0.6

5.2K 316 6
                                    

Matthew non faceva altro che parlare, io annuivo ogni tanto senza ascoltare nemmeno una parola.

"Wow... bello" dissi una volta arrivati.

Entrammo e venni subito accecata dalle luci chiarissime del locale. Era molto raffinato, con tavoli ricoperti da tovaglie color panna, calici di cristallo, posate d'argento e centrotavola floreali.

"Salve, avete prenotato?"

"Sì, Collins per due persone alle 21.00"

"Seguitemi, il vostro tavolo è il 16" ci disse gentilmente il cameriere.

Mi accomodai e mi sentii leggermente a disagio. Matthew cercò di prendermi la mano ma io prontamente la spostai e presi in mano il bicchiere bevendo un sorso d'acqua.

"Allora Amber, che mi racconti di bello? Come va al college?"

"Uh, bene. Io e Becka ci troviamo davvero bene" risposi.

"Becka, Becka, Becka, sempre Becka, quand'è che vi scollerete?"

"Come scusa?" ero perplessa.

"Lascia stare"

Stavo per infamarlo ma in quel momento arrivò il cameriere a prendere le ordinazioni.

"I signori vogliono ordinare?"

"Sì grazie io gradirei..."

Mi persi a guardare gli occhi del cameriere erano un azzurro mare con piccoli riflessi più chiari, erano stupendi ma non avevano niente a che vedere con quelli di Louis, i suoi erano più di un celeste come il cielo limpido, senza nuvole.

Aspetta, cosa?! Stavo comparando gli occhi di uno sconosciuto con quelli di Louis Tomlinson?!

"Amber? Ehi Amber, ci sei?" Matthew mi stava sventolando la mano davanti agli occhi.

"Oh sì scusate, prendo anche io quello che ha ordinato lui. Grazie"

Dopo che il cameriere se ne andò, Matthew improvvisamente domandò:

"Hai incontrato qualcun altro? Dopo la nostra relazione intendo"

"Io no, tu piuttosto come va con Kimberly, Suzanne, Emily e quell'altra come si chiamava? Ah sì Lexie?"

"Dai Amber, andiamo, è storia passata"

"Sì certo, era sempre storia passata ma vedo che non hai esitato a rifarlo"

"Amber io-"

"Scusa Louis, vado in bagno"

"Louis?!" mi chiese corrugando la fronte.

Mi alzai velocemente, presi la borsa e e mi diressi verso il bagno.

Mi appoggiai sul piano del lavandino e mi guardai allo specchio.

Avevo detto davvero Louis?!

No impossibile. Mi lavai le mani e tornai a tavola.

"Ora mi dici chi è Louis?" esclamò Matthew incazzato.

"Ahahah Louis? Di cosa parli Matthew?"

"Tu prima mi hai chiamato Louis"

"No avrai sicuramente capito male"

"No io-"

Venne interrotto dal cameriere: "La vostra cena"

Tirai un sospiro di sollievo. Quel cameriere mi aveva salvato per un pelo.

"Buon appetito" sussurrai.

Feci un sorrisetto forzato e iniziai a mangiare.

Mentre mangiavamo c'era un silenzio imbarazzante, Matthew cercava in ogni modo di prendermi la mano oppure mettermela sulla gamba. Finita la cena ci alzammo e andammo fuori, mi mise una mano intorno alle spalle e io gliela la tolsi.

"Eh dai Amber, lasciati andare"

"E perché dovrei?"

"Per questo"

Si sporse verso di me e appoggiò le sue labbra sulle mie. Misi una mano sul suo petto e lo spinsi via.

"Ma che cazzo fai?" urlai.

"Ti prego Amber, ti amo perdonami"

"No Matthew, mi dispiace ma io non ti amo più, le cose sono cambiate per me"

Non sarei salita in macchina con lui, avrei preso un taxi per tornare a casa, così mi girai per andarmene ma lui mi prese per un polso, me lo stortò e mi tirò a sé.

"Puttanella, dimmi la verità. C'entra quel Louis vero? Non mi ami più per lui?"

"Matthew lasciami. Ora"

"Dimmi la verità stronza"

"G-guarda che c-chiamo la polizia"

"Ahahaha ma non farmi ridere. La polizia per una semplice litigata tra 'amici'?!"

"Matthew per fa-"

Mi mise una mano sulla bocca e mi portò in un vicolo nascosto dietro al ristorante.

"Vediamo chi sarà l'unico ragazzo a cui penserai domani"

Aveva un ghigno malefico sul volto, scoppiai a piangere ma i miei singhiozzi uscivano strozzati a causa della sua mano.
Iniziò a baciarmi con foga e a palparmi sotto al vestito, non so come, ma riuscii a staccarlo, gli passai sotto alle gambe e iniziai a correre ma riuscì a riprendermi. Mi afferrò per i capelli e mi riportò nella stradina.

"AIUTO! QUALCUNO MI AIUTI"

"Stai zitta puttana"

Iniziai nuovamente a singhiozzare e a chiedere aiuto, ero terrorizzata perché non c'era nessuno per strada che potesse aiutarmi.
Iniziò a tirarmi su il vestito. Cercai di divincolarmi inutilmente.

"Ora ti faccio ved-"

Sentii il peso del suo corpo staccarsi dal mio. Qualcuno lo aveva spinto per terra. Mentre Matthew si rialzava e si scagliava contro la figura nera che mi aveva difeso, mi rannicchiai nell'angolino contro al muro. Matthew si allontanò e puntandomi un dito contro mi disse:

"Ve la farò pagare, a te e al tuo Louis del cazzo"

Corse via e io rimasi da sola con quella persona sconosciuta che mi aveva appena salvato, stavo tremando e piangendo.
Vidi quella figura cercare qualcosa per terra, dopo qualche secondo mi porse la borsa col cellulare che mi era scivolato per terra prima.
Volevo ringraziare chiunque fosse il mio salvatore ma non trovai le parole per farlo, ero troppo spaventata.
La persona si allontanò e quando restai da sola composi il numero della mia migliore amica.

"B-Becka" singhiozzai.

Amber che succede?"

"B-Becka ti prego vieni a prendermi. T-ti racconto d-dopo. Sono in un vicolo dietro a Jackson's Street. V-Veloce"

"Arrivo subito"

More than this [l.t] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora