Il resto non mi importa ||Tony Effe||

7.

2 settimane dopo

Sono ufficialmente stata assunta, in entrambi i lavori. Ma come babysitter inizierò tra pochi giorni, quando sarà finito il mese e la vecchia tata lascerà il suo posto. Tra due minuti terminerà invece il mio ultimo turno per questa settimana nel supermercato. Uscita da qui, andrò direttamente dal ginecologo. Io e Nicolò, con tanto sacrificio, siamo riusciti a non avere rapporti di nessun tipo. E questo ci ha unito ancora di più. Mi sta aiutando, con successo, a superare anche la dipendenza dalle droghe che non siano erba.

«Monica? Sei te?» riconoscerei quella voce tra mille. Stavo proprio per passare le porte scorrevoli automatiche, ma mi volto a guardarlo. «Come stai?» sorride.

«Bene.» rispondo diffidente.

«Lavori qui?»

«Giova', dimmi subito che vuoi.»

«Uno di sti giorni ci vediamo?»

«Sono fidanzata.»

«Ah. Chi è?»

«Non sono cazzi tuoi.»

«Ancora sei incazzata con me?» ci incamminiamo insieme all'esterno del negozio, seguendo poi il marciapiede.

«No, ma non voglio avere niente a che fare con te.»

«Almeno amici?»

«Giovanni, lasciami stare.» lo guardo scocciata, poi sento una macchina alla mia sinistra e mi giro. È Nicolò, che da dentro abbassa il finestrino del passeggero e si affaccia, senza uscire dall'auto. Ci guarda, tenendosi le dita sulle labbra, cercando di capire.

«È lui?» mi da una gomitata Giovanni.

«Sì.» sorrido incantata da Nicolò.

«Vabbè, ho capito. Ciao.» affretta il passo e lo perdo di vista.

«Chi era?» lo cerca con lo sguardo.

«Nessuno. Che ci fai te qui?» mi appoggio alla vettura ormai ferma, entrando in auto solo con la testa.

«Non dobbiamo andare dal ginecologo?» finalmente da attenzione a me.

«Non sapevo venissi anche te.»

«Ti accompagno. Non vuoi?»

Col sorriso stampato, apro la portiera e salgo, salutandolo con un bacio a stampo. Guida fino alla meta, e insieme rimaniamo in sala d'attesa, aspettando di sentire il mio cognome. Entriamo, e il medico mi visita.

«Direi che ormai è tutto a posto, puoi tornare alla tua vita quotidiana. L'utero è ormai guarito, e perdite non ne dovresti più avere. Tra poche settimane ti tornerà anche il ciclo mestruale. Ma comunque, se ci fossero problemi o avessi dubbi su qualcosa, vieni quando vuoi.» mi sorride.

Usciamo, queste sue parole mi hanno confortato. Ritorniamo in macchina, ma Nicolò non sembra guidare verso casa sua.

«Dove stai andando?»

«Mc?» mi guarda con un sorrisetto.

«Ti adoro.»