Azazel aveva ancora i capelli umidi quando raggiunse la villa, ma il suo completo nero era impeccabile come la maschera che gli nascondeva il viso. Dietro di lui, Maya affascinò gli invitati appena varcò la soglia del giardino. Capelli perfettamente in ordine, vestito stirato e lucido, rossetto rosso come il fuoco. E la sua amata collana, che le dava un tocco di classe.
«Siete in ritardo.» disse una voce alla loro destra, attirando le due figure. Azazel si voltò per comprendere il motivo per cui Ray avesse parlato al plurale. Quando vide Maya affiancarlo, un sospiro uscì dalla sua bocca.
«Avete visto Eren?» domandò Azazel, svelando la vera ragione per cui fosse andato alla festa.
«No, si starà preparando-». La voce di Denver venne interrotta dai movimenti rapidi del corvino, la cui figura partì spedita verso il castello.
«Cosa gli prende?» chiese Maya, confusa dalla scattante reazione.
«Lascialo stare. Fa sempre così quando si tratta di lui.» pronunciò Bryan, bevendo un sorso del suo vino per nascondere la sua irrefrenabile gelosia. Gli occhi di Maya si persero tra gli alberi del bosco, nella speranza di rivedere quella figura tornare... Ma ciò non accadde, e suoi occhi color miele si spensero quando i pezzi del puzzle si collegarono: era Eren la ragione per cui Azazel l'avesse rifiutata.
~
Azazel aveva ormai perso le speranze quando, alla perquisizione di ogni stanza, non riuscì a trovarlo. Il suo respiro era accelerato per la corsa, o forse per la preoccupazione. Il suo battito correva rapido per la velocità con cui perlustrò il castello, o forse al pensiero di non essere riuscito a trovare alcuna sua traccia.
Era già sul punto di uscire dalla struttura quando una dolce melodia viaggiò tra le pareti per ammaliarlo. Le note cadevano pesanti come gocce d'acqua d'una tempesta senza fine, e balzavano tra le mura del corridoio alla ricerca di uno spettatore. Azazel ne percorse la via, finché non raggiunse la porta più grande del piano. Lì, il suono era più forte. Il ritmo era così instabile e malinconico da fargli pensare che stesse raccontando di loro. Quell'intreccio di melodie e quella distratta associazione tra note sembrava stessero parlando, e sussurravano qualcosa che riusciva a sentire a stento, poi gli urlavano contro tutto ciò che aveva fatto. A volte, quella melodia si faceva più violenta. Altre, così delicata da apparire silenziosa come le notti passate a cercarsi e a non trovarsi mai. Era Eren, poteva riconoscere il tocco delle sue dita sui tasti del pianoforte tra milioni. Lo aveva ascoltato spesso suonare al tramonto, quando i colori del cielo entravano nella cupola in vetro e si riflettevano sulla superficie dell'organo.
Azazel sentì il cuore battere forte, a ritmo di musica. Il respiro instabile, invece, faceva da accompagnatore. Sentì il suo corpo sotto il controllo della canzone: il sangue viaggiava nelle sue vene alla stessa rapidità con cui Eren muoveva le dita, i brividi attraversavano il suo corpo ad ogni nota. E le sue incontrollabili emozioni seguivano la melodia come fossero suoi schiavi. Lì, tra il buio del corridoio e la luce della luna che entrava dalle finestre, comprese che Eren fosse il direttore dell'orchestra che aveva dentro. Non ebbe il coraggio di entrare. Piuttosto, rimase dinanzi alla porta per ascoltare in segreto quella melodia, che stava raccontando la loro storia alle stelle. E per quanto stonate potessero sembrare quelle note l'una accanto all'altra, sapeva che Eren la avesse scelte apposta per loro due. Una dolce, una violenta, una pesante e l'altra leggera. Proprio come loro, anche quel pianoforte non sapeva cosa suonare. E proprio come Azazel, anche Eren pareva confuso su molte cose. Poi, quella malinconica melodia si fermò. E al suo posto, i passi lenti del rosso si facevano sempre più vicini alla soglia. Il maggiore non andò via, forse per scelta o magari perché ancora pietrificato. In ogni caso, quando Eren uscì dalla biblioteca e sollevò lo sguardo, un sospiro uscì dalla sua bocca.
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L'OCCHIO DEL DIAVOLO (LA MALEDIZIONE DELL'UNIVERSO #1)
RomanceGli occhi sono davvero lo specchio dell'anima? Nonostante non ci sia una vera e propria risposta a questa domanda, coloro che sono entrati in quell'occhio e hanno avuto la fortuna di uscirne vivi raccontano di aver visto l'anima del Diavolo al suo i...