BECKA'S POV
Come sentii il suo suono della campanella mi precipitai fuori dall'aula. Mi sedetti al mio solito posto e iniziai a picchettare con le dita sul tavolo.
"Wow Becka oggi sembri felice e agitata allo stesso tempo"
"Io sono sempre allegra" osservai.
"Sì in effetti hai ragione"
Sentii un casino provenire dal corridoio e infatti dopo neanche un minuto spuntarono Niall e tutta la combriccola.
Cassidy si alzò e andò incontro ai suoi amici che nel frattempo si avvicinavano sempre di più alle macchinette. Si sistemarono nell'angolo e vidi Cassidy perdersi via a parlare con Liam e Harry, Zayn e Louis non c'erano, e Niall continuava a guardarmi e sorridermi. Mi sistemai una ciocca di capelli dietro all'orecchio e gli sorrisi anche io. Poi ad un certo punto mi indicò la sua testa facendo una smorfia di dolore e scoppiai a ridere, poi mi mimò qualcosa che non capii così ad alta voce senza curarsi che se altri capissero o no gridò:
"Ho perso la mia intelligenza!!"
Qualche ragazza lo guardò strano, Liam si voltò a guardarlo per poi tornare a parlare con Cassidy e il riccio. Io ero piegata in due dalle risate, continuava a fare facce buffe e strani balletti, poi vidi arrivare anche Louis, il quale aveva una mano fasciata. Chissà cosa si era fatto...
Prese Niall per un braccio e gli disse qualcosa a bassa voce, poi il biondo annuì e entrambi guardarono nella mia direzione. Io arrossii e distolsi lo sguardo.
La ricreazione era finita e mi aspettavano ancora due ore di matematica, stavo tornando in classe quando Niall mi passò in parte e mi disse:
"Fatti trovare davanti al cancello"
Gli sorrisi e entrai in classe. La profe interrogò qualche mia compagna, tra cui anche Cassidy, che ovviamente non sapeva niente. Fortunatamente non fece il mio nome.
Mancavano 5 minuti, soltanto cinque.
Decisi di mandare un messaggio a Amber per avvisarla che sarei rientrata più tardi spiegandole tutto ciò che era successo. Lei sembrò entusiasta per il mio "appuntamento" e mi chiese di scoprire qualcosa in più su Louis. Il detective Becka sarebbe dovuto entrare in azione di nuovo.Afferrai lo zaino e uscii dall'edificio.
Mi sedetti sul marciapiede in attesa di Niall che arrivò pochi minuti dopo, salutò i suoi amici e ci iniziammo verso il bar."Allora? Com'è andata la mattinata?" mi chiese.
"Noiosa, noiosa e ancora noiosa"
"Vedo che ti piace la scuola"
"Sì certo, mi piace tanto quanto a Amber piacciono le carote"
"Come scusa?"
"Ah già è vero, tu non puoi saperlo. Amber odia, anzi no, detesta le carote" dissi in imbarazzo.
"Ahahah non ci credo, un'altra persona fissata con le carote"
"Anche tu le odi?"
"Io?! Oh no no, mi riferivo a Louis, lui ama le carote" ridacchiò Niall.
Luois amava le carote. Amber le odiava. Sicuramente era un segno del destino, senza accorgermene stavo sorridendo.
"Perché ridi?"
"No niente"
Entrammo al bar e il biondino mi chiese:
"Cioccolata Becka?"
"A dir la verità io dovrei ancora pranzare"
Niall si voltò verso la cameriera e molto gentilmente disse:
"Okay, allora mi può dare due tranci di pizza per favore?"
Andai a sedermi a un tavolino e iniziai a sfogliare una rivista a caso.
"Ti va bene la pizza vero?"
"Sì sì, adoro la pizza" gli sorrisi.
Iniziammo a mangiare, poi ad un tratto mi chiese:
"Parlami un po' di te"
"Non vorrei annoiarti con la mia vita monotona"
"Tranquilla, mi piace la tua voce e sentirti parlare"
Arrossii per quell'affermazione e dopo aver dato un morso alla pizza iniziai:
"Allora, mi chiamo Rebecca Williams, ho 18 anni e vivo con la mia migliore amica Amber che conosco fin dai tempi dell'asilo. Sono molto solare e chiacchierona, cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose e come avrai potuto notare in altre occasioni, sono matta. Mmmh poi vediamo... Adoro i pinguini, non chiedermi il perché, non lo so nemmeno io. Sposerei la pizza e le patatine fritte. Odio assolutamente chimica e soprattutto la professoressa e attualmente sono seduta in un bar a pranzare con uno dei ragazzi più popolari della scuola a cui non avrei mai pensato nemmeno minimamente di interessare"
"E cosa ti dice che mi interessi?"
"Forse perché stai chiacchierando amichevolmente con una matricola sfigata come me" ribattei.
"Io non penso che tu sia sfigata"
"Tu no ma gli altri sicuramente sì, ho notato come ci snobbano"
"Ti riferisci a Louis? Se è così sappi che è semplicemente riservato e non ama molto fare nuovo conoscenze, diciamo che ormai ha noi come amici e a lui va bene così, non fraintendermi, non sto dicendo che sia timido, perché se prendi ad esempio quel giorno sul pullman che cantava come un coglione allora non-"
"Tranquillo Niall, ho capito. Sono una capra ma ho ancora un minimo di cervello"
Nel pronunciare la parola 'capra' Niall rischiò di farsi andare un boccone di pizza si traverso.
"Sei troppo forte Becka"
"Raccontami un po' di te adesso"
"Vediamo... Mi chiamo Niall Horan, sono nato in Irlanda ma mi sono trasferito qua a Londra da piccolo. I miei migliori amici sono quattri coglioni e una cogliona a cui tengo più della mia stessa vita, mi piace suonare la chitarra e adoro mangiare. Attualmente sono seduto al tavolino di un bar a parlare con la matricola più bella e simpatica che abbia mai conosciuto"
"Ahahaha smettila di fare il ruffiano"
"Non sto facendo proprio un bel niente, dico solo la verità"
"Si è fatto tardi, devo andare a casa a controllare come sta Amber"
"Ah, come mai non c'era oggi?"
"Ehm, diciamo che è stata male questa notte"
"Capisco..."
Ci scambiammo i numeri di cellulare, nel sbloccarlo vidi la foto mia e di Amber e solo allora mia ricordai. Presi coraggio e gli chiesi:
"Prima che io vada posso farti una domanda?"
"Mi pare ovvio" sorrise.
"Ma Louis...è fidanzato?"
"No. Perché ti interessa?"
"Semplice: io sono il detective Williams"
"Ahaha come scusa?"
"Niente Niall, capirai col tempo. Io vado, grazie per tutto"
Gli diedi un bacio sulla guancia e mi incamminai verso casa. Niall era davvero un ragazzo semplice e dolce. Non se la tirava, era uno con cui potevi liberamente ridere e scherzare e questo sicuramente era un punto in più a suo favore oltre al fatto che fosse un ragazzo bellissimo.

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More than this [l.t]
Fanfiction"Perchè?" Silenzio. "Lo vedi? Non rispondi mai alle mie domande" Stavo per alzarmi e andarmene ma Louis mi bloccò per un polso. Prese un respiro profondo e poi disse: "Perché io posso amarti più di così"