LA PRESENTE STORIA POTREBBE CONTENERE SPOILER RELATIVI ALLA QUARTA STAGIONE, QUINDI FERMATEVI QUI SE NON VOLETE ROVINARVI LA SORPRESA.
SI PRECISA INOLTRE, CHE QUANTO NARRATO DI SEGUITO E' SOLO FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE E NON CI SONO SPOILER RELATIVI ALLA QUINTA STAGIONE.
******************************************************************************
Tossì una volta. Poi due ed infine una terza.
Solo che l'ultima fu quella più devastante che le fece quasi schizzare gli occhi fuori dalle orbite e perdere il fiato.
"Nathalie!" Gabriel si apprestò a sorreggerla e alzarle il busto. "Ora ti porto in ospedale!" Disse poi componendo il numero della clinica privata sul display del cellulare.
La donna allungò la mano e spense l'apparecchio nell'esatto momento in cui Gabriel avrebbe schiacciato il tasto per avviare la chiamata.
"Sto bene." Ma il suo volto provato faceva intendere tutt'altro.
Era trascorso un giorno da quando era rincasata dopo il breve viaggio, ma in ogni caso, Nathalie, aveva dovuto raggiungere la destinazione con Lila e poi far ritorno a Parigi, perché era stato tutto annullato a causa della sparizione di Adrien (Felix).
E la cosa alla castana non era andata affatto giù, soprattutto perché aveva capito l'inganno fin da subito. Quello che era salito sul treno con lei non era Adrien, lo aveva capito dallo strano luccichio dei suoi occhi e dal suo odore.
E infatti la cosa era stata confermata poi dallo stesso Felix durante una conversazione, scoprendo le carte in tavola quando Lila glielo aveva chiesto senza fare tanti giri di parole.
Gabriel si sentì un emerito idiota per averla fatta imbarcare in una storia più grande di lei senza pensare alle conseguenze a cui l'avrebbe portata, soprattutto perché non si era ancora ripresa del tutto.
Eppure c'era già passato con Emile anni prima, anche se in quel caso lì, il Miraculous del pavone si era rotto dopo aver dato vita alla sua creatura.
Nessun medico era stato in grado di aiutare sua moglie a guarire, perché la magia che si era sprigionata dentro di lei la stava consumando lentamente come un cancro che indisturbato divora il corpo fino a che ti lascia senza nessuna speranza a cui attaccarti.
Tutto per colpa di sua sorella e per l'affetto che provava per lei.
"Non mi sembra." Gabriel si portò le mani dentro i capelli in cerca di una soluzione anche a quel problema.
E l'unica che gli stava ronzando in testa da un po' era quella di prendere il coniglio e usarlo per tornare indietro nel tempo nell'esatto momento in cui Emile utilizzò il Miraculous del pavone.
"Non è una buona idea." Se ne uscì Nathalie dall'alto della sua saggezza.
Gabriel la guardò perplesso in attesa che continuasse con la spiegazione.
"... potreste cambiare il futuro in modo irreparabile. Lo sa anche lei che viaggiare nel tempo non porterebbe a nulla di concreto."
"Riavrò Emilie!" Si alzò stizzito. Quella era l'unica cosa che contava veramente per lui. "Prima di morire le avevo fatto una promessa, ovvero che avrei trovato il modo per salvarla."
*
"Gabriel, vieni un attimo qui!" Lo richiamò sua moglie mentre riesumava due spille variopinte e un libro antico sepolti sotto una coltre di neve.
Lo stilista, intento a fotografare il paesaggio mozzafiato che gli si stagliava davanti, affrettò il passo e raggiunse la donna dopo qualche secondo.
"Che c'è? Stai male?" Le chiese vedendola accucciata nella stessa posizione di poco prima.
"No, no. Ho trovato qualcosa... credo!" Emilie gli passò per prima cosa il libro pesante.
Gabriel lo aprì dopo essersi tolto i guanti grossi che gli impedivano di girare le pagine.
"Che diavolo è? E' scritto in una lingua che non conosco" E Gabriel poteva vantare di saper parlare alla perfezione ben sei lingue.
"Forse non vale nulla..." Decretò Emilie tenendo tra le mani le due bellissime spille luccicanti, una raffigurava un pavone e l'altra le ali di una farfalla stilizzata "... proprio come questi due gioielli"
"Aspetta..." Gabriel girò velocemente le pagine fino ad arrivare a quelle che rappresentavano due persone con addosso quei monili. "Guarda qua" Indicò alla moglie i trafiletti interessati.
Emilie sogghignò divertita "Non ci capisco un accidenti, Gabriel."
"Nemmeno io, ma potrebbero essere importanti..." Si portò due dita sul mento accarezzandoselo per un po' "... lo porterò ad un esperto di libri antichi e vedrò che ne salterà fuori."
"Hai visto? In fondo questo viaggio in Tibet non è stato un buco nell'acqua!" Si avvicinò a lui sensuale scoccandogli un tenero bacio a fior di labbra.
Gabriel arrossi' vistosamente.
"Sai che non mi importa il posto, basta stare con te e il resto non conta. Ci tenevi a vedere il Tibet ed io ti ho accontentato, mia regina." Gabriel le cinse la vita con le sue braccia costringendola ad aderire al suo corpo.
"Non sono una regina, sono solo una ragazza a cui piace visitare posti che non ha mai visto."
"Sei la mia di regina, e non permetterò a niente e nessuno di separarci."
"E io non ho intenzione di farlo." Emilie fece per avvicinarsi al suo volto per baciarlo nuovamente, quando il telefono che teneva all'interno del giaccone marrone pesante, trillò.
Guardò chi la stava chiamando solo per curiosita': sua sorella Amelie.
"Pronto?" Le ripeté un paio di volte perché il suo interlocutore non riusciva a parlare a causa della voce bloccata dai singhiozzi "Amelie?"
"L'ho perso!" Riuscì a dire a stento ed Emilie ebbe un tuffo al cuore.
Era sicura che questa volta sarebbe riuscita a portare a termine la gravidanza, ma alla fine del terzo mese ebbe l'ennesimo aborto spontaneo, il quinto per la precisione. Ed i medici non riuscivano a capirne il motivo.
Gabriel intese subito dall'espressione dell'amata moglie che era successo qualcosa di grave e si morse il labbro inferiore.
"Mi dispiace" Fu tutto quello che Emilie riusci' a dirle prima che la conversazione si troncasse per il poco segnale presente tra le montagne.
"Devo trovare un modo per aiutare mia sorella." Emilie provò a richiamarla, ma la connessione era del tutto assente.
"Come potresti, Emilie? Non riescono nemmeno i medici a far fronte alle sue necessità." Gabriel cercò di farla ragionare, ma inutilmente, ormai si era messa in testa di cercare un altro tipo di aiuto per lei, perché sua sorella doveva essere felice. Doveva avere il suo bambino ad ogni costo.
"I-io troverò un modo" Biascicò guardando per terra la neve candida.
"Non è compito tuo!" Insistette, perché sapeva bene che anche il suo di rapporto ne avrebbe risentito e questo non doveva affatto accadere.
Amelie aveva un marito, un marito che l'amava tanto, e questa cosa l'avrebbero risolta solo loro due e nessun altro, nemmeno lei che era sua sorella si sarebbe dovuta intromettere, a meno che non fosse un supporto morale.
*
I mesi passarono, ma non il desiderio di Amelie.
Emilie si era offerta anche di portare in grembo suo figlio per darle quanto desiderava, ma Gabriel non ne era affatto d'accordo e nemmeno Amelie quando gliene aveva parlato.

STAI LEGGENDO
Promises
Fanfic[MIRACULOUS LADYBUG] ***ATTENZIONE: SPOILER QUARTA STAGIONE*** Chat Noir fa una promessa a Lady Bug. Una promessa che intende mantenere ad ogni costo, perchè sa che lei è la persona perfetta per ricoprire il suo ruolo. Ora sono davvero solo loro due...