Se Lila era riuscita a scoprire che suo zio Gabriel era in realtà Monarch, allora era in pericolo e lui aveva l'ingrato compito di proteggere la sua identità.
Non che Gabriel gli fosse particolarmente simpatico, ma non poteva rischiare che altri sapessero il suo segreto, bastavano già sua madre, suo zio e adesso suo cugino, al quale era stato costretto a vuotare il sacco, ma solo per fargli aprire gli occhi.
Felix arrivò di volata con lo Startrain il giorno successivo al suo colloquio telefonico con quell' italiana squilibrata.
Non aveva bagagli con sé, anche perché non era affatto intenzionato a fermarsi più di qualche ora, giusto il tempo per avvertire Gabriel di guardarsi bene le spalle.
Certo, gli sarebbe bastato fare una telefonata, ma temeva ripercussioni da parte di Lila.
Una femmina incazzata diventa pericolosa, se provocata.
Ma si stava parlando di Lila, lei sarebbe stata una minaccia in ogni caso.
La trovò seduta su uno degli scalini del Troncadero mentre giocherellava con il cellulare.
"Sono qui." Le annunciò il londinese con aria spocchiosa.
"Era ora!" Convenne lei utilizzando il suo stesso atteggiamento, dando così il via a una gara a chi alzava per primo la cresta.
"Senti, non farmi perdere tempo, ok? Vuoi dirmi che cosa vuoi?"
"Il Miraculous della Farfalla."
Felix sussultò a quella richiesta insolita, da come parlava al telefono pensava che volesse minacciare suo zio di rivelare qualcosa di grosso, ma forse quella richiesta aveva del fondamenta.
"E cosa ti fa pensare che ce l'abbia io?"
"Ovvio che non sei tu a possederla." Lila si alzò da quegli scalini perché il Troncadero si stava riempiendo di gente e non era opportuno che qualcuno li vedesse insieme, alla rossa sembrò di intravedere da distante quella sottospecie di aspirante giornalista con il suo ragazzo imbranato sotto braccio.
Felix la seguì dietro quella colonna in cima all'enorme scalinata, appartata e lontana da occhi indiscreti.
A chi li vedeva insieme potevano sembrare due perfetti innamorati, la schiena di Lila aderiva alla colonna bianca, mentre Felix le stava di fronte appoggiato alla medesima con la mano un pò sopra di lei.
"Basta giochetti, Lila." Mormorò Felix quando una coppietta di stranieri si era allontanata dopo che era riuscita a scattare il selfie perfetto.
"Te l'ho appena detto, il Miraculous della Farfalla."
"Io invece odio ripetermi, ma visto che sei dura d'orecchi te lo ripeterò più lentamente: non ce l'ho io."
"Tuo zio Gabriel sì."
Felix sghignazzò.
"Se sai che ce l'ha lui, allora perché non vai a casa sua a prenderla?"
Lila gli toccò il petto con un dito, per poi segnare un percorso immaginario lungo lo sterno "Mmm... Sì, potrei... Ma è meglio di no."
Felix le bloccò la mano con forza e lei di rimando gli gettò un'occhiata torva.
"Lavori per lui, non ti sarà difficile intrufolarsi a casa sua come un ratto e prenderla."
"Tsk... Sei un vigliacco, come sospettavo."
"Piano con le parole, mia cara."
"Allora? Ci stai o no?" Gli alitò sul volto avvicinandosi alle sue labbra.
Felix rimase impassibile.
"Perché? Che ci guadagno io?"
"La conquista del mondo, pensaci, io potrei creare un esercito di esseri umani e tu invece creerai dei sentimostri per aiutarli."
L'idea di quella pazza lo allettava, ma nonostante tutto, aveva stretto un patto con suo zio e lui non era tipo a venir meno a una promessa, era anche vero che Lila non lo avrebbe mai lasciato andare se prima non avrebbe ottenuto ciò che desiderava, così a Felix non restò altro che fare come voleva lei.
"Va bene." Asserì col capo "... Ruberò a mio zio il Miraculous della Farfalla."
Lila dalla gioia gli stampò un bacio sulle labbra, per poi morderle con vigore finché non gli uscì una goccia di sangue che lei assaggiò.
"Mmm... Sai di buono. Ci vediamo."
"Vampiro!" Esclamò a mezze labbra senza farsi sentire.
*
Chat Noir e Lady Bug entrarono in camera di Adrien a Villa Agreste con un piano ben in mente.
Ovvero, Adrien sarebbe andato dal padre per dirgli che era riuscito a prendere gli orecchini di Lady Bug, e intanto, Marinette avrebbe aspettato in camera del suo partner, zitta e buona, che lui gli portasse il Miraculous del Serpente, in modo da poter avere una seconda occasione in caso di necessità.
"Ok, allora siamo d'accordo?" Domandò Adrien alla ragazza che tremava come una foglia dopo essersi ritrasformata e consegnato nelle sue mani il Miraculous della Coccinella.
Anche lui sentiva lo stomaco sottosopra, ma solo la consapevolezza che lei era al suo fianco scacciò via qualsiasi malessere e ansia.
"La parte peggiore sarà aspettare il tuo ritorno."
"Mettiti comoda e vedrai che andrà tutto bene." Ammiccò lui cercando di rincuorarla
"Ho come la sensazione che qualcosa andrà storto."
Adrien le accarezzò amorevolmente i capelli per poi fermarsi su una gota.
"Non permetterò che ti accada nulla, mi caverei gli occhi piuttosto di vedere la tua sofferenza."
Marinette gli prese quella mano che si era fermata sulla guancia, se la porto alla bocca e la baciò.
"Farei la stessa cosa, Adrien."
"Aspettami qui, ok?"
"E non rubare il mio formaggio!" Intervenne Plagg rovinando a loro il momento romantico.
*
Adrien bussò la porta dello studio del padre ed entro appena gli diede il permesso.
"Sono qui, papà."
Gabriel se ne stava dietro la sua scrivania in piedi e con i palmi ben saldi sulla superficie, la testa era abbassata e rivolta verso i gioielli ben allineati.
Li contemplava come fossero artefatti dal valore inestimabile, e infondo lo erano davvero.
"Ce l'hai?" Si sbrigò a domandargli.
Gabriel era a un passo per completare la sua missione, e presto avrebbe rivisto la sua amata Emilie.
"Sì, ma sei sicuro che funzionerà?"
"Mostrameli." Lo stilista non rispose alla richiesta del figlio.
Adrien aprì il palmo della mano rivelando gli orecchini rossi a pois neri che Gabriel prese senza tanti complimenti.
Li squadrò dalla testa ai piedi per assicurarsi che non fossero dei falsi, poi li indossò per far comparire Tikki, la quale si nascose dietro ad Adrien con l'aria terrorizzata.
"Credevi forse ti avessi rifilato un falso?" Chiese Adrien stizzito dopo che aveva visto suo padre controllare gli orecchini minuziosamente.
"Mmm... Potresti sempre esserti accordato con lei per fregarmi."
"Potrei sentirmi offeso dalle tue accuse..." Adrien indurí lo sguardo "... Anch'io rivoglio la mamma proprio come te e non accetto simili insinuazioni da parte tua, papà."
Intanto il ragazzo stava prendendo tempo e controllando con la coda dell'occhio dove suo padre avesse posizionato il bracciale del serpente.
Bene, era l'ultimo, gli sarebbe bastato una distrazione e con un colpo felino glielo avrebbe sottratto e portato da Marinette.
"Scusami, è solo perché so quanto tu sia innamorato di quella ragazza."
Adrien alzò gli occhi al cielo maleficendosi per il troppo temperamento esuberante mostrato quando erano in pubblico.
Chat Noir non aveva mai nascosto il suo amore per la Coccinella, finendo così per incartarsi con le sue stesse mani.
"L'amore che ho per la mamma lo supera di gran lunga." Deglutì un boccone amaro.
Gabriel non sapeva se credergli o no, dovrebbe essere il contrario, ovvero l'amore per chi si ama supera gli altri.
"Mmm..."
"Vedi, le cose tra lei e me non sono tutte rose e fiori, e poi lei non mi vuole, quindi, caso chiuso. Possiamo concentrarci sulle cose importanti."
In ogni caso a Gabriel sembrò che il figlio volesse chiudere presto quella conversazione, forse appunto dovuto al tasto dolente che aveva toccato.
"Mi dispiace, ma sei giovane, e troverai qualcun altro che ti amerà e saprà apprezzarti."
"Lo spero." Disse affranto.
Gabriel fremeva dalla voglia di unire quei due Miraculous e finalmente riabbracciare la sua amata Emilie.
"Andiamo giù, così mi darai il tuo anello e finalmente uniremo questi due gioielli."
"Sei sicuro di volerlo fare adesso?"
"Perché aspettare?" Chiese mellifluo.
"Magari sarebbe il caso di controllare bene nel Grimorio, che non ci sia qualche effetto collaterale, o se questa cosa è già stata fatta in passato." La voce di Adrien tremava.
"Ti vedo nervoso." Gli fece notare, e aveva ragione, perché Adrien stava sudando freddo e vedere suo padre con il Miraculous della Coccinella in mano non lo faceva stare per niente tranquillo.
Quegli orecchini appartenevano a Milady e vederli indossato e usati da altri era per lui un sacrilegio.
Ricordava ancora come si sentì quando li vide indossati da Scarabella, e giunti a questo punto, Adrien pensò si trattasse di Alya. Se Marinette era Lady Bug e Volpe Rossa Alya, l'unica che poteva prendere il posto di Milady era proprio la sua migliore amica.
"N-no, è solo che sono emozionato, tutto qua, e voglio essere sicuro che andrà tutto bene. So che questo desiderio porterà a delle conseguenze, e..."
"Non riguarderanno noi" Si sbrigò a dire il genitore.
"Quindi significa che hai già calcolato tutto... E dimmi, chi interesserà?"
"Non sono affari che ti riguardano!"
Adrien scosse la testa "Non voglio che ci siano segreti tra di noi."
Gabriel sospirò combattuto se dirglielo o no, ma in ogni caso, Adrien, avrebbe poi dimenticato di aver avuto questa conversazione.
"Felix." Seguì qualche attimo di silenzio "... Se ricreo il mondo senza tua zia Amelie, lei non potrà costringere tua madre a creare un figlio per lei, e quindi non userà il Miraculous che l'ha fatta ammalare e poi morire."
"Hai pensato che una delle conseguenze potrebbe essere che sia proprio lei che non ne potrà avere e di conseguenza io non potrò nascere? Oppure che userà lo stesso il Miraculous per creare me?"
"NON SUCCEDERÀ!" Sbraitò Gabriel sbattendo i pugni sulla scrivania facendo sobbalzare alcuni gioielli, l'unico che cadde a terra fu proprio il bracciale del serpente, e sembrò che lo stilista non se ne fosse accorto.
Adrien si sbrigò a nasconderlo sotto la scarpa con un sol gesto.
"Lo devi comunque tenere in considerazione."
Era un'ipotesi a cui Gabriel non aveva affatto pensato, e ora che Adrien gli aveva messo la pulce nell'orecchio stava provando a immaginarsi se fosse il caso di esprimere veramente quel desiderio, come diceva suo figlio rischiava di rivivere lo stesso dolore, o peggio ancora di vivere senza Adrien.
Perché era tutto così tremendamente difficile?
"Tu non preoccuparti, ho considerato tutte le variabili del caso."
"Non voglio però che sia Felix a farne le spese..." Mormorò con tono mesto.
Gabriel trasalì "Vorresti essere tu, invece?"
"Ti chiedo solo di pensarci bene..."
"Non so più come dirtelo che l'ho fatto... E ora andiamo giù, salutiamo tua madre prima di rivederla in piedi, accanto a noi."
Adrien indietreggiò trascinando il bracciale sotto la suola della scarpa, aveva bisogno di distrarre suo padre per prenderlo e di una scusa per salire in camera da Marinette.
Le mani gli sudavano e la spina dorsale fu attraversata da brividi di freddo dovuto al panico che gli stava salendo.
La bocca si era impastata lasciandolo senza saliva.
"Papà, devo andare in bagno." Che scusa stupida era riuscito a trovare.
Gabriel alzò un sopracciglio, stava per dire qualcosa quando suonarono alla porta distraendolo.
Poco dopo Nathalie bussò al suo studio e Adrien approfittando della distrazione riuscì ad infilarsi nella tasca dei pantaloni quel bracciale.
"Signore, suo nipote è qui."
"Felix!?" Dissero entrambi gli Agreste.
"Mandalo via!" Continuo Gabriel con disprezzo senza andare a salutarlo o dirglielo di persona.
Ma fu in quel momento che la porta si spalancò del tutto e Felix entrò senza ascoltare la sua specifica richiesta.
Ansimava e i capelli erano in disordine, doveva essere importante se si era scomodato in quella maniera.
"Non vado da nessuna parte, zio. Io e te dobbiamo parlare."
*
Continua

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Promises
Fanfiction[MIRACULOUS LADYBUG] ***ATTENZIONE: SPOILER QUARTA STAGIONE*** Chat Noir fa una promessa a Lady Bug. Una promessa che intende mantenere ad ogni costo, perchè sa che lei è la persona perfetta per ricoprire il suo ruolo. Ora sono davvero solo loro due...