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5 settimane dopo

«Non vuole uscire?» chiede Marianna, dopo che mi sono affacciato a controllare il padre di Monica accanto al suo lettino.

«È normale.»

«Che sta facendo?»

«È seduto e non fa altro che guardarla e accarezzarla.» sorrido.

«Se solo si fosse deciso prima a perdonarla...» abbassa lo sguardo «Magari ora non saremmo nemmeno qui.»

Osservo di nuovo dalla soglia della porta, e deve essere successo qualcosa. Il signor De Luca ora è un piedi, e quando guardo Monica, la vedo finalmente con gli occhi aperti.

«Si è svegliata.» vorrei solo andare da lei, ma non voglio interrompere questo momento col padre. Perciò mi siedo e aspetto nervoso.

«Vai.» scuoto la testa.

MONICA

«Amore, come stai?» non avevo mai visto mio padre piangere.

«Debole.» mormoro, riuscendo a malapena a tenere gli occhi aperti. «Sei venuto.» accenno un sorriso.

«Mi dispiace per tutto.» cerca inutilmente di mostrarsi forte.

«Come facevi a sapere che ero qui?» gli stringo la mano.

«Nicolò.»

«Nicolò.» ripeto. «Dov'è Marianna?»

«La vuoi vedere?» annuisco e la va a chiamare.

«Bambina, come va?» si avvicina.

«Maschio o femmina?»

«Maschio, Gabriel.»

«Quando nasce?»

«Un paio di settimane.»

«Posso toccare?»

Lei sorridendo annuisce, e io mi piego in avanti per accarezzarle il pancione. E noto Nicolò che ci spia, e si allontana subito appena capisce che l'ho visto, mentre si tortura le unghie con i denti.

«Nico'.» cerco di farmi sentire invano, quindi mio padre lo va a chiamare.

Entra in stanza finalmente, e si poggia a bordo del lettino. Gli asciugo un po' le lacrime, poi lui con delicatezza mi avvolge con le sue braccia e inizia a piangere sulla mia spalla.

«Vieni, lasciamoli da soli.» Marianna tira mio padre, che esce dopo avermi dato un bacio sulla guancia.

«Scusami.» mi chiede quando rimaniamo da soli. Lo zittisco e gli accarezzo i capelli. «Stai bene ora?» annuisco e gli stringo una mano.

«Dovevi andare al tour.» gli sussurro allontanami leggermente.

«Ci sono andati solo Dylan e gli altri.»

«Ora avrai problemi per colpa mia.»

«Non mi interessa, e non è per colpa tua.»

Il resto non mi importa ||Tony Effe||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora