"Hamal – conosciuta anche come Alpha Arietis – è la stella più luminosa della costellazione dell'ariete e forma, insieme a Sheretan e Mesarthim, la testa dell'animale. Illumina il cielo orientale nel periodo autunnale, splende nel cielo meridionale d'inverno ed è visibile al tramonto durante la primavera. Scompare nel mese di aprile per poi tornare, prima dell'alba, all'inizio di settembre. Se potessimo tornare indietro di circa 2500 anni, osserveremmo la congiunzione annuale del sole e di Hamal proprio il giorno dell'equinozio di marzo – un simbolo, per gli antichi, che credevano nel fato ed erano più in contatto con i cicli della natura. L'equinozio di marzo splendeva davanti alla costellazione dell'Ariete da circa il 2000 sino al 100 a.C."«Allora?»
«Si sta caricando».
Ness sbattè furiosamente il piede sul pavimento del bagno delle ragazze, nel quale ci eravamo rifugiate durante la pausa pranzo.
«E ora?»
«Non ha ancora finito di caricarsi».
La mia amica, nevrotica più che mai, prese a camminare avanti e indietro difronte ai lavandini. Una ragazza del primo anno ci guardava stranita mentre si sciacquava le mani.
«Sono usciti?»
«No, Ness» scattò Beatrix che si stava sistemando il trucco allo specchio. «Non è cambiato nulla in questi cinque secondi».
«E tu come fai a saperlo?»
«Perchè altrimenti Benny te lo avrebbe detto». Bea le scoccò un'occhiataccia dal riflesso e Ness la ignorò, sbuffando sonoramente. La ragazza di prima scappò via spaventata.
«Avevano detto che i risultati sarebbero usciti alle tredici. Sono le tredici e tre!»
Dal nervoso, Ness si mise a mangiucchiarsi l'unghia del pollice e io le schiaffeggiai la mano per farla smettere.
«Stai calma, ora li mettono».
«Stare calma, Star?» mi aggredì. «Come puoi dirmi di stare calma se da quei maledetti provini dipenderà la mia intera carriera scolastica?!»
Bea sbuffò, sistemandosi il rossetto bordeaux. «Drammatica».
«Drammatica?! Che ne sarà di me! La vergogna per non essere passata ricadrà su di me come un velo, togliendomi ogni privilegio. Tutti mi guarderanno e sapranno di ciò che è successo, di come mi sono umiliata davanti a tutti. Avrei potuto esercitarmi di più, imparare meglio la parte. Avrei dovuto impegnarmi dieci volte tanto. Ma no, non dieci. Almeno cento! Avrei dovuto–»
«Sei passata».
Ness mi fissò con gli occhi spalancati e la bocca leggermente socchiusa. Sembrava inebetita.
«Come?» sussurrò, forse non credendo alle sue orecchie.
Bea si sporse per osservare lo schermo del mio cellulare e fischiò. «Sei stata presa, senza ombra di dubbio. Ti hanno anche già assegnato la parte».
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Under the Stars
Fiksi Remaja/stél·la/ sostantivo femminile Corpo celeste dotato, a differenza dei pianeti, di luce propria. In una piccola cittadina del Vermont - così insignificante che a volte non viene nemmeno riportata sulle mappe - esiste una villa gigantesca. Viene chia...