Capitolo 36

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Chat Noir e LadyVi continuarono a correre a perdifiato per raggiungere il luogo dell'attacco.
Ancora non capivano che tipo di super cattivo fosse quello. Un akumatizzato? Un sentimostro? E in questo ultimo caso, chi lo aveva creato visto che Monarch non possedeva più il Miraculous del Pavone?
A Chat Noir balenò in testa la malsana idea che fosse stato lo stesso Felix a farlo.
Quest'ultimo gli aveva confessato a denti stretti e con sommo disprezzo di essere un sentimostro creato da sua madre, perché Amélie non poteva avere figli.
Era logico.
Era lampante.
Felix aveva barattato il Miraculous del Pavone per tutti gli altri, e lo aveva potuto fare grazie all'utilizzo del Miraculous del Cane.
Così l'incolumità dello stesso Felix sarebbe stata assicurata e nessuno gli avrebbe potuto fare del male o mettere fine alla sua esistenza con un semplice schiocco di dita.
Chat Noir ipotizzò anche che la sua piuma ce l'avesse lui o sua madre.
E doveva ammettere che era stato molto furbo e scaltro.
Invece lui solo uno stupido per non aver capito tutto già la prima volta che era andato a fargli vista, dopo tutto il casino successo.
E ora gli era anche chiaro il motivo della sua visita a Parigi, per pura casualità voleva rimanere da solo con suo padre, forse per accordarsi su un piano diabolico per mettere a soqquadro la città di Parigi.
LadyVi scosse Chat Noir per le spalle, il quale sembrava essere caduto in uno stato catatonico.
"Chat Noir?! Chat Noir!?" Continuava a richiamarlo fino a che non si destò del tutto dai suoi pensieri.
LadyVi tirò finalmente un sospiro di sollievo quando vide le pupille dei suoi occhi ritornare normali e non più dilatate.
"Dobbiamo tornare indietro!" Rispose senza darle troppe spiegazioni.
"Ma che stai dicendo? Il nemico è di là!" Disse indicando le fiamme alte nel cielo, se non lo avessero fermato, sicuramente Parigi avrebbe avuto brutte conseguenze e lei non aveva con sé il suo Miraculous per riparare i danni.
"No, ti dico che quello è solo un diversivo." Insistette lui indurendo lo sguardo.
LadyVi era combattuta se credergli o meno.
Scelse la prima opzione e Chat Noir poté che essere più felice della sua fiducia.
"Sono sicuro che Felix c'entra qualcosa con tutta questa storia. E se quello è un sentimostro, allora bisogna tornare da lui." Spiegò Chat Noir mentre correva in direzione di casa sua, seguito da LadyVi.
"E se fosse un'illusione?"
Chat Noir si bloccò di colpo.
"C'è solo un modo per scoprirlo." Disse Chat Noir facendo dietro front per assicurarsi che una delle due ipotesi fosse giusta.
Alla fine aveva ragione lei, tutto quel trambusto fatto di fuoco era solo un illusione e nulla più.
"C'entra sicuramente qualcosa Volpina."
Mormorò Chat Noir a denti stretti, stringendo poi un pugno dalla rabbia.
LadyVi gli poggiò delicatamente i palmi delle mani sulle spalle e lo guardò dritto negli occhi.
"Ci libereremo anche di lei e finalmente scopriremo chi è." Lo rassicurò scoccandogli un'occhiata languida.
"Siamo in inferiorità numerica, Milady. Dobbiamo già combattere mio padre, in più ci si mette anche Felix e adesso lei." Chat Noir sospirò affranto non vedendo una via d'uscita in tutta questa storia e soprattutto ora che aveva consegnato gli orecchini della Coccinella in mano sbagliate.
LadyVi si portò due dita sul mento e iniziò a pensare, per quanto questa storia fosse assurda, che qualcosa che non quadrava.
L'unica cosa che sapevano di certo era che Gabriel era Monarch e ipotizzavano che Felix avesse il Miraculous del Pavone, ma chi vestiva i panni di Volpina era ancora un mistero, fino a quando Chat Noir con gli occhi spalancati guardò la sua partner "Lila!"
"L'abbiamo scartata tempo fa, non ti ricordi che l'avevamo persino pedinata?" LadyVi scosse il capo più volte.
"Ci ha ingannato!" Mormorò Chat Noir cominciando a camminare in lungo e in largo. "... Chi meglio di lei lo avrebbe potuto fare? Del resto con il Miraculous della Volpe avrebbe potuto creare illusioni e sappiamo bene quanto furba e calcolatrice è. Avrà messo in preventivo che qualcuno la pedinasse e si sarà assicurata che chiunque potesse vedere quello che voleva lei."
"Il tuo ragionamento non fa una piega, Chaton." Seguì un attimo di breve silenzio "... E scommetto che tuo padre l'ha scelta come modella per controllarla meglio e incontrarsi senza dare nell'occhio."
"Ottima intuizione, Milady." Ammiccò lui amaramente, perché del resto c'erano cose che suo padre gli aveva tenuto nascosto.
"Credo allora che la visita di tuo cugino Felix e questa illusione di Volpina, facciano parte di un piano secondario."
"Sì, ma per cosa? Mio padre ha già gli orecchini, e praticamente anche l'anello. Non vedo perché accanirsi ancora." Chat Noir non si capacitava del perché Gabriel stesse ancora creando scompiglio a Parigi.
"Dobbiamo tornare a casa tua e scoprirlo." Disse convinta LadyVi, la quale non aveva trovato nessun altra soluzione al momento e il tempo stringeva.
Chat Noir era stato messo a dura prova nel giorni precedenti, ma non aveva mai e poi mai pensato per un solo secondo di tradire la sua partner, anche se aveva dovuto farglielo credere.
E si stava meravigliando che nonostante il suo comportamento più che scorretto nei suoi confronti, LadyVi (in questo caso Marinette), nutrisse ancora per lui una grandissima stima e fiducia, rimanendo al suo fianco per combattere questa battaglia.
"Potrebbe essere pericoloso se non ti sei sbagliata." Mormorò con voce roca.
"Non m'importa."
"Non hai nemmeno il tuo Miraculous a causa mia." Chat Noir sperava si ritirasse, ma la sua Milady non lo avrebbe abbandonato per niente al mondo.
"Me lo riprenderò." Disse alzando un sopracciglio in maniera altezzosa, facendo sorridere lui sotto i baffi.
"Che hai da ridacchiare?" Chiese stizzita assottigliando gli occhi.
"Niente... È che per un momento mi sei sembrata Chloè!"
Se Chat Noir aveva l'intenzione di farla arrabbiare, c'era riuscito alla grande.
"CHLOÈ? Non avevi nessun altro a cui paragonarmi?" Se avesse urlato più forte sicuramente le sue imprecazioni le avrebbero potuto udire ben oltre le mura della città.
"Scherzavo! Scherzavo! Tu sei unica!" Le disse guardandola dritta negli occhi.
"E tu sei  solo un ruffiano." Incalzò incrociando le braccia sotto il seno.
Tutti e due poi scoppiarono a ridere di quel momento di ilarità che servì a loro per rilassare i nervi e fare un bel respiro profondo.
Una volta calmati e quando la serenità prese il posto dell'ansia, i due super eroi spiccarono un balzo verso Villa Agreste, intenti a chiudere quella faccenda una volta per tutte.
*
Chat Noir e LadyVi entrarono dalla finestra dalla quale erano usciti pochi minuti prima.
"Cosa intendi fare?" Domandò la super eroina incontro al suo partner.
Chat Noir fece spallucce mentre incurvava le labbra.
"Intanto scenderemo giù, senza far rumore e poi li affronteremo."
"Che piano geniale!" Esclamò Marinette appena de trasformata roteando all'insù gli occhi.

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