11

1.6K 43 0
                                    

Mi sveglio quando qualcuno bussa la porta. Sono sotto le lenzuola, quindi senza neanche alzare il viso dal cuscino o aprire gli occhi, do il permesso di entrare. Marianna mi aveva già avvertito che mi avrebbe svegliato per andare a fare commissioni insieme. La parte del materasso accanto al mio fianco si abbassa, come se qualcuno si fosse seduto, poi sento una mano sistemarmi i capelli. Quindi rimango a prendermi queste coccole.

«Non mi saluti?» a sentire la sua voce, apro di colpo gli occhi e mi volto, per poi saltargli addosso e stringerlo forte.

«Come hai fatto ad essere già qui?» non mi stacco.

«Sono venuto in macchina, da Bari ho fatto 5 ore.»

«Non hai dormito.» lo guardo un po' negli occhi, in effetti si legge la stanchezza sul suo volto.

«Ora vado a casa e dormo.»

«Stai qui. Dormi qui, sul mio letto.»

«Ehy, buongiorno.» bussando la porta già spalancata, si affaccia Marianna. «Piaciuta la sorpresa?» sapevo c'entrasse qualcosa lei.

«Molto.» sorrido.

«Ora dormi, che hai fatto un viaggio lunghissimo. Non so nemmeno come tu ci sia riuscito.»

«No, grazie comunque. Non vorrei disturbare.»

«Mi offendo.» ridendo spegne le luci e chiude la porta, senza nemmeno lasciargli il tempo di replicare.

«Ci stiamo in un lettino singolo?»

«Ci facciamo stretti.» si alza e si spoglia, fino i pantaloni.

«No, dai. Riposati.»

«Vieni qui e non rompere il cazzo.» mi tira e cadiamo sul letto.

Da sotto la maglietta oversize, che gli ho rubato dall'armadio, tiene ferme le mani sulla pelle. Nella stanza completamente buia, sento solo il suo respiro sul mio collo. Mi volto e poggio l'orecchio sul suo braccio. Con le gambe intrecciate e le mani unite, riesco appena a intravedere i suoi ricci e i suoi occhi chiusi. Non si è ancora addormentato, lo so. Gli do così un rapido bacio sulle labbra, e sorride. Alza leggermente le palpebre. Il suo pollice mi accarezza la guancia, mentre il resto delle dita si distendono verso la nuca.

«Stai bene?» mi sussurra.

«Devi stare tranquillo, non la prendo più quella roba.»

«Ma hai voglia?»

«Un po'. Ma non voglio andare in un centro di disintossicazione.»

«Non é un brutto posto. C'è gente brava che ti aiuta.»

«Non è un aiuto togliermi le prime persone che dopo anni mi sono davvero vicine.»

«Io sono compreso?» fa un sorrisetto.

«Tu sei il primo.» ridendo ci diamo un altro bacio.

«Domani mattina torno al tour.»

«Stasera non avevi niente?» scuote la testa.

«E quella videochiamata di stanotte mi ha fatto venire troppa voglia di venire da te.» si morde il labbro. «Stasera ti porto a cena fuori. Anzi facciamo una cosa. Perché oggi pomeriggio non vai a comprarti un nuovo vestito per stasera? Prendi la mia carta e vai.»

«Me ne hai già comprati.»

«C'è bisogno di uno speciale, solo per stasera. Prendi quello che vuoi. Lungo, corto. Non mi interessa. Basta sia elegante e che ti piaccia.»

«Vado ora, così tu dormi.»

«No, stai.» mi stringe e chiude gli occhi.

Penso si sia addormentato, stare tra le sue braccia mi rilassa, e nonostante già le ore passate a dormire, prendo sonno anch'io.

Il resto non mi importa ||Tony Effe||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora