10. Una guerra che lenisce

99 8 23
                                    

Perché non è vero che la guerra distrugge soltanto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Perché non è vero
che la guerra distrugge soltanto.
A volte la guerra costruisce
ricordi in cui cullarsi
nel silenzio della notte.


Tra il pulviscolo incandescente, è apparsa nel momento in cui mi sono voltato. Senza essermi accertato che la sferza avesse allontanato quei dannati dei Wen, ho lasciato che i miei occhi si inchiodassero a lei, e si facessero trascinare inermi da ogni suo movimento. La distruzione la macchia di una luce inopportuna, una creatura candida e raggiante costretta a sporcarsi di cenere e sangue. Gli pesano addosso, ali impregnate di pece nera. Una fitta mi colpisce il petto di fronte a questa visione così sbagliata.

Ritrova il controllo di sé, scruta la situazione circostante. Il suo sguardo incrocia il mio, ed è come se solo ora gli riconcedesse la propria autonomia. Scatta attorno a me, da un lato all'altro, prima di decidere come procedere.
Alza l'indice verso la mia destra. «Jiang Cheng, lì!» È già accorsa alla mia sinistra, mentre alzo la frusta ritrovando la concentrazione. Bastardi! Carico le scariche elettriche di risentimento, ho bisogno di espellerlo o mi inghiottirà. ZiDian ne scaraventa altri due nella bocca delle fiamme.

Il suono dei lampi e un singulto mi riempiono le orecchie. Si è riavvicinata, è proprio alle mie spalle.
«ShuiYi!» la sua mano rifulge di rosso sulla stoffa bianca. L'uomo rivolto verso di me sgrana gli occhi, il terrore lo affossa pallido. Una scena vista e rivista. Allora cos'era quel singhiozzo strozzato? Quando vacillante indietreggia di qualche passo non impugna alcuna arma. Si accascia a terra, e con orrore mi accorgo che non è l'unico a farlo.

«ShuiYi!» mi inginocchio accanto a lei. Non sento altro che il suo affanno, i mugolii che soffoca nella gola. Tende le dita attorno all'impugnatura ed estrae la spada dal suo addome, cedendo in avanti sotto il suono metallico. Stavolta non riesce a trattenere il lamento. L'adrenalina viene spinta con violenza nelle mie vene, solo quando la sollevo e me la stringo al petto mi rendo conto di quanto il mio corpo si fosse indebolito qualche secondo fa.

Le mie gambe scattano, la melodia del flauto riprende e io corro tra l'orda di mostri che mi spalanca la strada verso l'uscita dal campo di battaglia. Senza nemmeno rallentare lascio che Sandu si intrometta tra il terreno e i miei piedi, prima che il cammino mi venga sbarrato da uno strato di corpi inermi. Sotto il mio respiro pesante che tenta di ristabilizzarsi, sento il peso sulle braccia farsi sempre maggiore. La mia mano scivola in cerca del suo polso. È freddo, le sue dita sono umide e gelide. Lo stringo, i tendini si oppongono ai miei polpastrelli. Ascolto la leggera pressione tamponare seguendo un ritmo flebile.

«ShuiYi, mi senti?» la mia voce trema più di quanto pensassi.
«Mmh» mugola piano.
«Resisti, siamo quasi arrivati.»
Lo scenario della guerra ormai alle mie spalle è solo luce rovente in lotta con l'oscurità. La abbraccio cercando di coprirla quanto più possibile dal vento che ci graffia la pelle. Il sangue caldo le ha inzuppato i vestiti lì dove la mia mano la sorregge, e ha iniziato a scorrere sulla lama, sulle mie scarpe. Un ticchettio minaccioso trascinato dalla corrente. Nel buio rincorro lo spazio che mi separa dall'accampamento, prima che il panico possa assalirmi.

L'Ultimo Raggio [MDZS x Fem!Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora