21.

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Mi sveglio nella stanza degli ospiti. Deve avermici portare questa mattina Nicolò. E sicuramente è stato lui a mettermi una t-shirt meno trasparente addosso. Sento la sua voce dalla sala, seguita da quella di Dylan. Li raggiungo, e mi stupisco di come Nicolò mi eviti, dopo questa notte non me l'aspettavo.

«Buongiorno.» sorrido.

«Finalmente.» scherza Dylan.

«Perché?»

«È mezzogiorno.» sgrano gli occhi.

«Impossibile.»

Nicolò si alza e va in cucina, senza dire niente.

«Ma che ha?» speravo di ottenere delle risposte da Dylan, non delle domande.

«Non lo so.» rispondo.

Lo seguiamo e vediamo che è semplicemente seduto sulla sedia, senza fare niente.

«Nico', tutto apposto?» chiedo preoccupata.

«Te che dici?» finalmente mi degna di uno sguardo.

«Che ho fatto stavolta?» non risponde, ma chiaramente è pentito dei baci dati stanotte. «Dimmi se era solo l'effetto dell'erba.» chiedo apparentemente calma, confondendo Dylan, che probabilmente non sa niente.

«Può essere.»

«Ma vaffanculo Nicolò.» vado in bagno, dove i miei vestiti sono ormai asciutti e mi cambio, pronta per uscire. Nicolò si alza, e Dylan curioso ci segue. «Io non mi merito di essere trattata così.»

«Ah, non te lo meriti?»

«No, ho sbagliato. Ho chiesto scusa. Ho chiesto cosa posso fare per rimediare. Voglio sistemare la situazione, ma non mi viene permesso.»

«Dovevi pensarci prima.»

«È per questo che mi hai preso per il culo stanotte?» il tono di entrambi si fa sempre più rabbioso, con in mezzo a noi Dylan che non sta capendo proprio tutto.

«Io non ti ho preso per il culo.»

«L'hai appena detto, cazzo. Hai appena detto che era solo l'effetto dell'erba. Quei baci, quelle parole, quelle lacrime. Non sono significate niente per te.»

«Baci?» Dylan guarda Nicolò, che lo ignora.

«Per te invece non è significato niente quella notte, la notte prima che scappassi.»

«Come fai a dirlo? Eri con me? È stata l'unica cosa che all'inizio mi dava forza. Ma non il ricordo di quella notte. Te, solo te. Per te conta solo scopare, abbiamo iniziato così il nostro rapporto. Scopando. Ma per me poi si è trasformato in qualcosa di più, tu invece sei rimasto al solo sesso.» sento la vena scoppiarmi sul collo dal nervoso.

«In che senso avete iniziato così?»

«Per me non era solo sesso.» il volto di Nicolò è rosso, è una vena percorre ormai anche il suo collo.

«L'hai dimostrato anche questa volta. Se ti avessi permesso questa notte di farlo, a quest'ora me ne sarei già pentita, come mi sono pentita di quei baci. Pensavo fossero più importanti per te.»

«Ma cos'è successo questa notte?»

«Ah quindi te ne sei pentita?» sembra sarcastico.

«Certo. Guarda come ti stai comportando ora.»

«Mi sto comportando così perché mi hai fatto passare dei mesi di merda, e non posso dimenticare tutto così, come se niente fosse.»

«Pensi seriamente che io mi sia divertita? Avevo bisogno di te. Tutto questo tempo. Soprattutto questo mese. È stato il periodo che sono riuscita a superare l'aborto, ed è stato anche il periodo in cui avrei dovuto partorire. Ho pianto tutte le lacrime che avevo, tutte. Tu dov'eri?»

Il resto non mi importa ||Tony Effe||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora