40. Incoerente

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YunPing, territorio del clan Jiang di YunMeng

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YunPing, territorio del clan Jiang di YunMeng

Una leggera foschia consuma l'orizzonte, la lama di Sandu è più scivolosa del solito a causa dell'umidità. Mentre sorvoliamo un altro villaggio, calo lo sguardo sulla tintura viola incastonata nell'ampia scanalatura della spada. Ho avuto di nuovo un presentimento a seguito di una segnalazione. Wei WuXian, se mai dovessi tornare, non me lo lascerò sfuggire, stanne certo. Sono qui per lui, ma i miei occhi incappano in qualcosa di diverso prima che giunga a destinazione. Anche se voliamo a bassa quota, rallento per scrutare meglio quella figura.

Non posso crederci. Sorrido smanioso, iniziando a discendere tra le vie dimesse.
«Capo Clan?» mi chiama titubante uno dei due discepoli.
«Scendiamo qui. Non provate a fare nulla finché non ve lo dico io, ma tenetevi pronti.»

Atterro in un vicolo che affluisce alla via principale, e senza perdere un solo secondo raggiungo l'angolo. Poggio le spalle al muro ruvido, i miei occhi si muovono abili tra le bancarelle e il viavai per catturare da più vicino la sagoma che ho visto dall'alto. I lunghi capelli sono fermati in modo ordinato dietro la nuca, sul fianco dell'abito bianco è riposta una spada. Il fodero elegante impreziosito dai dettagli in giada è la conferma ai miei sospetti.

La certezza mi lascia sbigottito, ma quando la vedo sistemare un sacchetto nella manica marchiata dal sole rosso l'esitazione mi scivola addosso come olio. Accorro attraverso lo spazio fra banconi, mentre le prime scintille mi pizzicano l'indice. Sei riuscita a scappare, eh? Spiacente, la tua corsa finisce qui. Se a LanLing non sanno tenerti a bada, farebbero meglio a rinunciare a questo incarico. Quando ZiDian si schiude, lei si è già accorta di me. Nell'arco di un istante, ha lanciato un'occhiata sbilenca nella mia direzione, ed è saltata colpendo il muro antistante con un piede.

La frusta precipita sul banco di dolciumi, frantumando il legno e sollevando in aria una pioggia di caramelle e biscotti, mentre il venditore piombato al suolo usa le braccia per proteggersi dalle scaglie.
«Che modo brutale di accogliere un'ospite» sento pronunciare dall'alto. «I vostri modi sono decisamente peggiorati, Capo Clan Jiang.»

Mi volto. Se ne sta quieta, in piedi sul tetto che ha raggiunto rimbalzando da quella parete.
«Di preciso, quand'è che vi avrei invitata nei miei domini?» salto sollevando ancora una volta la frusta elettrica verso di lei. Dal basso si propaga qualche grido allarmato e lo strepitio inquieto dei passi. Senza troppi sforzi, Wen [T/n] schiva il secondo colpo, lasciando ricadere la sferzata sulle tegole. Anche queste si spezzano, sollevando polvere e frammenti di ceramica in gran quantità. Atterro poco distante dal cumulo di detriti.

Un paio di iridi scarlatte mi si pianta addosso. Un colpo di vento agita le ciocche dei suoi capelli e fa vibrare le catenine dorate che le incorniciano il viso.
«State distruggendo il villaggio e mettendo a rischio i cittadini per niente.»
Digrigno i denti, mascherando la tensione con un ghigno. Quel tono saccente che ha preso ad usare, non riesco proprio a tollerarlo. «Come amministro i miei territori non sono affari vostri.»

L'Ultimo Raggio [MDZS x Fem!Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora