/stél·la/
sostantivo femminile
Corpo celeste dotato, a differenza dei pianeti, di luce propria.
In una piccola cittadina del Vermont - così insignificante che a volte non viene nemmeno riportata sulle mappe - esiste una villa gigantesca. Viene chia...
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"Fino alla prima metà del Novecento si credeva che la quasi totalità della massa dell'Universo risiedesse nelle stelle; oggi invece sappiamo che queste costituiscono soltanto una percentuale irrisoria della materia cosmica – circa il 4%. La restante parte della massa dell'Universo non è visibile e a tale massa mancante si dà il nome di Materia Oscura. Gli scienziati pensano che accanto alla Materia Oscura esista una particolare forma di energia – nota come Energia Oscura –, la quale, secondo il principio di equivalenza di Einstein (E = mc2), è in grado di dar conto della maggior parte della massa dell'Universo."
13 maggio 2019
«Gregory! Aspetta, ti prego!»
Urla.
Era tutta la sera che urlavano.
«No, Jessica, ho aspettato abbastanza!»
La bambina stava tremando. Lacrime calde le corrodevano le guance e il labbro inferiore le tremava.
Al ragazzino si strinse il cuore.
«Dammi almeno il tempo di spiegare!»
Un tonfo.
Un singhiozzo.
Un ringhio.
«Ah! Ora vuoi spiegare! Dopo tutto quello che mi hai fatto passare!»
Il ragazzino poggiò le mani sulle orecchie della bambina. Le diede un bacio sulla fronte e pregò che i suoi palmi la potessero proteggere.
«Gregory... io non–»
«Risparmiati. Sono anni che sto dietro ai tuoi capricci. Ti ho sempre lasciata fare, cazzo! E guarda dove ci ha portati!»
Gli occhi del ragazzo si chiusero. Strinse a sè la bambina.
Aveva il timore di sentire altro.
«Non dare tutta la colpa a me!»
«E di chi dovrebbe essere? Mia? Sono io che ti ho dato il permesso di mostrarti al mondo come sei davvero? Una puttana che non sa tenere le gambe chiuse?»
Un sussulto.
Il ragazzo sperò che sua sorella non si fosse accorta di nulla.
«Gregory... io... io ti amo, ti prego».
«Mi disgusti, Jessica» sputò fuori l'uomo. «Non ho idea di come abbia fatto ad innamorarmi di una stronza... una puttana, una vipera come te!»
Il ragazzo cominciò a canticchiare una ninna nanna che alla bambina piaceva tanto ascoltare. Magari, così, non si sarebbe accorta di nulla.
«No, no Gregory... Cosa stai facendo? Non puoi andartene! No! Gregory, torna qui ti prego!»
