59. Con le spalle al muro

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È come se fosse trascorsa un'eternità, eppure un solo istante

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È come se fosse trascorsa un'eternità, eppure un solo istante. Quando ci si desta dopo un lungo sogno, la vita riprende dal momento prima che il sonno ci assorbisse. E che ne è di quel sogno? Appena accaduto, eppure più distante della sera precedente. Il suo ricordo è sbiadito, confuso, frammentato, e le emozioni che ha generato atrofizzate. L'ipnotico battito d'ali della mia creatura mi ha guidata fuori da quel senso di smarrimento. Ad un certo punto attorno a me c'è stata solo la foresta, dentro di me solo un obiettivo: trovare Jin Ling. Quando si è posata su di un ramo, rivolgendomi il faccino tondo, ho realizzato di avere il pieno controllo di me stessa.

Mi stanzio accanto a lei, e con un gesto affettuoso la invito a rientrare. Zampetta in avanti, struscia la testolina piumata sotto il mio palmo, e il fumo si dissolve nelle mie arterie tornando a circolare nel caldo flusso di energia spirituale. Davanti a me si figura un'enorme quercia, cui la radura fa da corona. È quello, è quell'albero. Da questo lato non c'è traccia di alcun profilo umano, soltanto la natura incombente su cui si insediano più e più forme di vita. Non riesco ad individuare nemmeno la cavità, deve trovarsi sull'altra facciata del tronco. Partendo dagli alberi più a destra, potrei attraversare la distesa d'erba senza essere notata. C'è un punto, a circa venti gradi da qui, in cui i rami si districano in un'apertura e il fogliame è meno fitto.

Salgo di nuovo sulla lama, ancora oscurata da una patina opacizzante, e mi sposto, passando nelle zone più vacanti. Da qui non mi vedranno, ma possono ancora sentirmi: ridurre al minimo i rumori ha la priorità. Giunta nel punto più spoglio, mi volto verso la meta. La visuale è finalmente libera, e la quercia secolare si apre a ventaglio davanti ai miei occhi. Ogni ramo un montanto, e una tela di vivide foglie che si estende dalla cima al terreno. Si annidano compatte persino alla base, perciò punterò al basso. Se pur dovessero udire qualcosa, sarà senz'altro più difficile guardare al di là di quel grosso tronco rispetto all'alto.

Mi posiziono, do un tacchetto alla lama e la faccio sfrecciare. HuiLai, il mio corpo, si muovono come vecchi amici della lieve corrente che attraversa lo spiazzo. Approdo ai piedi dell'albero. Il tronco è ancora più grande di quanto non sembrasse da laggiù, e diversi polloni sgorgano come sudditi al cospetto della sua magnificenza assieme a fusti di felce dal fresco profumo selvatico. Stringo l'elsa e poggio l'orecchio sulla superficie rugosa. Due suoni profondi, un brusio e poi un brusio più forte che si accavalla sul primo. Sono leggeri, vibrazioni tenui e ostruite. Anche la linfa di questa pianta è troppo viva per farmi credere che la cavità sia grande, eppure dalle immagini che ho visto sono certa che ci sia spazio in abbondanza. E poi c'è un respiro. E quello non passa tanto attraverso il legno, bensì nell'aria che gira attorno alla circonferenza. Qualcuno è all'esterno.

Salto su una branca più alta, verso il nord, dove il muschio può farmi da moquette. Mi sporgo, ma sono ancora troppo lontana. Punto un altro ramo, le cui foglie frastagliate sono belle folte, e salto di nuovo. Poggio la schiena al tronco, e cerco oltre la mia spalla, verso il basso. Per mia sorpresa, scopro che alla base non c'è alcun buco, nemmeno da questo lato. Non è possibile. Ascolto di nuovo quel respiro, e sopprimo un sussulto. Come può essere così vicino? Raccolgo il mio sguardo come un gomitolo fino alla punta dei miei piedi. Mentre sono ancora focalizzata sulla punta nera che sporge da sotto la gonna, colgo un movimento minimo e sfocato. Sbatto le palpebre. Le mie dita spasimano attorno all'impugnatura. È qui. L'entrata e quella persona sono proprio sul ramo sotto di me. Indossa un hanfu grigio e di un bianco sporco, tiene i capelli raccolti una morbida crocchia, e le mani scese lungo i fianchi. È il ragazzo che ho visto prima. Se ne sta immobile, con l'espressione tremendamente seria e indifferente. Non deve avere più di 17 anni e il suo aspetto dovrebbe essere veritiero, essendo un cultore demoniaco che non emana alcuna aurea spirituale. Scuoto il capo. Soltanto un bambino.

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