Erano passate diverse settimane da quando Adrien e Marinette erano diventati una coppia a tutti gli effetti e ormai la scuola era terminata da un pezzo.
Marinette frequentava quasi quotidianamente Villa Agreste, anche perché la piscina di quella casa era molto invitante, soprattutto nei giorni più caldi dove era praticamente impossibile rimanere per strada a passeggiare. Persino i gelati di André si scioglievano se non consumati immediatamente.
A Gabriel non dava fastidio il fatto che Marinette si recasse lì, anzi, sentire le urla di gioia di entrambi i ragazzi gli faceva sempre tirare un sospiro di sollievo e insinuare dentro di lui il fatto che aveva preso alla fine la decisione giusta.
La felicità di suo figlio era tutto per lui, anche se Gabriel ora doveva pensare seriamente al suo di futuro, era ancora un uomo giovane e affascinante, non poteva pretendere che sarebbe stato solo per il resto della sua vita.
Emilie non avrebbe di certo approvato.
Gabriel osservava i due ragazzi tuffarsi dal bordo piscina e fare a gara a chi arrivava prima dall'altro lato, a volte ci scappava un bacio e lo stilista gli ricordò molto la su adolescenza al fianco di Emilie.
Un tonfo dietro di lui attirò l'attenzione.
Nathalie aveva appena fatto cadere sbadatamente una pila di documenti e si precipitò ad aiutarla.
Non portava più il busto e la sua salute era notevolmente migliorata.
"È domenica anche per te, riposati" le disse togliendo quei plichi dalle sue mani.
E Nathalie non ricordò nemmeno quando era stata l'ultima volta che aveva preso un giorno di vacanza.
"Ma signore, la sfilata è vicina e mancano gli ultimi dettagli..."
Venne zittita da un indice alzato "Non contraddirmi."
"Certo, signore." Abbassò la testa in una riverenza.
"E dammi dal tu." Mormorò.
"Signore?"
*
Anche Adrien si intratteneva spesso e volentieri a cena dai signori Dupain quando accompagnava Marinette a casa.
Adrien non era capace di dire di no a Tom, il quale lo aveva accolto a braccia aperte in casa sua.
Andavano molto d'accordo e parlavano sempre del più e del meno con spensieratezza.
Un giorno però, Tom mise in guardia Adrien da Chat Noir.
Al pasticcere non era mai andato giù il fatto che si era preso gioco della sua bambina e che per proteggerla era stato akumatizzato.
"Monarch non sarà più un problema signor Dupain." Disse Adrien con naturalezza.
Tom si avvicinò di più al ragazzo e si guardò ben attorno con l'intento di non essere visto da moglie e figlia, indaffarate a preparare in cucina la portata principale.
"Credimi, ragazzo... Ci sono cose peggiori... E una di queste è quel Chat Noir."
Adrien iniziò a sudare freddo
"Che-che intende?"
"Vedi... Non l'ho mai detto a Marinette, ma ogni sera, quando butto la spazzatura, lo vedo saltare di tetto in tetto finché non si avvicina al nostro. Poi non lo vedo più.
Secondo me si mette a spiare la mia bambina."
Adrien pensò che Tom non aveva avuto una brutta intuizione, solo che non spiava sua figlia, ma bensì ci entrava in camera per stare con lei, per darle tutte le attenzioni di cui necessitava.
Ecco svelato il mistero perché a Tom piacesse fare irruzione in camera della figlia, assicurandosi se stava bene o se fuori dalla finestra avesse notato qualche movimento sospetto.
Ad Adrien venne da sogghignare e quando Tom gli domandò se trovava divertente la cosa, si fermò di colpo.
"No, è solo che non penso che un super eroe del suo calibro si metterebbe a spiare Marinette... E se fosse così, dovrà vedersela con me." Ammiccò rincuorando il suocero.
"Lo so che la proteggersi sempre."
"Non lo dubiti mai."
*
In una caffetteria in centro di Londra, una signora molto raffinata vestita di nero, sorseggiava un caffè mentre leggeva un quotidiano.
I suoi occhi tristi e sconsolati erano celati dalle lenti di un paio di occhiali da sole.
Lila Rossi passò per caso di lì e non poté non notare le sue movenze così eleganti e fini.
Doveva senz'altro appartenere a una buona famiglia.
Chiuse il giornale e bevve l'ultimo sorso, mentre la signora fece per alzarsi, Lila le si parlò davanti, riconoscendo in quella figura mesta la madre di Felix.
"Buongiorno." La salutò cordialmente.
"Ci conosciamo?" Domandò di rimando.
"Mmm... Non credo, ma ero amica di suo figlio Felix"
Amélie ebbe un sussulto quando sentì pronunciare il nome del suo dolce bambino.
"Mi dispiace molto per la sua perdita."
Amélie annuì senza proferire parola.
"Ho saputo da Gabriel Agreste della sua scomparsa." Continuò lei rigirando il dito nella piaga.
"Gabriel Agreste! Quel maledetto." Amélie digrignò i denti non avendo ancora superato quello smacco.
Era stato solo a causa sua se Felix non era più tra loro, lasciandola completamente da sola.
Lila iniziò a cambiare atteggiamento, notando il dissapore ancora vivo in lei.
L'italiana, nelle settimane precedenti, aveva pedinato Amélie e tenuta d'occhio, reputandola una possibile alleata, ma doveva sincerarsi che avesse voglia di vendicarsi per la perdita subita, altrimenti sarebbe stata solo fatica sprecata.
Quella era l'occasione giusta per avvicinarla e parlarle.
"Io posso offrirti la possibilità di vendicarti di lui."
Amélie ottenne tutta la sua più totale attenzione.
"E come? Sei solo una ragazzina." Convenne lei.
Lila di tutta risposta si spostò un lembo della giacca rivelando una spilla a forma di farfalla e una collana che assomigliava alla coda di una volpe, e non disse nulla, sapeva che avrebbe capito.
"Ma come..." Mormorò incredula "... Non so di che cosa tu stia parlando." Sì limitò a rispondere frettolosamente alzandosi.
Amélie non voleva mai più sentire di parlare di Miraculous o gioielli magici, per la precisione gli stessi che gli avevano portato via suo figlio e sua sorella.
Lila assottigliò gli occhi e la bloccò per un polso.
"Siediti, per favore." Le ordinò e Amélie obbedì, per quanto desiderava andarsene in fretta per non cadere in qualche strana tentazione, le sue gambe si mossero da sole.
"Che cosa vuoi da me?" Le domandò l'inglese.
"Ti dò la possibilità di vendicarti di tuo cognato, in cambio non chiedo nulla di che, solo la tua lealtà."
Amélie la guardò di traverso, ma dopo averci passato una mezz'ora buona a parlare, le due donne sugellarono il loro patto con una stretta di mano.
Gabriel Agreste aveva le ore contate e anche Lady Bug e Chat Noir presto avrebbero sperimentato che cosa significava fare arrabbiare e deludere due donne.
*
FINE*
N.D.A.: Salve a tutti! Ed eccoci giunti alla fine di questa avventura, giusto in tempo per potersi godere la quinta stagione, che poi era quello che avevo in mente fin dall'inizio, ovvero terminare questa long prima della messa in onda.
Con questo mio messaggio finale volevo ringraziare tutti voi per il sostegno, non pensavo minimamente di scatenare un così grande interesse, non mi reputo nemmeno una grande scrittrice, anzi, non sono perfetta per niente e ho pensato molte volte di mollare, ma siete voi la forza che mi fa continuare a battere le dita sulla tastiera e dar vita alle mie storie.
Davvero, non so come ringraziarvi e in ogni caso mando un abbraccio e un bacio virtuale a tutti voi, che mi sostenete sempre.
Vi lascio come sempre il link di un gruppo telegram a tema Miraculous se volete stare aggiornati sulle ultime novità e per sapere quando pubblicherò un'altra mia storia.
https://t.me/+ROSMKpMVpBY4YjZk
A presto,
Erika

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Promises
Fanfic[MIRACULOUS LADYBUG] ***ATTENZIONE: SPOILER QUARTA STAGIONE*** Chat Noir fa una promessa a Lady Bug. Una promessa che intende mantenere ad ogni costo, perchè sa che lei è la persona perfetta per ricoprire il suo ruolo. Ora sono davvero solo loro due...