La notte prima Sunoo non riuscì ad addormentarsi facilmente, così Sunghoon rimase con lui per aiutarlo a tranquillizzarsi. Il corvino stava seduto sul letto poggiato con la schiena sul muro ed accarezzava la testa dell'altro ragazzo coricato sulle sue gambe finché egli non si addormentò. Ci volle del tempo, ma dopo una decina di minuti, dalla stanchezza per il pianto, Sunoo era crollato ed insieme a lui anche il rumore dei singhiozzi aveva smesso di rimbombare tra i muri della piccola stanza. Sunghoon rimase ad osservalo per diverso tempo mentre gli accarezzava il viso delicato e bagnato dalle lacrime e non si accorse nemmeno di essersi addormentato da seduto finché non si svegliò nel bel mezzo della notte nella stessa posizione. Si coricò di fianco al ragazzo, spostandolo lentamente per evitare di svegliarlo e lo strinse a sé poggiandogli la testa sul petto, sperando che il battito del suo cuore potesse rilassarlo. Al risveglio Sunoo gli chiese di accompagnarlo in ospedale a vedere suo padre e per quanto odiasse quel posto accettò, rassicurandolo.
Entrati in ospedale Sunghoon sentì una fitta allo stomaco, l'odore di quel luogo gli faceva sempre venire la nausea, avrebbe voluto scappare ma non aveva nessuna intenzione di lasciare Sunoo in un momento del genere, glielo aveva promesso. La coppia si spostava lentamente verso la reception, Sunoo teneva lo sguardo basso, probabilmente vergognandosi degli occhi gonfi e Sunghoon lo teneva vicino abbracciandogli la spalla.
"Ciao come posso aiutarvi?"
"Cerco Kim Kangdae" rispose Sunoo fievolmente, alzando leggermente lo sguardo.
L'infermiera iniziò a premere rumorosamente i pulsanti della tastiera e dopo qualche secondo si rivolse di nuovo alla coppia.
"È ricoverato al terzo piano nella stanza 114, purtroppo in questo momento ha una visita ma dovrebbe tornare tra una mezz'oretta, potete aspettarlo nella sala d'attesa del terzo piano" la signora finì la frase con un sorriso per poi riprendere a guardare il computer.
"Va bene, grazie" Sunghoon sorrise all'infermiera e la coppia si spostò dalla reception per recarsi all'ascensore.
Saliti al terzo piano, si sedettero su delle sedie in sala d'attesa; Sunghoon si guardò intorno e non fu sorpreso da quello che vide: i soliti muri bianchi ed azzurri si diramavano in diversi corridoi e la forte luce artificiale accecante rifletteva sul materiale lucido delle sedie in plastica azzurre della sala d'attesa. Sui muri della grande sala c'erano diverse porte tra cui i bagni dei visitatori e qualche ufficio dei medici, infondo alla sala giacevano due macchinette di snack ed una del caffè. La stanza era praticamente vuota, una signora con il figlio stavano comprando qualcosa alle macchinette ed ogni tanto qualche infermiera o medico attraversavano la sala di fretta.
"Hai fame? Se vuoi ti porto qualcosa" chiese Sunghoon al più piccolo.
Sunoo fece di no con la testa ed iniziò a torturarsi le mani incontrollatamente mentre si osservava intorno ansioso. Sunghoon allungò il braccio ed afferrò la mano sinistra di Sunoo, la poggiò sulla sua coscia ed iniziò ad accarezzargli il palmo con il pollice. Dopo un po' Sunoo poggiò la testa sulla spalla di Sunghoon e, mentre quest'ultimo gli sfiorava la pelle della mano, chiuse gli occhi finendo per addormentarsi, nonostante avesse dormito tutta la notte, si sentiva completamente distrutto, come dopo una lunga sessione di studio, ma a differenza di essa percepiva anche una terribile sensazione di vuoto, aveva pensato molto la sera prima, non capiva perché quella notizia l'avesse colpito in questo modo, dopotutto lui ed il padre non parlavano da anni a causa della depressione dell'ultimo. Sunoo sentiva emozioni miste, stava per rincontrare il padre dopo anni ma non nell'occasione che avrebbe voluto, ma alla fine dei conti, se tutto questo non fosse successo, probabilmente avrebbe continuato ad ignorarlo e non si sarebbero mai più rincontrati.
Sunoo alzò le palpebre ed una forte luce bianca offuscò la sua vista.
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Snap Out Of It || Sunsun
Фанфик"Il suo viso era delicato, anche se la mascella faceva pensare il contrario. Aveva diversi nei che lo rendevano ancora più attraente, erano leggeri e sembrava fossero stati premeditati e messi in quei punti esatti da un dio. Sorrideva leggermente ed...