Capitolo Trentaquattro

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La settimana in Australia era passata in fretta, Sunghoon avrebbe voluto rimanerci altro tempo ma purtroppo non poteva permetterselo. Si fermò sulla porta della sua camera e con la valigia sotto i piedi si fermò a guardare la sua stanza un ultima volta. Non avrebbe sentito quell'odore di casa per almeno altri tre mesi e cercò di prenderne il più possibile, come se potesse portarlo in Corea e riempire la sua stanza del dormitorio con quello. Era felice che i genitori avessero deciso di non ristrutturala e di trasformarla nella camera a degli ospiti, era particolarmente legato alle sue vecchie cose, le decine di vinili ed i souvenir raccolti in giro per il mondo, le sue lenzuola preferite ed i romanzi fantasy che tanto amava leggere, la collezione di conchiglie ed il suo skate usato forse due volte; tutte cose che non riuscirebbe mai ad abbandonare.
Il corvino scese in cucina e fu accolto da una marea di pietanze per la colazione: cibi coreani ed australiani, tutto ciò che poteva definire il suo piatto preferito era là, su quel tavolo. La madre lo guardò osservare il tavolo con un'espressione sorpresa e con gli occhi luminosi. Ai loro posti c'erano Yej, appena sveglia ancora con il suo pigiama addosso ed i capelli strofinati, ed il padre, già vestito per andare al lavoro. Sunghoon sembrò essere tornato agli anni di liceo e si commosse a quella visione così semplice ma allo stesso tempo così speciale.

"Siccome non possiamo accompagnarti all'aeroporto ho pensato di preparato qualcosa di buono per scusarmi" la madre parlò dopo qualche secondo.

"Mamma non ce n'era bisogno. Lo sai che mi sarebbe bastato il tuo fantastico pranzo al sacco" Sunghoon sembrò sentirsi in colpa ad aver creato un disturbo del genere alla sua amata mamma.

"Ho fatto anche quello!" esclamò la donna e si girò verso la cucina per cercare il porta pranzo.

"Mamma!" Sunghoon la rimproverò sorridendo mentre si sedeva a tavola per mangiare qualcosa; si riempì la pancia come se dovesse andare in letargo. Nel mezzo di una conversazione con la famiglia si accorse del tempo.

"È ora" l'espressione di Sunghoon divenne malinconica e si alzò per abbracciare i famigliari uno ad uno. Loro lo accompagnarono alla porta e lo salutarono con la mano finché la sua figura non sparì completamente dietro l'angolo del vicinato.

A Sunghoon era mancato prendere il treno in Australia. Mentre il treno sfrecciava, osservava l'ambiente intorno lui cambiare dalla campagna alla grande città di Sydney dove gli alti palazzi vetrati riflettevano la luce solare ed i rumori della vita metropolitana non cessavano mai. Il treno era pieno e vicino a lui sedeva un interessante vecchietta con un vestito fucsia che il corvino trovò affascinante. Il sole che prima era leggermente coperto dalle grandi nuvole bianche, adesso riscaldava il corpo del ragazzo attraverso la finestra del treno.
Arrivato alla stazione dell'aeroporto lasciò il mezzo e si incamminò verso il check-in. L'aeroporto era affollato ed inizialmente aveva intenzione di comprare qualche souvenir per gli amici ma la grande quantità di gente gli aveva fatto cambiare idea, voleva al più presto trovare il suo gate, sedersi ed aspettare il suo aereo.
Così fece, arrivò al gate quattordici ed occupò una delle tante sedie ancora libere, era molto in anticipo, infatti il suo volo partiva tra un'ora e lui avrebbe provato a passarla cercando di non pensare a Sunoo, o almeno è quello che lui si promise. Tirò dalla sua borsa un libro ed iniziò a leggere. Mentre leggeva addentava ogni tanto una patatina dal pacchetto preso nel negoziato affianco al gate. Nonostante la storia fosse molto interessante e rientrasse nei suoi gusti, non riusciva comunque a concentrarsi, nella sua testa c'era solo Sunoo, è come se la sua immagine fosse stampata sulle sue palpebre ed ogni volta che egli chiudeva gli occhi vedeva lui.

"Imbarco per Seul Gate 14"

L'alto parlante risvegliò Sunghoon che raccolse con velocità le proprie cose e, dopo che un hostess gli controllò il biglietto, si affrettò ad entrare e prendere posto sull'aereo. Mentre era seduto studiava le persone che salivano sull'aereo; gli piaceva farlo, studiare le persone, osservarle da lontano ed immaginarsi la loro vita per non dover pensare alla sua.

Snap Out Of It || SunsunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora