"Uno dei personaggi greci più famosi di tutti i tempi è sicuramente Orione. Abile cacciatore e uomo affascinante, era il marito della bella Eos, dea dell'Aurora. Corteggiato dalla dea della caccia Artemide, Orione si ritrovò più volte a doverla rifiutare, come scusa il fatto che mai avrebbe tradito sua moglie. Ecco però che il cacciatore incontrò Maia, Alcione, Sterope, Celano, Taigete, Elettra e Merope, le sette sorelle delle Pleiadi, figlie di Atlante e della ninfa Pleione, nonchè ancelle della dea. Le ragazze vennero a lungo braccate dal cacciatore che tentava di conquistarle anche dopo i loro continui rifiuti e per cinque anni fuggirono attraverso i campi della Beozia e della Grecia finchè Zeus, impietosito, le trasformò in colombe per poter scappare più facilmente. Infine, dato che il cacciatore non accennava a lasciarle andare, trasformò le sette sorelle nell'ammasso di stelle delle Pleiadi e Orione nella sua omonima costellazione."Nell'aria aleggiava un odore di chiuso e di pagine stampate, di cuoio e pulito. Mi pareva quasi di udire le parole uscire dalle pagine dei libri e andare in giro per l'enorme stanza, come se il mondo appartenesse a loro.
Era quasi una settimana che, puntualmente, mi chiudevo in biblioteca. Dopo il litigio con mia madre, qualcosa dentro di me aveva detto basta, e così avevo fatto. La mia vita si era ridotta a passeggiate senza meta con Ness, notti intere passate sulla mia casa sull'albero e pomeriggi rinchiusa in biblioteca a studiare.
Improvvisamente tutto era diventato mortalmente noioso.
Erano sette giorni che ignoravo mia madre, sette giorni che non litigavo con Archie, sette giorni che non facevo quello che facevano dei normali adolescenti in vacanza, sette giorni che tutto era diventato quasi più incasinato di prima.
Odiavo il fatto di non aver più la vita che avevo a inizio estate – quando ero ancora felice e spensierata, ma allo stesso tempo qualcosa in me si era squarciato per sempre. Non so se fosse dovuto a mia madre o a mio fratello, o forse perchè ero semplicemente io che ero fatta così. Fatto sta che, anche se sembrava che io fossi completamente al mio posto nel mondo, mi sentivo come risucchiata da un buco nero.
Mi pareva di stare in un campo di asteroidi o in mezzo a una battaglia intergalattica in perfetto stile Star Wars. Ero scombussolata e totalmente frastornata.
Sentivo ogni fibra del mio corpo come se bruciasse, ma non ero sicura che fosse una bella sensazione.
Tentai di concentrarmi sul libro di letteratura. Era più di un'ora che cercavo di studiare, ma proprio non mi entravano in testa quei concetti che gli autori riteneva basilari. Non li capivo, e probabilmente non l'avrei mai fatto.
La mia professoressa di inglese era ossessionata con Shakespeare, tant'è che tutti gli anni non facevamo altro che parlare di lui. Io non lo sopportavo. L'unica cosa bella – a parer mio – era che aveva dato origine alla tragedia di Romeo e Giulietta, che negli anni Novanta mi aveva dato la visione di un Leonardo Di Caprio squarciato dal dolore.
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Under the Stars
Teen Fiction/stél·la/ sostantivo femminile Corpo celeste dotato, a differenza dei pianeti, di luce propria. In una piccola cittadina del Vermont - così insignificante che a volte non viene nemmeno riportata sulle mappe - esiste una villa gigantesca. Viene chia...