Capitolo 17

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Con il cuore in gola e con il corpo tremolante, Lady Bug attendeva l'arrivo di Chat Noir sopra la solita terrazza abbandonata in una casa che si trovava nel cuore di Parigi, con vista sull'imponente Tour Eiffel.
Era ormai sera inoltrata, la luna e una miriade di stelle illuminavano il cielo della capitale parigina.
Peccato che l'illuminazione artificiale, provenienti dai più prestigiosi monumenti e dai più di cento lampioni posti ai lati della strada, ne offuscassero lo splendore naturale.
Lady Bug si mise a contarle una ad una, chiedendosi se mai un giorno sarebbe stata capace di toccarne una dal vivo.
Ancora con quel pensiero predominante in testa, allungò l'indice della mano destra come a volerne sfiorarne una, rapita da quel luccichio paradisiaco.
La strada sotto di lei brulicava di gente che ci accingeva ad ammirare uno dei monumenti simbolo della capitale parigina, ed invece per Lady Bug, quella torre era solo un ammasso di ferraglia arrugginita.
O semplicemente invidiava le coppie di fidanzati che facevano la fila per scattarsi una selfie con la Tour Eiffel sullo sfondo, arricchendo così i principali social. Quanto le sarebbe piaciuto averne una con un ipotetico ragazzo e sfoggiarla nell'intimità della sua camera da letto, proprio dove teneva quella bacheca delle cose importanti.
Peccato che al momento non fosse riuscita a fare chiarezza sui suoi sentimenti, lasciando quel desiderio rilegato in un cassetto, ben nascosto da una pila di indumenti dei più svariati tipi.
"Serata meravigliosa, non credi?" Una voce calda e sensuale la destò da quel sogno ad occhi aperti, ed andò ad accomodarsi accanto a lei con estrema eleganza, senza fare alcun tipo di rumore, proprio com'era riuscito ad entrare all'interno del suo cuore. In punta di piedi.
Vicino.
Troppo per i suoi gusti.
Lady Bug squadrò dalla testa ai piedi il suo partner, trovandolo irresistibilmente affascinante, facendole dimenticare per un attimo il motivo della sua chiamata improvvisa e anche la loro importantissima missione.
Avvampò e distolse lo sguardo non appena lui si voltò verso di lei con un bellissimo sorriso.
Quell'espressione sarebbe dovuta essere illegale in almeno trecento stati nel mondo.
Il buio della notte mascherò il rossore delle sue guance, ma non il disagio che lesse nei suoi occhi.
In altre circostanze se ne sarebbe uscito con una battuta delle sue, ma preferì tacere, anche se la lingua gli prudeva parecchio.
Si limitò ad accennare un sorriso quasi divertito, gli piaceva vederla impacciata ed incespicante nei discorsi.
Un po' come la sua migliore amica Marinette.
Chat Noir allungò la mano dietro la schiena dopo che si stiracchiò e poggiò i palmi a terra sfiorando le dita di Lady Bug senza farlo di proposito, la sentì irrigidirsi dopo il suo tocco furtivo.
L'istinto della super eroina fu quello di alzarsi di scatto ed interrompere quel gioco, perché immaginava che il suo partner avesse notato il suo disagio dovuto alla sua vicinanza, e che in qualche modo lo stesse facendo apposta per metterla in imbarazzo.
"Stai bene, Milady?" Le domando' inarcando un sopracciglio sorpreso.
"Si-si" Farfugliò dandogli le spalle per non cadere nella tentazione di imbambolarsi di nuovo difronte il suo bellissimo viso d'angelo.
Rimanergli accanto stava diventando un' agonia e presto la situazione sarebbe peggiorata se non avesse chiarito i sentimenti che provava per lui.
Lady Bug avvertì il suo cuore accelerare i battiti all'interno del suo petto e quel martellamento diventava sempre più opprimente e doloroso, fino a che non le fece mancare l'aria all'interno dei polmoni.
"Non mi sembra" disse con sarcasmo.
"Ho detto che sto bene" Sottolineò lei in maniera decisa  e severa, alzando il tono della voce, sospirando poi.
"Mmm..." Il suo partner non ne fu convinto del tutto, ma preferì che fosse lei, quando pronta, a confidarsi.
Chat Noir, dall'alto della sua esperienza, aveva imparato a conoscerla e a non calcare tanto la mano, in ogni caso, se Lady Bug voleva parlare con lui, l'avrebbe sicuramente fatto.
La sua spalla era sempre pronta per lei, entrambe, per la precisione.
"Ho una cosa importante da dirti." Se ne uscì lei poco dopo voltandosi verso di lui, il quale nel frattempo si era alzato e portato davanti a lei.
"Me lo hai detto nel messaggio che mi hai lasciato in segreteria. Spara. Ti ascolto"
La luce della luna piena illuminava i suoi bellissimi smeraldi, risaltati ancora di più dalla maschera che gli contornavano gli occhi.
I fili dorati dei suoi capelli si muovevano sensuali seguendo il ritmo del vento che soffiava leggero e quasi impercettibile dall'alto di quel palazzo.
Lady Bug ne rimase affascinata e senza parole.
"Ehi?" La richiamò Chat Noir cercando di trattenersi dal ridere, la sua compagna aveva una faccia così buffa.
"Scu-scusami. Mi ero incantata!"
"L'ho notato" Si accarezzò i capelli pavoneggiandosi ed alzando il mento verso il cielo lucido di stelle.
Lady Bug s'irritò, ma questa volta non per il suo atteggiamento, ma per essere stata scoperta mentre lo ammirava in tutto il suo splendore.
"Non guardavo di certo te... Amo la luna piena" disse per giustificarsi incrociando le braccia al petto.
"Anch'io" Rispose lui. "... E pensare che e' lontanissima da noi, ma con un dito la possiamo sfiorare" Allungò una mano come a volerla toccare.
"Beh! Se ci pensi bene... Con i nostri super poteri potremo raggiungerla in un batter d'occhio." Se era questo un suo desiderio, allora lei lo avrebbe esaudito.
"E' anche vero che non li possiamo usare per scopi personali" Ora era diventato lui il più razionale del duo di super eroi.
Lady Bug accennò un sorriso e roteò all'insù gli occhi blu, portando le mani in avanti in segno di resa.
"Hai perfettamente ragione, scusa."
Chat Noir sogghignò "E poi? Non vorrai mica fare arrabbiare il Grande Guardiano Celeste" fece lui con voce grossa quando pronunciò il suo nome.
Lady Bug rizzò il pelo immaginario sulla schiena, a solo sentire nominare Su-Han le prese un accidenti.
"Per carità! Ci manca solo lui... E' ancora in collera con noi, non ti ricordi?"
"Perché non conosci la mia identità?"
"NO! Perché mi sono fatta soffiare via i Miraculous da sotto il naso."
"Li recupereremo, te l'ho promesso" Chat Noir si avvicinò di più a lei in maniera leggiadra e con portamento quasi regale, le mise entrambe le mani sopra le sue spalle forti, che avevano un assoluto bisogno di essere sollevate dall'enorme peso che gravava su di esse.
Lady Bug con coraggio alzò lo sguardo verso il suo, languido e pieno di sentimento.
"Dici che ce la faremo?"
"Non ho dubbi a riguardo"
L'eroina coccinella si allontanò leggermente da lui per prendere un po' aria.
"A proposito di questo, c'è una questione di cui ti volevo parlare."
Appoggiò in palmi delle mani sulla ringhiera e si sollevò sulle punte quando prese un bel respiro e di conseguenza il coraggio per parlargli.
Chat Noir non disse nulla, attendendo con trepidazione la collega che gli esponesse il reale motivo della sua urgente chiamata.
"So dove Chloe' Bourgeois tiene il Miraculous dell'ape"
Chat Noir ne fu sorpreso, ma forse avevano una pista da seguire e poter recuperare così, intanto un gioiello e un kwami, e magari gli potrebbe dire chi in realtà' è Monarch, in modo di semplificare ancora di più la missione.
"E' una buona notizia, no?" Domandò non soffermandosi per niente sul come e perché lo aveva scoperto.
"Dipende!" Lady Bug non voleva più mentirgli, niente più segreti, si fidava ciecamente del suo partner e lui doveva sapere la verità. L'unica cosa che gli sarebbe stata celata erano le loro identità.
"Mi ha contattato l'ex portatrice del Miraculous della Volpe, ed assieme a Zoe, la sorella di Chloe, sono riuscite a scoprirlo."
Chat Noir non era furioso perché per l'ennesima volta aveva agito alle sue spalle senza metterlo al corrente del piano, ma perché Alya conosceva non solo l'identità di Carapace, ma ora anche quella di Lady Bug e chissà di chi altro giunti a questo punto.
"CHE COSA???" Fece lui indurendo lo sguardo contornato dallo spettacolo pirotecnico che si stava svolgendo dietro di lui.
*
Quando lo scoppiettio dei fuochi d'artificio terminò, il duo di super eroi riuscì finalmente a riprendere il discorso in santa pace.
"Non c'entro niente con il piano ideato da Volpe Rossa, ha fatto tutto di testa sua... nemmeno io lo sapevo." Spiegò, credendo fosse quello il motivo della sua ira.
"Credi sia arrabbiato perchè ho sospettato che tu abbia agito alle mie spalle?" Sogghignò ironico "... eppure mi dovresti conoscere meglio."
Fu da quella risposta che Lady Bug capì che cosa realmente aveva fatto andare il sangue alla testa al suo partner, ovvero, come aveva fatto Volpe Rossa a contattare la super eroina senza sapere la sua identità? Doveva esserne a conoscenza per forza visto che la collana  era in possesso di Monarch.
"Io... io..." Riuscì a dire prima di venire interrotta un'altra volta.
"Insomma... tutti sanno chi sei, tranne il sottoscritto."
"Ti ho già detto perchè non possiamo rivelare le nostre identità."
"Pero' a sconosciuti è permesso farlo!!" Urlò così forte da far alzare il mento alle persone presenti sulla piazza, le quali però non notarono alcun movimento strano tra i palazzi.
Lady Bug era riuscita prontamente ad accucciarsi e a costringere il suo partner a fare altrettanto.
"Non... non è come pensi... io... io..." Farfugliò mettendosi quasi a piangere, per quanto odiasse ammetterlo, Chat Noir aveva ragione ad essere in collera con lei, e per giunta non poteva nemmeno spiegargli il perchè.
"Sai... non m'importa." Mormorò lasciandola di sasso "... sono stufo delle tue giustificazioni."
Chat Noir le diede le spalle ed accennò ad un salto a volersene andare di lì.
"Chaton... non c'è niente che possa dire per difendermi. Non senza rivelare dettagli importanti che possono farti capire chi sono in realtà." Se solo Chat Noir ci avesse messo malizia nelle sue parole, forse nel suo cervello avrebbe sicuramente suonato un campanello d'allarme, e il sospetto che aveva da giorni, avrebbe trovato finalmente la certezza che cercava, peccato, o per fortuna di Lady Bug, che la sua ira gli stesse annebbiando la mente "... ti ho già spiegato perchè io e te non possiamo conoscere le nostre identità."
Chat Noir aveva rimosso quel particolare ed appena gli saltò alla mente, si voltò verso di lei ammorbidendone lo sguardo.
"Non succederà mai. Non lo per metterò."
Ma Lady Bug aveva ancora troppa paura, soprattutto ora che le parole di Chat Blanc trovavano un loro filo logico.
Inconsapevolmente  lei si stava innamorando di lui.
"Chaton... te la faccio io una promessa. Una volta sconfitto Monarch e che avremo così recuperato i Miraculous, tu saprai chi sono veramente." Era sincera e Chat Noir questo lo capì solo dal suo sguardo languido.
Gli occhi di una persona non mentono mai, e fu in  quel frangente che Chat Noir venne colpito da un fulmine immaginario: Felix.
Il super eroe gatto strinse i pugni, sicuramente avrebbe fatto un'altra visita al cugino bugiardo, ma non ora.
In quel momento doveva ideare un piano con Lady Bug per ritornare in possesso del Miraculous dell'ape.
*
Continua

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