"La Giraffa, chiamata in latino Camelopardalis, è una costellazione debole dell'emisfero nord, posizionata tra l'Auriga e la Stella Polare, l'Orsa Maggiore e Cassiopea. Si tratta di un vero e proprio "buco nel cielo" data la sua posizione. Le dimensioni della costellazione sono molto estese, infatti la regione del cielo dove è situata corrisponde a circa 757 gradi quadrati. Per questo è considerata come una 'costellazione circumpolare', ovvero una costellazione visibile tutto l'anno, solo posizionandosi intorno al Polo Nord Celeste."
Camminavo a testa bassa per le vie di Morristone.
Il sole alto nel cielo era debole e il calore dei suoi raggi non arrivava in quel punto del pianeta, lasciandoci al freddo.
Mi strinsi nel giubbotto, una nuvola di fumo che si perdeva nell'aria. Avevo troppo freddo anche solo per tirare fuori il telefono dalla tasca. Vivevo lì da tutta la vita e non mi ero mai abituata al freddo dell'inverno. Era ancora autunno, sia chiaro, ma sembrava quasi di essere sotto zero. Ero una creatura estiva, io.
Arrivai sotto al palazzo giusto in orario. Sollevai la testa e guardai in alto, dove una finestra aperta lasciava entrare all'interno il gelido respiro del vento.
«Solo due ore» borbottai. «Poi puoi tornare a casa».
In teoria era facile.
In pratica...
«Star?»
Alzai di nuovo lo sguardo. Jenna era affacciata alla finestra.
Oddio. Mi aveva vista stare lì impalata come una pazza?
Feci un sorriso tirato. «Sono qui per le ripetizioni» le comunicai.
Lei annuì, anche se continuava ad osservarmi con un sopracciglio inarcato.
«Perchè non suoni?» mi chiese.
Mi decisi a premere il pulsante sul campanello. Jenna fece un ghigno di soddisfazione.
«Kaleb sta venendo ad aprirti» mi comunicò.
Feci in tempo a dirle «grazie» prima che rientrasse in casa, chiudendo la finestra.
Sospirai e, non appena la porta fu aperta, entrai. Feci le poche rampe di scale che mi separavano da casa Lost e bussai alla porta.
Fu Kaleb ad aprirmi.
Gli lanciai giusto un'occhiata prima di superarlo e borbottare un lieve «permesso». Lui non disse niente. Mi prese il cappotto e lo appese. Mi fece dirigere in cucina dove appoggiai le mie cose e mi sedetti. Mi voltai appena ad osservare Jenna, che ci fissava da dietro la porta.
«Fate pena» disse. Girò i tacchi e tornò in camera sua.
Non incrociai lo sguardo di Kaleb mentre prendevo dallo zaino le mie cose, ma lo sentivo osservarmi. Aprii il libro di chimica e quello di letteratura e li posizionai davanti a me.
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Under the Stars
Teen Fiction/stél·la/ sostantivo femminile Corpo celeste dotato, a differenza dei pianeti, di luce propria. In una piccola cittadina del Vermont - così insignificante che a volte non viene nemmeno riportata sulle mappe - esiste una villa gigantesca. Viene chia...