Chat Noir controllò per l'ennesima volta il catphone per vedere se Lady Bug gli avesse lasciato una qualche sorta di messaggio, oppure se avesse anche solo visualizzato uno degli innumerevoli vocali che il micione le aveva lasciato durante il tragitto.
La mano tremava e la schiena era attraversata da scosse di disagio. Dalla fretta di schiacciare i tasti aveva anche cancellato parte della cronologia e persino la foto di Marinette che la stessa Lady Bug gli aveva inviato per proteggerla da Evillustrator.
Deglutì il nulla rendendosi conto che lei non solo non aveva ancora risposto, ma non aveva ancora visto i messaggi. E se la coccinella non si sarebbe fatta vedere nei prossimi minuti, Chat Noir sarebbe stato costretto a prendere delle decisioni così su due piedi, rischiando anche di sbagliare.
Perché si sa, la fretta è cattiva consigliera e lui era molto impulsivo.
Il giorno prima, si erano dati un appuntamento fittizio ad un orario preciso, in modo che entrambi fossero stati in grado di ricevere eventuali comunicazioni da parte dell'altro, anche perché Chat Noir doveva fare rapporto a Lady Bug circa la sua visita a Londra da Felix.
Qualcosa però era andato storto: Papillon aveva deciso di mettergli i bastoni tra le ruote.
Caldo, faceva caldo, ed il sudore dalle tempie del micione stava grondando.
La gola gli si era seccata e faceva fatica sia a respirare che a deglutire.
Sembrava tutto così surreale, eppure stava accadendo davvero. Di nuovo.
Davanti a lui ed in cima a quella scalinata dove tempo prima si era svolta una battaglia epica contro Papillon ed il suo esercito di akumatizzati, tra i quali i suoi più cari amici sotto l'influenza di quel megalomane, si stava svolgendo una delle scene a cui non avrebbe mai più voluto assistere in vita sua.
Nino, Alya, Chloè e Luka, erano stati legati e imbavagliati a quattro piloni diversi.
Li vedeva dimenarsi con forza nel tentativo di liberarsi e scappare da quel vile che li aveva rapiti ed intrappolati.
"Lasciali andare, subito!" Aveva urlato al nemico stringendo i pugni con forza e digrignando i denti.
Papillon iniziò a sghignazzare, alimentando sempre di più la sua rabbia.
"Perché?" Chiese mellifluo poggiando la punta del bastone a terra per poi scoccargli un'occhiata altezzosa e superiore.
"Devi vedertela con me! Loro non c'entrano niente."
"Allora... perché non vieni a liberarli?" Gli fece cenno col capo verso i quattro ragazzi.
Era di certo una trappola, ma non poteva rischiare che i suoi amici ne pagassero le conseguenze. Li avrebbe liberati e mandati via, così che lui potesse combattere direttamente contro il suo nemico.
Chat Noir acuì i suoi sensi di gatto per capire se lei fosse finalmente arrivata. Non ricordava più quanti messaggi le aveva lasciato prima di raggiungere il Trocadero, dopo che aveva visto Nino venire rapito proprio davanti i suoi occhi mentre si stavano sfidando a casa di quest'ultimo ad una partita di videogiochi.
In quel frangente si era trasformato in Chat Noir e seguito Papillon subito dopo nascondendosi dietro i comignoli.
Niente. Lady Bug non c'era.
"Milady, dove sei?" Si domandò mentalmente scrutando ogni angolo con i suoi occhi da felino, stando sempre ben attento alle mosse di Papillon. Ancora nessuna traccia della sua compagna.
"Mannaggia..." Sibilò a denti stretti.
Mise lentamente un piede sul primo gradino avvertendolo tremendamente pesante.
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Promises
Fanfic[MIRACULOUS LADYBUG] ***ATTENZIONE: SPOILER QUARTA STAGIONE*** Chat Noir fa una promessa a Lady Bug. Una promessa che intende mantenere ad ogni costo, perchè sa che lei è la persona perfetta per ricoprire il suo ruolo. Ora sono davvero solo loro due...