14. Restare

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«[T/n]

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«[T/n]... non posso credere... che tu...»
Riesco ancora a sentire la voce di Wen ZhuLiu ansimante di dolore. Il vortice di energia lo aveva scaraventato sul masso terroso, allontanando quel viso stravolto e illuminato solo delle fiamme. L'unica cosa che riuscivo a vedere in quel momento, erano due occhi scuri e sgranati ancora fissi su di me.

«ShuiYi, perché sei qui? È successo qualcosa a Yunmeng?»
«Tu mi conosci?» quasi senza farci caso, ignoro del tutto le domande di Wei WuXian per concentrarmi ancora sullo zombie. Wen Ning inclina le sopracciglia confuso, un paio di pupille vitree si spostano da me a Wei WuXian più di una volta.
«Allora?! Wen [T/n]» pronunciare quel nome lascia in bocca un gusto amaro. Wen. No, non è possibile.
«ShuiYi, ti ha mandata Jiang Cheng?»
«Wei WuXian! Che significa? Tu ne sai qualcosa?»
Il suo pomo d'Adamo si solleva di nuovo sotto i ciuffi neri che lo sfiorano. «Credo tu stia fraintendendo qualcosa. Quindi, ti ha mandata Jiang Cheng?»
«Se sto fraintendendo allora lasciami capire! Chi è questa Wen [T/n]?» il quesito rimane sospeso tra i due. Sul viso di Wen Ning c'è una confusione palpabile, entrambi tengono le labbra socchiuse senza che alcun suono arrivi ad attraversarle. Gli occhi di Wei WuXian mi scrutano, poi si piegano in una smorfia di sconforto.

Un'immagine precisa mi torna in mente. Una volta, all'inizio della Campagna dell'Eclissi, ChiFeng-Zun aveva espresso senza mezzi termini il sospetto di tutti. Mi guardava con aria diffidente, una ruga si era formata sopra il dorso del suo naso. "Come pensi che possa aver imparato una tecnica del genere? La risposta è ovvia" aveva detto a Jiang Cheng. "Dici di non ricordare niente?" mi aveva chiesto subito dopo, il tono pungente esponeva tutta la sua sfiducia nei miei confronti. Quel giorno, credevo che Jiang Cheng si sarebbe lasciato convincere, che mi avrebbe guardata dall'alto al basso e condannata assieme a tutti gli altri. Ma a dispetto dei miei timori, lui aveva di nuovo preso le mie difese, insistendo sulle circostanze in cui mi avevano salvata finché il Capo Clan Nie non aveva voltato la testa sbuffando insoddisfatto. E poi, durante la guerra, il mio potere si era rivelato troppo importante per decidere di farne a meno, mai avevo dato loro dubbi sulla mia fedeltà al Clan Jiang e alla Campagna dell'Eclissi, perciò non avevano più alcuna accusa da scagliarmi contro. No, anzi, sarebbe stato troppo sconveniente, e così avevamo tutti deciso di dimenticare la questione. Ma in fin dei conti, io ero davvero stata salvata da Wei WuXian e Jiang Cheng durante il massacro, ero stata davvero ferita quella notte e indossavo davvero i vestiti del Clan Jiang, perciò tutto questo non può avere alcun senso, no?

«Giovane Maestro» la voce cavernosa di Wen Ning risuona angustiata. Wei WuXian alza la mano, fermandolo prima che possa proseguire.
«ShuiYi, ascolta. Non è qualcosa di cui dovresti preoccuparti, credimi, lasciamo le cose così come sono adesso» dietro quel sorriso teso, nello sguardo, una supplica.
No, come posso fare finta di nulla? Ormai un sospetto straziante nidifica troppo a fondo.
«Wei WuXian, ti prego, se sai qualcosa non cercare di tenermi all'oscuro» la mia voce inizia ad essere instabile.
Quel barlume di speranza sul suo viso si spegne come una fiammella al soffio del vento. «Ne sei sicura? Non potrai tornare indietro poi. Non ti va bene com'è adesso?»
«Proprio per questo devo saperlo!» devo sapere quali rischi sto correndo. No che non vorrei, non più ormai, sono terrorizzata all'idea che questo possa farmi perdere ogni cosa, ma devo sapere quale rischio sto facendo correre a Jiang Cheng. Se gli altri avessero ragione...

L'Ultimo Raggio [MDZS x Fem!Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora