Capitolo 37

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Quanto può essere labile il confine che divide il sogno dalla realtà?
Era quello che si stavano chiedendo i presenti ancora attoniti e sconvolti per quello che avevano appena visto accadere.
Felix Fathom scomparso come se nulla fosse. Dissolto nell'aria come una nuvoletta di fumo.
La sua vita era stata spezzata come l'anello che portava all'anulate destro e che custodiva il suo cuore.
Volpina lo aveva colpito senza farlo apposta e nel far materializzare la sua illusione, aveva messo fine alla sua vita.
Anche lei rimase con la bocca spalancata, chiedendosi se quella effettivamente fosse una conseguenza della sua illusione, o se fosse vero che Felix era sparito, facendo emergere così la sua natura di sentimostro.
Ma se da una parte, Gabriel, Chat Noir e LadyVi stavano pensando a un modo per rimediare a quella barbarie involontaria, dall'altra, Volpina, era riuscita a prendere la spilla della Farfalla e darsela a gambe senza essere vista.
"Presto, LadyVi! Usa il tuo potere!" La implorò Chat Noir con le lacrime agli occhi.
Gabriel continuava a fissare quella piuma che in maniera ipnotica aleggiava all'interno della stanza e non riusciva a proferire nessuna parola.
Il suo sguardo era attonito e il labbro inferiore continuava a muoversi convulsivamente nel tentativo di dire qualcosa, o di fare qualcosa, ma le sue gambe e braccia erano paralizzate dalla paura.
Anche LadyVi sembrava essere stata colpita dalla stessa sindrome di Gabriel e l'unico in grado di ragionare a mente lucida era Chat Noir.
"Io... Io... Non so se funzionerebbe!"
"PROVACI!" Urlò Chat Noir in preda alla disperazione e all'angoscia.
LadyVi girò il bracciale pronunciando la consueta formula magica.
E ogni volta la stessa storia.
Non importava quante volte veniva riavviato quel Miraculous, puntualmente vedevano svolazzare quella piuma davanti ai loro occhi, senza che Felix riprendesse le sue sembianze da umano.
I super eroi non si concentrarono nemmeno su Volpina, con l'intento di recuperare più tardi quanto di spettanza.
"Dove sono gli orecchini della Coccinella?" Chiese Chat Noir con il cuore che gli galoppava veloce all' interno del petto.
Non poteva essere. Non poteva crederci.
Una soluzione doveva esserci, ma LadyVi non ne era poi così sicura.
"Le coccinelle magiche non lo riporteranno tra noi. Lo sai che i Miraculous non possono portare indietro i morti." Spiegò LadyVi prima di ritrasformarsi davanti a uno sbigottito Gabriel.
"Sono nella cassaforte." Lo stilista si precipitò a prenderli e consegnarli alla legittima proprietaria.
"Salva mio nipote!" Le aveva detto consegnando quei monili nelle sue mani.

"Non so se posso farlo." Marinette continuava a scuotere la testa in preda alle lacrime, sebbene Felix non gli fosse particolarmente simpatico, era pur sempre un ragazzo giovane e soprattutto cugino del ragazzo che amava.

"PROVACI ANCORA!" Ruggì Chat Noir, impotente davanti a tale disgrazia.

Marinette si trasformò in Lady Bug, invocò un Lucky Charm, che ironia della sorte si trasformò in una scatola di velluto rossa, e in quel momento la super eroina capì che il suo intervento non sarebbe bastato per riportare Felix tra loro.

Lanciò in alto, con aria affranta e la voce roca quell'oggetto, liberando una miriade di coccinella magiche che sistemò il macello all'interno di quella stanza, ma non Felix. Non Felix.

La piuma continuava a volteggiare davanti al volto provato dei presenti.

Gabriel era scioccato e lo stesso, Adrien.

Nessuno dei due riusciva a muoversi o dire qualcosa giunti a questo punto, si poteva solo tornare indietro nel tempo grazie al Miraculous del Coniglio e ripristinare l'accaduto.

Lady Bug allungò le braccia lungo i fianchi, abbassò lo sguardo e mormorò che non si poteva fare, era proibito cambiare il corso degli eventi, spegnendo così anche l'ultima speranza degli Agreste di rivedere il loro parente.

La super eroina deglutì il nulla, si asciugò le lacrime dagli occhi e volse lo sguardo verso Chat Noir.

"Devo farlo, mi dispiace."

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