Erano passate quasi due settimane dalla sera della festa. Riki e Sunoo non si erano parlati da allora, si intravedevano nei corridoi, si lanciavano degli sguardi ma si ignoravano.
Quei giorni erano stati abbastanza noiosi, Sunoo faceva i turni doppi in biblioteca e se non stava lavorando, stava studiando; quei pochi momenti di riposo li passava con i suoi amici ed in particolare con Sunghoon. I due erano diventati amici molto in fretta, facevano conversazioni lunghe in cui toccavano tutti gli argomenti possibili ed immaginabili, avevano molte cose in comune che neanche pensavano di avere. Nonostante la distanza con Riki, questi piccoli momenti lo rendevano tranquillo e sereno. Riki invece iniziava a sentirsi solo, non stava tanto con gli altri in biblioteca per paura di incontrare Sunoo, quindi rimaneva a studiare da solo od in compagnia di Misaki; le aveva spiegato la sua situazione con Sunoo e lei gli aveva consigliato di andare a parlarci, ma era come se si sentisse bloccato nel farlo. Voleva così tanto chiarire con lui, risolvere le cose, ma una parte di lui non ci riusciva, pensava che forse era meglio lasciar perdere perché ormai era troppo tardi ed aveva perso il suo Sunoo. Lui e Sunoo litigavano spesso ma questo litigio era diverso, sembrava che ci fosse qualcosa in più da chiarire.
Era Sunghoon il problema e Riki ne era sicuro, da quando era arrivato quel ragazzo le cose erano iniziate a peggiorare, Riki si sentiva la sua ombra in tutto e per tutto: era arrivata la persona perfetta per Sunoo e lui non faceva niente per fermarla; osservava come il nuovo ragazzo riusciva a dare a Sunoo tutto quello che lui non riusciva, si vergognava, aveva troppa paura di perdere Sunoo ma per qualche motivo, per più di una settimana, non aveva fatto niente per migliorare la situazione.
Ecco perché quel giovedì sera prese coraggio ed andò parlarci, nonostante l'orario improponibile.Erano le 23.00 passate, Riki già in pigiama, si infilò le scarpe ed uscì dalla sua stanza. Arrivato al corridoio affianco al suo si diresse verso la stanza di Sunoo. Bussò velocemente in preda all'ansia e dopo qualche secondo la porta si aprì.
"Riki?" aprì la porta Sunoo, in pigiama con soltanto una felpa addosso, coi capelli arruffati e con gli occhi socchiusi per il sonno.
"Ciao" sorrise imbarazzato Riki, mentre si toccava i capelli dietro la nuca.
"Che ci fai qui a quest'ora? Mi hai svegliato" ribatté Sunoo mentre faceva segno a Riki di entrare.
"Scusami"
Riki si addentrò nella stanza e notò che ancora una volta Intak non c'era, non aveva intenzione di divagare sul perché non ci fosse anche quella notte, intendeva chiarire al più presto con Sunoo, nient'altro era più importante.
Sunoo si era riseduto comodamente nel suo letto a gambe incrociate, guardava Riki dal basso aspettando che parlasse, mentre giocherellava con un l'elastico viola al polso.
Il più piccolo era ancora in piedi davanti al letto di Sunoo, si torturava le mani mentre cercava di trovare le parole giuste. Non era facile, una delle sue più grandi paure era rovinare tutto con il suo parlare senza pensare, lo faceva sempre e spesso si chiedeva se fosse quello il motivo per cui litigavano così frequentemente."Prima di dire qualcosa per favore ascoltami" iniziò il biondo. ''So di aver rovinato tutto di nuovo-"
"Riki-" iniziò Sunoo ma fu interrotto quasi subito.
"Ti prego fammi finire" Riki non riusciva a guardarlo negli occhi, abbassò lo sguardo mentre si martoriava le dita.
"Scusami, prima di tutto perché ti ho dato buca la sera della festa, non avrei dovuto, non ho scuse" prese un respiro "Poi ti chiedo scusa per come ti ho trattato" questa volta aveva trovato il coraggio di guardarlo negli occhi "Mi dispiace di averti trattato così, te lo giuro"gli occhi iniziarono a farsi lucidi "Ti amo, non vorrei farti star male, non so perché continuo a farlo" Riki aveva iniziato a piangere ed il suo sguardo era tornato a guardare per terra.
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Snap Out Of It || Sunsun
Fanfiction"Il suo viso era delicato, anche se la mascella faceva pensare il contrario. Aveva diversi nei che lo rendevano ancora più attraente, erano leggeri e sembrava fossero stati premeditati e messi in quei punti esatti da un dio. Sorrideva leggermente ed...