5. Proteggere

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«Ho bisogno che tu rimanga con lui

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«Ho bisogno che tu rimanga con lui.» Il mio fiato si incastra tra i bronchi. Come può chiedermi una cosa del genere dopo l'ultima volta? Ripone tutta questa fiducia in me, anche se non ho fatto altro che deluderlo. Un errore dietro l'altro. «Si tratta solo di qualche giorno. Spero anche meno.» Il suo sguardo è profondo, sembra celare migliaia di pensieri. Smarrimento, speranza, tristezza, terrore. Come potrei guardarlo e rifiutarmi di accettare la sua richiesta?
«Non potremmo venire con te e basta?» un tentativo disperato di cercare un'altra strada.
Scuote il capo, un sorriso amaro sul viso. «È una cosa che devo fare da solo. Tu non devi preoccuparti di questo, pensa solo a stare con Jiang Cheng.»



Alla fine non ho trovato le parole per dirglielo. Per dire a Wei WuXian che ho paura di sbagliare ancora. «ShuiYi. Puoi accendere?» annuisco a Jiang Cheng e mi dirigo verso il piccolo accumulo di legna. I miei piedi oltrepassano lo strato di verde per calpestare il terreno spoglio. Mi inginocchio, chiudo gli occhi e sollevo due dita. Ascolto il flusso di calore ambulare nel mio corpo, percorrermi in ogni mia parte. Gli creo un percorso tendendo i muscoli del braccio, poi la mano, infine le dita. Lo spingo, costringendo il volteggiare ad allinearsi in una fila ordinata. Il suono dell'aria che brucia, e l'ardore mi accarezza i polpastrelli. Apro gli occhi per trovare la fiammella rossastra serpeggiare tra l'indice e il medio.

Quando la accosto alla legna, questa si scalda subito scoppiettando, e rilascia un alone di fumo nero. La puzza di bruciato mi strozza il respiro. Riesco a farlo sempre più velocemente, non ho bisogno di concentrami su ogni minimo passaggio come all'inizio. Ogni volta che ci provo ne elimino uno, la mia attenzione li sorpassa senza che me ne renda conto.
Guardo Jiang Cheng, soddisfatta, «Fatto».

Dal suo viso non si cancella quell'espressione. Occhi di ghiaccio in frantumi, non una goccia d'acqua a sciogliere quel blocco. Solo un angolo della bocca si incurva. «Migliori in fretta.» È ovvio, anche se ci metto un po' lasci sempre che sia io a farlo. Non espongo questo pensiero, mi crogiolo nelle parole trapelate attraverso quel ghigno. La sua sagoma viola risalta sul verde dello sfondo. Ogni cosa attorno a lui è ferma, scialba, un fiore di loto nelle acque spente di uno stagno. L'odore del pesce che cuoce inizia a riempire l'aria, mi raggiunge anche se mi sono allontanata dal fuoco.

Sono passati giorni da quando abbiamo lasciato il villaggio. Nascondersi tra i boschi sembra molto più semplice. Qui regna la quiete, lo spirare del vento, il ronzio degli insetti. Non si odono voci umane, suoni metallici, passi pesanti. Procediamo amalgamati in una natura che ci culla fino a renderci parte di essa quanto le foglie e i petali. Credevo che saremmo arrivati al Monte Mei in pochi giorni, ma Wei WuXian ha deciso di fare una deviazione per YiLing. «C'è una cosa che dobbiamo assolutamente fare prima» ha detto con lo sguardo basso. Aspetterò ancora un po' prima di vedere Jiang YanLi. L'attesa l'ha coronata di un'aura misteriosa e accecante. A volte mi sembra di essere più curiosa di conoscere lei che me stessa.

Jiang Cheng mi passa uno spiedino, l'odore si fa più forte. Il pesce trafitto dal bastoncino, dalla bocca alla coda, è raggrinzito. Lui siede accanto a me, incrocia le gambe, la stoffa nera e aderente si mostra sfuggendo da sotto il tessuto viola. «Cosa hai combinato al villaggio?» esordisce di punto in bianco.
«Come?»
«Quando non c'eravamo.»
Da quando sono tornati mi parla molto più di prima, il suo atteggiamento in generale è cambiato. Non sono abituata a vederlo così loquace. Non che parli chissà quanto, solo... qualcosa in lui si è smosso dopo essere stato al Pontile di Loto. Immagino che non ci sia da meravigliarsi, con tutto quello che ha vissuto. Anche prima nascondeva le lacrime, reprimeva delle emozioni, ma ora è come se avesse addosso uno spesso strato di giada. Freddo e duro. Lo nasconde, lo protegge. E una parola gli sporca sempre le labbra. Vendetta, vendetta, vendetta. A volte la pronuncia, a volte la lascia intendere, ma gli macchia l'anima di continuo.

L'Ultimo Raggio [MDZS x Fem!Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora