Adrien rincaso' ancora tutto agitato, quello che aveva appena scoperto era qualcosa si sconvolgente e per niente normale.
Ok, forse in un mondo dove esistono creature magiche che donano poteri a chi li possiede, potrebbe essere qualcosa di ordinario, ma nulla vieta a chi scopre certe determinate cose di essere sconvolto e furibondo, soprattutto se a nascondere certi tipi di segreti sono proprio le persone che ami.
Adrien appoggio' i palmi delle mani sulla scrivania e inarco' la testa in avanti che gli tocco' quasi il petto.
Il fiato era corto ed anche il respiro, che cerco' di fare tornare normale con ogni mezzo.
Ma respirare e pensare contemporaneamente alla sconvolgente rivelazione di Felix, era praticamente impossibile, tanto che, il modello, quasi si senti' venir meno e le gambe diventare presto di gelatina quando la vista inizio' ad annebbiarsi e la fronte grondava di sudore.
Plagg cerco' di calmare Adrien con ogni mezzo possibile, primo tra tutti gli passo' sotto il naso un pezzo di Camembert, che non sorti' pero', l'effetto desiderato, anche quell'odore nauseabondo lo infastidi' ancora di più.
Se la situazione fosse degenerata e Adrien fosse svenuto, forse avrebbe usato il suo potere per farlo rinvenire, con il rischio di ucciderlo nell'immediato.
Ma Adrien forse lo avrebbe anche ringraziato per averlo mandato all'altro mondo.
Certe notizie ti fanno desiderare di essere morto e sepolto.
Felix era un sentimostro e lo sapeva, ma quello che sconvolse di più Adrien, era il mondo tranquillo e del tutto normale con cui gli aveva sbattuto in faccia la realtà'.
Ripresosi un po', Adrien corse in bagno per vomitare la spremuta che aveva bevuto.
Quando Adrien riusci' a liberarsi da quel peso, porto' la schiena sulla parete piastrellata e sospiro' al cielo.
Il battito aveva ripreso regolarmente a pulsare, ma era ancora tutto sudato, un po' per il caldo, un po' a causa dell'attacco di panico che gli era preso.
Apri' la vetrata della doccia e s'infilo' velocemente all'interno dopo essersi spigliato. Una bella cascata di acqua gelida era quello che ci voleva prima di poter affrontare suo padre.
*
"Che cosa significa che sia io che mio padre abbiamo dei segreti?" Gli domando' irritato, forse la sua smania di venire a capo di quella losca faccenda lo aveva tradito e Felix aveva iniziato a sospettare del suo essere Chat Noir, ma suo padre che c'entrava con questa storia?
Felix si alzo' e si porto' le mani dietro la schiena, iniziando a camminare in lungo e in largo sul bordo piscina.
"Vedi, Adrien. E' giunto il momento della verità"
Adrien si sarebbe aspettato di tutto, in primis che gli dicesse che era lui il famigerato Papillon o come si faceva chiamare adesso, Monarch.
"Qua-quale verità?" Farfuglio' sconvolto con gli occhi sbarrati.
"Hai ragione... Il miraculous del pavone ce l'ho io" Felix si sposto' la cravatta e mostro' al cugino la spilla nera che brillava colpita dai raggi del sole.
Adrien manco' un battito, allora era vero... Felix ha barattato il Miraculous del Cane per quella spilla! Quali altri segreti nascondeva quel farabutto?
Il parigino fece per alzarsi e prenderla, ma l'inglese lo fermo' dal suo intento.
"Ah-ah! Non lo farei se fossi in te. Siediti cugino,non ho finito."
Adrien obbedi' senza battere ciglio.
"Dicevo... Ho fatto un patto con Papillon in cambio del Miraculous del Pavone, e sai perche'?" Seguirono alcuni estenuanti secondi che sembrarono non passare mai "... Perché cosi' nessuno mi potrà più fare del male."
Adrien scosse la testa credendo di aver travisato le sue parole.
"Cioè? Spiegati, che significa che nessuno ti potrà piu farti del male?" Insistette Adrien.
"Non ci arrivi proprio, eh?" Felix si fermo' proprio difronte a lui "... Eppur siamo così simili nell'aspetto."
"Anche le nostri madri lo sono." Convenne lui.
"Si, ma sono sorelle gemelle, noi non lo siamo."
Adrien si stava innervosendo, Felix sembrava voler fare tanti giri di parole senza concludere un bel niente.
Quel suo esprimersi in indovinelli e allusioni lo stava mandando fuori di testa.
"Smettila di parlare in maniera generica e vieni subito al sodo."
"Ok, ok. Non ti scaldare tanto, mantieni questo tuo mood per il pezzo forte."
Adrien digrigno' i denti.
Felix invece inteneri' lo sguardo, perché per quanto fosse, confessare un simile segreto non era facile nemmeno per lui, in quanto, non trovo' un modo meno traumatico per dirglielo.
"Sono un sentimostro."
Adrien gli rise in faccia, mentre Plagg all'interno della sua camicia comincio' ad agitarsi.
"Ma che vai farneticando?"
"Credi ti stia mentendo?" Felix punto' i piedi a terra per poi mettersi sulla difensiva. "Non ti sei mai chiesto perché tua madre veramente si e' ammalata?"
"Mia madre aveva una rara malattia."
Degluti' conoscendo perfettamente la diagnosi.
"Mmm... Questa e' la versione di paparino, ma la realtà' e che ha usato il Miraculous del Pavone per darmi la vita."
Felix non voleva sconvolgere in quella maniera Adrien, ma era stato lui a voler sapere la verita', e se questa verita' era troppo scomoda e lui non ci voleva credere erano affari suoi.
Successivamente, il londinese, racconto' per filo e per segno quello che sapeva, ma non disse nulla a riguardo dell'identita' di Papillon o Monarch, Adrien non gli chiese nulla a tal proposito e lui preferi' tacere, in quanto già il suo mondo così gli era crollato addosso.
Adrien strinse un pugno e fece una cosa dettata dalla rabbia e dall'istinto che prevalse sulla ragione, ovvero colpi' Felix dritto al volto facendolo cadere in acqua.
Quando riemerse anche Adrien si getto' in acqua ed i due iniziarono a lottare fino a quando non intervenne Amelie a dividerli.
"Tu... Tu... Sapevi tutto!" Bercio' Adrien verso la zia, annaspando sconvolto.
"A che proposito?" Chiese con aria innocente in attesa di scoprire perche' trovo' figlio e nipote che facevano a gara a chi prima affogava l'altro.
"Lo sa..." Rispose Felix "... Che sono un sentimostro e che mi ha creato zia Emilie."
Amelie per poco non ebbe un mancamento, quello doveva rimanere in segreto innocente.
"Quindi anche tu lo sapevi? Ovviamente." Si corresse subito rispondendosi da solo.
"E chi altro conosce questa tua condizione?" Continuo' Adrien sempre più provato da questa situazione, e vedendo che be' Felix e ne' sua zia aveva il coraggio di pronunciare il suo nome, lo fece lui al posto loro.
"Papa'."
*
Dopo essersi fatto una bella doccia rinfrescante e anche un po' rilassante, perché, l'acqua fredda gli aveva permesso di ragionare a mente lucida su come affrontare suo padre, risciacquato la bocca e lavato i denti con abbondante dentifricio, che gli permise di togliersi quel saporaccio amaro, Adrien si vesti' e fece per uscire dalla sua camera, ricordandosi all'ultimo del monocolo che aveva nascosto.
"Non e' una buona idea!" Continuava a ripertgli Plagg cercando di fermare il suo portatore, ma lui era determinato più che mai ad affrontare suo padre.
Non sarebbero esistiti impegni di lavoro o riunioni nel suo studio, Adrien avrebbe cacciato via chiunque si permettesse di contro battere qualcosa.
"Chiama Lady Bug, sicuramente trovere una soluzione." Provo' a dire prima che varcasse la soglia.
"No, e' una questione di famiglia! Voglio prima vederci chiaro prima di coinvolgerla." Rispose affranto chiudendo la porta dietro di se' ed invitando il kwami a nascondersi come di consueto dentro la sua camicia.
*
Il corridoio e la scalinata di casa sua non gli sembro' mai stata così lunga, il suo cuore continuava a rimbombargli forte nel petto ed il suo eco gli arrivo' fin dentro alla testa facendogliela pulsare sempre più forte, fino a quando non si trovo' davanti alla porta dello studio di lavoro di suo padre.
Imponente.
Busso'. Giusto per educazione, ma se Gabriel gli aveva nascosto una cosa cosi' grande, allora non meritava tutta quella gentilezza che da anni gli riservava, recitando la parte del figlio perfetto, colui che obbedisce senza battere ciglio, l'importante era che avesse stima di lui e che fosse fiero di come lo aveva cresciuto, ed invece dentro di lui, urlava come una pentola a pressione pronta a scoppiare da un momento all'altro.
"Papa'?" Lo chiamo' una volta dentro, ma l'unico rumore che senti', fu l'eco della sua voce, in quanto in quella stanza non c'era nessuno.
Non c'era mai.
Gabriel non c'era mai quando Adrien aveva bisogno di lui, relagandolo, se gli andava bene, come ultimo appuntamento della giornata e solo per consumare un pasto in assoluto silenzio.
Da quando Emilie era morta, lo stilista si era chiuso sempre di più in se' stesso e sembrava essersi dimenticato di avere persino un figlio, perdendo cosi' quel rapporto che i due avevano stabilito.
La morte di Emilie aveva strappato una pezza, allontanandoli sempre di più, senza alcun motivo apparente, e Adrien sembrava l'unico a voler ricucire quella toppa.
Di solito Adrien se ne sarebbe andato, ma non questa volta e non dopo le parole rivelatrici di Felix.
Gabriel non si trovava nel suo studio, eppure era convinto fosse in casa, la macchina era parcheggiata nel vialetto e la giacca era riposta in modo ordinato nell'ingresso. Come sempre.
La casa era stranamente silenziosa, spettrale quasi.
Degluti' non pensandoci piu' ed inizio' a cercare tra i cassetti e gli armadi dello studio qualcosa.
Nemmeno lui sapeva di preciso che cosa trovare, ed oltre a documenti, bozzetti, dischi masterizzati contenenti progetti e pubblicità, non scovo' nulla di strano o sospetto.
Ma forse stava cercando nel posto sbagliato, del resto la casa era immensa, e nemmeno Adrien sapeva con precisione quante stanze potesse contare.
Adrien frugo' velocemente nella tasca dei pantaloni ricordandosi che poco prima di uscire dalla sua stanza si era portato via il monocolo.
Lo prese e se lo rigiro' più volte tra le dita, domandandosi se stesse facendo la cosa giusta.
"Andiamocene, finche' siamo in tempo." Plagg per la prima volta tremava di paura, ed invece il suo portatore era eccitato e curioso.
Forse troveranno qualcosa, o forse no, ma tutta quella situazione gli fece percorrere la schiena da una scarica di adrenalina.
"Sshhh!" Lo zitti'.
"Chiamiamo Lady Bug!" Plagg doveva dire la sua e non starsene in silenzio, il suo compito era guidare il suo portatore nella retta via, e quello che stava facendo in quel momento sicuramente non lo era affatto.
"Smettila!" Gli sussurro' scoccandogli un'occhiata torva.
"Io ti ho avvertito" Furono le sue ultime parole.
Adrien indosso' il monocolo e lo accese subito dopo.
Scandaglio' la stanza da cima a fondo, non trovando nulla di sospetto, ma fu quando il suo sguardo si poso' nel dipinto della madre che il computer del monocolo inizio' ad indicare alcuni punti con delle frecce rosse lampeggianti.
Degluti' il nulla... Allora era vero che suo padre aveva dei segreti.
Tremolante e con le ginocchia che divennero presto di gelatina, si avvicino' al quadro, ma quando fece per avvicinare le dita e pigiare quei tasti maledetti, il pavimento sotto si lui lo senti' squotere.
E non era un terremoto.
Adrien fece un balzo all'indietro poco prima che un tubo ampio di vetro si alzo' dal pavimento palesandosi davanti a lui.
Non era vuoto, al suo interno un attonito Gabriel continuava a guardarlo.
*
Continua
STAI LEGGENDO
Promises
Fanfiction[MIRACULOUS LADYBUG] ***ATTENZIONE: SPOILER QUARTA STAGIONE*** Chat Noir fa una promessa a Lady Bug. Una promessa che intende mantenere ad ogni costo, perchè sa che lei è la persona perfetta per ricoprire il suo ruolo. Ora sono davvero solo loro due...