07. Insegnare a una testa di cazzo il significato di "girl power"

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"Uno dei racconti greci più famosi è sicuramente quello di Andromeda, principessa figlia di Cefeo e Cassiopea, i sovrani dell'antica Etiopia

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"Uno dei racconti greci più famosi è sicuramente quello di Andromeda, principessa figlia di Cefeo e Cassiopea, i sovrani dell'antica Etiopia. Il mito narra di come la regina pensasse che lei e sua figlia fossero le donne più belle mai esistite; Cassiopea aveva messo in giro la voce che la loro bellezza fosse tanto grande che neppure le Nereidi, le ninfe del mare, potevano competere con la loro bellezza. La superbia della regina giunse però alle orecchie delle Nereidi stesse e, una tra quest'ultime, Amfitrite – moglie del dio del mare Poseidone – venne così tanto accecata dalla rabbia che chiese al suo sposo un'immediata punizione per l'oltraggio ricevuto da Cassiopea. Poseidone allora scatenò contro le coste dell'Etiopia il mostro marino Tiamat. Cefeo andò subito a consultare un Oracolo che gli disse che, se voleva salvare il suo popolo, avrebbe dovuto sacrificare sua figlia Andromeda, lasciandola alla furia di Tiamat. Col cuore a pezzi e pieno di rancore verso Cassiopea, il re fu obbligato dal popolo ad accettare. La povera Andromeda venne trascinata fino alle coste rocciose e lì abbandonata al destino. Legata nuda a uno scoglio, la principessa aspettava che il mostro arrivasse e mettesse fine al quel supplizio e, di fatti, Tiamat non si fece attendere. Ma il Fato volle che passasse per il regno Perseo, il quale aveva appena sconfitto Medusa, mozzandole la testa. Vedendo Andromeda incatenata, sconfisse il mostro utilizzando gli occhi di Medusa – la cui maledizione vigeva ancora – e liberò la principessa. Al ritorno a corte, il re Cefeo, riconoscente, diede in sposa la figlia all'eroe. I due ebbero cinque figli e vissero una vita lunga e felice. Alla loro morte, gli dèi decisero di porre in cielo i protagonisti del mito. Cefeo e Andromeda sono raffigurati con le costellazioni adiacenti a Cassiopea ma la regina, come punizione per la sua vanità, venne condannata a girare per sempre con il suo trono intorno al Polo Nord, trovandosi a volte anche a testa in giù, una posizione piuttosto disdicevole per una regina superba."






Il frastuono provocato dal'allarme sul telefono mi riscosse dal mio sonno tormentato.

Avevo passato metà della notte sveglia, tentando di addormentarmi. Non ci ero risuscita. Almeno non fino alle quattro del mattino, quando i miei pensieri si erano finalmente zittiti ed ero riuscita a chiudere gli occhi.

Le tre ore successive le avevo passate in preda agli incubi.

Erano le sette, giovedì primo settembre. Il primo giorno di scuola.

Avrei tanto voluto riaddormentarmi e non svegliarmi più.

Spensi la sveglia del cellulare e sprofondai con la faccia nel cuscino. Mi concessi trenta secondi di puro silenzio e quiete prima di alzarmi e ciondolare verso il bagno. Mi feci una breve doccia gelata giusto per risvegliarmi meglio – il mio cervello ancora non reagiva – e poi tornai in camera mia per controllare i messaggi sul cellulare. Ne avevo ricevuto uno da Ness, che mi diceva che lei e Theo sarebbero stati sotto la Tenuta in mezz'ora. Andai nella cabina armadio e tirai fuori la divisa di scuola – una gonna blu e una camicetta bianca con lo stemma della Morristone Academy, abbinato a una giacchetta dello stesso colore della gonnellina. Avevo sempre adorato quella divisa e i suoi colori, forse l'unica cosa positiva di quella scuola. Me la infilai in fretta e furia e, mentre mi chinavo per prendere le mie amate Vans nere, mi scontrai con una palla di pelo grigia.

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