"La costellazione della Lucertola venne scoperta nel 1687 dall'astronomo polacco Johannes Hevelius che aveva passato anni a scrutare il cielo alla ricerca di una costellazione che non fosse stata classificata dagli antichi Greci. Notando le sue dimensioni ridotte, Hevelius decise di dare il nome di Lucertola a questa costellazione perchè, trovandosi tra due ammassi stellari più grandi, un animale di così piccole dimensioni si sarebbe potuto inserire nella fessura che veniva lasciata dagli altri di dimensioni maggiori."Fu un suono martellante a svegliarmi.
Mugolai infastidita. Odiavo la sveglia. Mi metteva sempre ansia. E poi avevo così tanto sonno che, se fosse stato per me, avrei dormito all'infinito.
Provai a sollevare il braccio per spegnerla, ma non riuscivo a muoverlo.
Aprii un occhio. Poi l'altro.
Non vidi niente.
La mia faccia era premuta contro qualcosa di duro.
Spostai la testa all'indietro, ma tutto ciò che vidi fu solo una maglietta grigia.
Aveva un buon odore. Inspirai forte. Miele e castagne. Avrei potuto restare lì tutta la vita a crogiolarmi in quel profumo famigliare che...
Oh.
Kaleb.
Mi tornò tutto in mente.
Ero a casa di Kaleb. Nel suo letto. Abbracciata a lui. E... e... avevamo fatto... mi aveva fatto...
Oddio. Dovevo andarmene di lì.
Provai a spostarmi, ma Kaleb aumentò la presa su di me. Solo allora notai che eravamo abbracciati. Letteralmente. Io avevo un braccio sulla sua schiena e l'altra mano a stringergli la maglietta proprio dove si trovava il cuore. Lui... lui mi stringeva a sè come se volesse impedirmi di scappare via.
Mossi le gambe, a disagio. Mi resi conto, però, che anche quelle erano completamente avviluppate alle sue.
Cristo Santo.
La sveglia, intanto, continuava a strillare.
Kaleb mugugnò qualcosa, affondando la testa nell'incavo del mio collo.
Smisi di respirare.
Oddio. Oddio. Oddio.
Mi schiarii la voce. «Kaleb» provai a chiamarlo.
Lui scosse la testa. Mi aveva sentita?
Ci provai di nuovo. «Kaleb?»
Mi sentii strattonata in avanti e il poco spazio che ero riuscita a mettere tra il mio volto e il suo petto andò a farsi benedire. Ero di nuovo premuta interamente contro di lui. Non che la cosa mi dispiacesse, sia chiaro, ma la sveglia era ancora lì che suonava ed era giovedì, per cui saremmo dovuti andare a scuola.
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Under the Stars
Jugendliteratur/stél·la/ sostantivo femminile Corpo celeste dotato, a differenza dei pianeti, di luce propria. In una piccola cittadina del Vermont - così insignificante che a volte non viene nemmeno riportata sulle mappe - esiste una villa gigantesca. Viene chia...