Era stanchissimo, il lavoro quel giorno lo aveva stravolto; non credeva potesse essere vero, ma quando arrivò a casa sua la prima cosa che fece fu gettarsi di peso sul divano in soggiorno. E per quanto scomodo fosse per dormire, in quel momento gli importò solo di chiudere gli occhi e riposare la schiena, lasciandosi così la giornata alle spalle.
Rimase a pancia in giù per molto tempo, alla fine del quale decise che si sarebbe rilassato maggiormente facendosi una bella doccia calda. Dopo altri minuti passati sdraiato sul divano, decise di alzarsi; si tolse la giacca e lasciò le chiavi insieme al telefono sul divano.
Si diresse verso la sua stanza, prese il necessario per cambiarsi e andò nel bagno; tolse i vestiti, entrò in doccia e aprì il soffione. In pochi secondi piccole gocce d'acqua scesero sul suo volto, ricoprendo con i minuti l'intero corpo. Si sentiva già molto meglio.. l'acqua lo riusciva a calmare. Chiuse gli occhi e continuò a rilassarsi sotto quella pioggia di acqua calda.
Era così tutto bello: nessun suono, nessun vicino troppo rumoroso, nessuno in casa e libertà totale. Tutto troppo bello per essere vero: dovette aprire di scatto gli occhi nel momento in cui sentì una voce familiare, la sua voce, la voce del suo vicino.
La quiete era stata rovinata dalla tempesta, la tranquillità era stata interrotta; fece un sospirò, si lavò poi i capelli e una volta terminato uscì dalla doccia. Passarono ancora decine di minuti, ma quella voce così alta non sembrava darsi una calmata. Stava terminando un resoconto per l'ufficio quando sentì il suo vicino urlare: «ho 26 anni hyung. Il tempo è andato avanti e non sono più quel ragazzino di anni fa».
E senza dire altro la voce si fermò: o si era addormentato o aveva terminato la chiamata o si era accorto del volume troppo alto. In quel momento comprese che lui fosse minore e che dovesse portargli rispetto: il giorno dopo gli avrebbe parlato sicuramente, non poteva andare avanti così. Per quanto fosse sconosciuto ai suoi occhi, non poteva trattare così le persone; assolutamente.
Scosse la testa, cercò di terminare il suo resoconto, spense poi il computer e scrisse a Namjoon: per fortuna il numero era rimasto lo stesso. Organizzatosi con il suo hyung, si sistemò meglio sul divano e chiuse gli occhi, sperando che il giorno dopo il suo letto sarebbe giunto intatto.
☁️⋅♡
Il fine settimana finalmente era arrivato e per fortuna Jimin lo aveva libero, non dovendo così andare a lavoro. In quei due giorni le scartoffie e i progetti sarebbero stati firmati e approvati da qualcun altro. Si svegliò intorno alle 7 del e dopo essersi preparato, aspettò con ansia l'arrivo del mobilio; non dovette attendere troppo perché dopo mezz'ora il suo campanello suonò.
Avevano terminato di sistemare l'arredamento poco dopo le 9, lasciando così finalmente a Jimin sia una camera da letto perfetta sia un bel divano comodo. In quell'appartamento mancava solo il tavolo della cucina e una libreria nel soggiorno, visto che l'ora successiva arrivarono anche gli oggetti vari della sua vecchia casa lasciati dai suoi genitori.
Era felice, tutto stava andando secondo i piani e presto si sarebbe potuto sentire veramente a casa. Aprì lo scatolone degli oggetti fragili dove ormai non vi era quasi più niente se non una foto e un vaso; prese quest'ultimo e lo posò sul mobile presente in cucina: donava splendore a quella stanza.
Sorrise, portando poi lo sguardo sull'ultimo oggetto presente nella scatola: era una vecchia foto, rotta a metà e stropicciata. La fissò e senza volere una lacrima rigò il suo viso, subito portata via dalla sua mano.
Andò in camera sua, aprì l'anta dell'armadio, scovò un piccolo cassetto e vi posizionò la foto; lo chiuse a chiave, socchiuse l'anta e uscì dalla stanza. Prese i tre scatoloni vuoti, uscì dall'appartamento e li gettò via; una volta rientrato decise di prendere l'ascensore, ma per l'ennesima volta le porte si stavano per chiudere.
STAI LEGGENDO
love will remember | kookmin
Fanfiction"Ai miei occhi brilli di una luce che neanche puoi immaginare, brilli così tanto che a distanza di anni il mio cuore si riconosce sempre e solo tuo." ‧₊˚ ☁️⋅♡🪐༘⋆ Park Jimin, project manager per un'importante impresa coreana, decide, dopo mesi di...