13. Defezione

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Yiling, Colli dei Sepolcri

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Yiling, Colli dei Sepolcri

Il cielo è coperto da una coltre di nuvole nere, l'aria riempita dal gracchiare dei corvi. Jiang Cheng cammina a passi pesanti, senza dire nulla, lo accompagna lo scattare continuo delle spalle incurvate. Seguo le sue tracce rumorose tra le rocce alte e appuntite, restando sempre dietro di lui, quest'aura lo rende inavvicinabile. Fin dall'incidente al Sentiero Qiongqi ha continuato a rimuginare. Si è fatto silenzioso, rimane sempre con lo sguardo perso, la mascella contratta, senza tenere traccia di ciò che lo circonda. Dopo tanto tempo provo di nuovo la frustrante sensazione di non poter fare niente. Cosa ti preoccupa? A cosa pensi? Non riesco a scegliere le parole giuste, mi sembrano domande tanto stupide. A cosa se non a Wei WuXian? Cosa dovrebbe preoccuparlo se non quello che la notte non lascia dormire nemmeno me?

Rallenta, e vedo sorgere una capanna sgarrupata tra gli alberi spogli e i massi aguzzi. Ci facciamo strada lungo il paesaggio oscuro, brandelli di tessuto rosso si sparpagliano per l'accampamento, le uniche macchie di colore tra la polvere nera. Questo luogo sembrerà sempre deserto, anche se ospita tutti i superstiti del Clan Wen. I suoi occhi grigi lo trovano prima dei miei. Mi lancia uno sguardo, per assicurarsi che segua i suoi movimenti. Allora cerco meglio tra gli insediamenti di legno e paglia davanti a me, e finalmente m'imbatto nella sua figura. Oltre un misero orticello, accovacciato nel suo manto grigio schizzato di rosso. Mentre ci avviciniamo la risata di un bimbo rompe la quiete angosciante, ondula le manine allegro, proprio davanti a Wei WuXian e il terreno lo copre fino alla metà del busto.

«Quei Capo Clan pensavano che avessi raccolto gli ultimi Wen per conquistare la collina. A quanto pare, invece, la tua truppa è solo un inguardabile branco di bambini, donne e anziani» sentire la voce di Jiang Cheng dopo tutto quel silenzio mi rende agitata. Una ragazza dalla lunga coda castana scatta nel vederlo. Indossa la veste bianca che riporta il sole rosso sulle ampie maniche, come tutti gli altri. Si dirige verso il bambino e in fretta lo raccoglie dal terreno. Poi mi lancia un'occhiata. Le sue iridi hanno un colore intenso, pulito, ricordano quello dell'acqua. Si sporge appena verso di me, i suoi occhi si dilatano e i movimenti rallentano. Il volto le si allunga, fino a schiudere le labbra.
«Tu...» sussurra quasi senza fiato.

Mi sento afferrare l'avambraccio e tirare di colpo. Barcollo verso sinistra, sostenuta solo da quella presa salda, e l'abito viola mi copre la visuale. Il viso teso di Jiang Cheng sembra puntare proprio nella sua direzione. La intravedo osare un'ultima sbirciata, il bimbo stretto tra le braccia, e poi ritrarsi di scatto quando Jiang Cheng si schiarisce la gola.
«Sei arrivato» fa Wei WuXian.
Solo quando la ragazza sparisce tra i tendaggi ottiene risposta. «Dov'è Wen Ning?»
Wei WuXian si alza in piedi e si dirige nei pressi di quella che sembrerebbe essere una caverna. Jiang Cheng squadra alcuni dei Wen in lontananza, perplesso, poi si volta rapido verso di me, e prende a camminare. Mi guida all'entrata ricca di spuntoni scuri della grotta e solo allora lascia andare il mio braccio.

La caverna è schermata da un gas rossastro, una matrice, ma seguendo i passi di Wei WuXian entriamo senza problemi. C'è un odore di terriccio bagnato mescolato ad uno ancora più pungente.
«Questo è Wen Ning?!»
Mi affaccio oltre la manica violacea per scorgere il cadavere dai capelli lunghi e gli abiti logori. Sembra dormiente, immobile sotto il velo della morte, anche se tiene gli occhi semiaperti. Il capo pende in avanti, i suoi arti sono incatenati alle rocce ed è ricoperto di talismani gialli che stonano sulla sua pelle ingrigita. Nubi rosse ricoprono anche il suolo sotto di lui.

L'Ultimo Raggio [MDZS x Fem!Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora