48. Rincontrarsi

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⚠️ TW: Gore!

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Le suole delle mie scarpe si assestano sul merlo della torre, mentre HuiLai si rinfodera con un clangore. Il cielo di ChongYang è terso di nuvole. Proprio come lo era quella mattina, prima che lo stemma del clan Wen si schiantasse con uno scoppio sull'azzurro.

Da allora, sembra che nessuno si sia preoccupato di tornare in questo posto, scenario di una battaglia troppo agli albori del conflitto. No, forse sarebbe meglio ricordarlo come agli albori della vittoria. Era questo che presagiva lo spettacolare ritorno di Wei WuXian durante la Campagna dell'Eclissi. In fin dei conti, è proprio durante questa battaglia che fece crollare una delle più temibili armi di Wen RuoHan, no?

Divago con lo sguardo tra l'erba incolta ai piedi della cinta muraria, fino a posarli su un alto masso. Quando individuo quella roccia bigia, l'angolo delle mie labbra si curva in un ghigno sottile.

Forse è un po' troppo modesto da parte mia attribuire al Patriarca di YiLing quel merito.

Mi lascio ricadere nel vuoto. L'energia spirituale mi culla, polline nel vento. Scivolo davanti alla pietra grezza del pinnacolo, i capelli si diramano alle mie spalle come un paio d'ali castane. Li sento ciondolare di nuovo sulla mia schiena nel momento in cui tocco il terreno con la punta degli stivali.

Avanzo, calpestando le ortiche e le primule chiare d'albume. Le erbacce abbordano sui residui di guerra. Se non lo avessi vissuto, non avrei riscoperto le bruciature dell'incendio in queste macchie nerastre, né gli schizzi di sangue su cui adesso brulicano licheni.

Questo luogo è stato completamente dimenticato da tutti. A guardarlo ora, si potrebbe pensare che l'umanità abbia smesso di esistere a seguito di quella battaglia. Ma d'altronde, perché tornare in un posto simile? Un ottimo nascondiglio, sì. Ma una volta scovato, un nascondiglio è del tutto inutile. Non lo si può nemmeno definire più tale.

Così, una volta rimossi i corpi dei propri compagni, nessuno è tornato. Nessuno, tranne Wei WuXian. Infatti, qui giacevano anche i cadaveri dei Wen. I primi ad entrare nel terrificante esercito del Patriarca di YiLing, per l'esattezza.

Mi lascio scappare una risata cauta al ricordo di quello spettacolo sublime. Ah, Wei WuXian, Wei WuXian. Hai fatto proprio un bel lavoro quella notte. Assottiglio lo sguardo, fissando i piedi del grande masso. Eppure, sono certa che tu abbia dimenticato qualcosa. Qualcosa che hai ben pensato non valesse la pena recuperare.

Raccolgo un sacchetto dalla mia manica e ne sciolgo i lacci vermigli. Quando sollevo il palmo, un talismano si posiziona proprio al di sopra di esso. Sarà davvero ridotto così male?

Una piccola fiamma arde la carta giallastra e uno schema si compone sulla terra davanti a me. I caratteri rossi si accendono come lanterne e la matrice si attiva. Lo schieramento ruota in senso antiorario, proiettato sulla flora ingarbugliata. Oh. Percepisco un movimento minimo. Stringo il pugno. Un gas verdognolo viene rilasciato agli angoli della matrice. Sospiro. Ti ho preso.

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