73. In vino veritas 🔴

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«Vorrei che sedessi accanto a me durante la conferenza.»
Mi arresto sul terzo gradino, A-Yao sale fino al ripiano su cui verrà riposto il suo tavolo e mi tende una mano.
«Non è il mio posto» gli faccio notare.
«Il primo punto da discutere sarà lo scontro con il Clan Sun. Non sarebbe opportuno che la tua posizione fosse centrale quanto la mia?»
Scuoto il capo, un po' lusingata, un po' titubante. «Ti ho solo assistito nella battaglia. Stai ospitando la conferenza nella tua residenza in qualità di Capo Cultore.» Con un cenno del mento indico lo spazio centrale alle sue spalle.
Incurva le labbra in un sorriso affettuoso e rassegnato. «A-[T/n], sei troppo modesta.»
I due canali d'acqua del Padiglione Aureo sono stati svuotati affinché il fondo venisse ripulito. Privata del solito gorgoglio rilassante, l'acustica della sala pare amplificare l'eco delle nostre voci.
«Da più di un mese, il Clan Jin, e il resto dei rapporti diplomatici, vanno avanti grazie a te. Hai svolto il compito di Capo Clan per i Jin, e di Capo Cultore per il mondo. E non tollererei mai di assumermi i tuoi meriti» afferma con tono fin troppo serio.

L'espressione dura sul volto di A-Yao si ammorbidisce subito, come se si fosse trattato solamente di un pensiero intrusivo sedato l'attimo dopo. «Ma voglio che sia tu a decidere. D'altronde, quel che ti sto proponendo è più un peso che una cortesia a dirla tutta. Per me, presiedere una conferenza dopo oltre un mese di inettitudine» fa prendendosi il mento tra l'indice e il pollice. Si massaggia la nuca con un sorriso apologetico. «Scusa A-[T/n], è che non so da dove cominciare per riprendere il filo.» Mi mostra entrambi i palmi. «Comunque non voglio forzarti a prenderti anche questa rogna. Hai già fatto così tanto.»
Salgo fin sul ripiano e mi volto a guardare il Padiglione Aureo dall'alto, riflettendo sulla sua richiesta. Le foglie di ninfea sono state impilate e riposte sul bordo ruvido dell'incanalatura. I tappeti appena asciugatisi devono ancora essere srotolati, e i vetri dei finestroni e le colonne marmoree lucidate questa mattina brillano immacolate. Il mio sguardo si sofferma sulla prima postazione sulla destra. La piattaforma quadrata racchiusa dall'angolo del canale, i posti di Jiang Cheng e di Nie Huaisang.

«Non avrai paura di alimentare falsi miti» fa A-Yao di punto in bianco, vedendomi pensierosa. Schiudo le labbra, e inclino il capo. In effetti, è quello a cui pensavo. Un posto del genere si addice più ad una consorte. Se Qin Su prendesse parte alla conferenza siederebbe proprio accanto ad A-Yao. 
«A-[T/n], quando si tratta di queste questioni personali, a me importa di cosa pensate tu e A-Su, nient'altro. E per lei, come puoi immaginare, non esiste più quel sospetto.»
Non esiste?
«Anzi, a tal proposito c'è una cosa che vorrei farti presente. A-Su conta molto su di te. La tua vicinanza le fa bene. Grazie anche per quello che hai fatto per lei.»
Interrompo il contatto visivo. «Non serve che mi ringrazi.»

Un'ombra sproporzionata dalla luce esterna invade il pavimento grigiastro diffondendosi come una macchia d'olio. Entrambi ci voltiamo per veder entrare la piccola figura dagli abiti gialli. Tiene l'arco e la faretra attorno al busto. Quando si accorge che stiamo seguendo i suoi movimenti, si blocca e sembra farsi più piccolo. Poi si schiarisce la gola, distoglie lo sguardo e cammina a braccia incrociate sul petto.
«A-Ling» A-Yao lo chiama con dolcezza.
Supera l'aiuola imbiancata di peonie e si china in un saluto. «Ciao zio.» Si rivolge a lui, poi in silenzio a me.
«Hai bisogno di qualcosa?»
Scrolla la testina, riluttante. «Nulla in particolare.»
A-Yao mi guarda e sospira, socchiude gli occhi come se avessimo a che fare con un brutto grattacapo. Prima di richiamare un discepolo e avvicinarlo per impartire le disposizioni, fa un lieve cenno che non riesco ad interpretare.

L'Ultimo Raggio [MDZS x Fem!Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora