28. La ricerca della verità e i suoi effetti collaterali

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 "Tra tutte le galassie conosciute, la nostra Via Lattea ha un numero complessivo di stelle che la colloca in una posizione intermedia

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"Tra tutte le galassie conosciute, la nostra Via Lattea ha un numero complessivo di stelle che la colloca in una posizione intermedia. La galassia più grande che conosciamo, IC 1101, ha un diametro di circa 6 milioni di anni luce, vale a dire circa 76 volte quello della Via Lattea, e possiede un numero di stelle intorno ai 100.000 miliardi. Le galassie nane, come la Grande Nube di Magellano, hanno invece circa 10 miliardi di stelle. Nella nostra galassia vi sono tra 200 e 400 miliardi di stelle. Quando alziamo gli occhi al cielo, però, possiamo vederne fino ad un massimo di 2.500. Il numero di stelle presenti nella galassia non è fisso, ma è in continua variazione per via delle stelle che si spengono e di quelle nuove che nascono, con una media di 7 all'anno."


In quanto appassionata di scienza, avevo sempre ricercato la verità. 

Non mi bastavano mezze risposte. Non mi bastavano risposte vaghe. Non mi bastavano le bugie. 

Avevo bisogno della verità.

Dati concreti, non presunti. 

Fatti reali, non immaginari. 

Parole misurate, non gettate via al vento. 

Per questo avevo deciso, con l'aiuto dei miei amici, di mettere in atto quel piano che stava fuori di ogni logica. 

Per la verità.

Ma era davvero così? O lo facevo solo per Kaleb?

La domanda continuava a ronzarmi nel cervello, mentre sistemavo un registratore in palestra, nascondendolo a occhi altrui. 

«È proprio necessario?» mi domandò Ness con le mani sui fianchi. 

Non la degnai di uno sguardo, mentre sistemavo l'affare meglio che potevo. Quella palestra era enorme e dovevamo farli parlare il più possibile vicino a quel punto se volevamo registrare qualcosa. «Certo. Così siamo sicuri che non ci scappi nulla».

Ness sbuffò, ma non disse nulla. Con la coda dell'occhio vidi Bea e Niall girovagare per la stanza, ridacchiando tra di loro. «Questo posto è enorme!» esclamò lei.

Lui scosse la testa. «Sono anni che vengo qui. Mi sono perso in tutti i corridoi e mai – mai – ho scoperto di questo posto».

Ness gli lanciò un'occhiata di sbieco. «Forse perchè eri sempre troppo ubriaco per sapere dove andavi».

Niall le puntò un dito contro. «Le feste di Archie sono le migliori, e lo sai. Non ci si può non ubriacare!»

«E invece sì» borbottai e, per fortuna, nessuno mi sentì.

La sveglia che avevo impostato sul telefono iniziò a squillare e mi alzai in piedi. Feci due passi indietro per verificare se il registratore si vedesse ma no, era ben nascosto sotto vari materassini da yoga, utilizzati non di rado da Mary Cox. Lo azionai e spensi la sveglia. 

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