"Quella del Delfino è una piccola costellazione la cui forma, costituita dalle linee che congiungono un piccolo gruppo di stelle di quarta magnitudine, ricorda un delfino in fase di salto fuori dall'acqua. Molto vicina all'equatore terrestre, è tipica del cielo settembrino. Secondo uno dei miti, la costellazione è la rappresentazione celeste del delfino messaggero di Poseidone. Il dio del mare si era innamorato di una delle Nereidi, Anfitrite. Quest'ultima, però, non rimase particolarmente impressionata dagli approcci un po' rudi del dio, così si rifugiò presso le sorelle. Poseidone, allora, decise di inviare vari messaggeri presso le Nereidi, ma solo l'ultimo, il delfino, con i suoi modi lusinghieri, convinse Anfitrite a sposare Poseidone."La classe sembrava immersa nel silenzio, come se tutti i rumori fossero stati strappati via dal mondo. La professoressa Callis, l'insegnante di fisica, era piuttosto soddisfatta, e spiegava la lezione allegramente, contenta di avere l'attenzione sulle proprie parole. Se solo avesse saputo che, in realtà, la maggior parte i suoi studenti stava cercando di smaltire tutto l'alcol ingerito la sera precedente. Il che era imbarazzante, essendo un martedì mattina. Ma Halloween era una volta l'anno e, come diceva Bea, quella era l'unica sera in cui potevi essere semplicemente chi desideravi di essere. E, di conseguenza, nell'aria si potevano avvertire le conseguenze delle maschere che, quel mattino, tutti noi eravamo stati obbligati a lasciar cadere.
Quando la campanella suonò, mi affrettai a raccattare le mie cose e uscire dalla classe. In quel momento ricevetti un messaggio e, presi libri sottobraccio, sbloccai lo schermo del cellulare.
Ness💚:
Bea sta male
Vieni nel bagno del secondo pianoPreoccupata, mi affrettai a lasciare i libri nell'armadietto e corsi di sopra. Urtai un paio di persone ma non mi fermai fino a quando non fui nei bagni. Ness si girò ad osservarmi, e i suoi occhi espressero tutto il disappunto e il dispiacere che provava. Bea era seduta per terra. Tremava.
«L'ho trovata così. Dice che se prova ad alzarsi la testa le fa così male che le viene da vomitare» mi spiegò la mia amica.
Mi accucciai di fronte a Bea. Aveva gli occhi chiusi e si stringeva le gambe al petto, facendo sì che la gonna della divisa le si arricciasse sui fianchi. Aveva la fronte imperlata di sudore e le spalle colpite da spasmi. Le afferrai le mani e lei provò ad aprire gli occhi, non senza poca difficoltà.
«Bea» provai a chiamarla. «Bea, cos'è successo?»
«Non me l'ha detto» s'intromise Ness. «L'unica cosa che continua a ripetere è che le fa male».
«Cosa ti fa male, Bea?» mi rivolsi a lei.
La mia amica mugugnò qualcosa di incomprensibile e richiuse gli occhi.
Mi voltai verso Ness. «Dobbiamo portarla a casa. Chiamiamo la segreteria».
Un rantolo uscì dalle labbra di Bea e una semplice parola giunse alle nostre orecchie: «no».
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Under the Stars
Teen Fiction/stél·la/ sostantivo femminile Corpo celeste dotato, a differenza dei pianeti, di luce propria. In una piccola cittadina del Vermont - così insignificante che a volte non viene nemmeno riportata sulle mappe - esiste una villa gigantesca. Viene chia...