Meno una fotografia mostra meglio è. Perché? Perché dietro a determinate fotografie ci sono cose che non si vorrebbero sapere, o meglio, ricordare. Non sempre una fotografia rende felice la persona che l'osserva; può essere guardata, può essere sfiorata.
Ci sono però delle volte in cui può essere anche bagnata da una lacrima e questo a causa di un ricordo legato ad essa. I momenti possono essere dimenticati e altrettanto le persone, ma non le fotografie; esse rappresentano quello che è stato provato nell'istante dello scatto.
La fotografia è capace di catturare un momento [che può andare da una risata a un sorriso o da un abbraccio a un bacio o da un oggetto a una persona cara o da un animale ad un paesaggio] e renderlo per sempre eterno. La fotografia mostra quanto importante sia vivere al massimo ogni istante della giornata perché nessuno sa cosa potrebbe accadere dopo.
Insegna ad ascoltare, a guardare e in particolar modo a mostrare quello che a parole non si è in grado di esprimere. Non serve molto per fotografare: un luogo, un oggetto, una persona. La fotografia perfetta non esiste finché il fotografo stesso non si concentra su nient'altro se non il suo obiettivo.
La perfezione poi viene migliorata in particolar modo da quello che fa scaturire nelle persone: compassione per una foto triste, felicità per una in cui il sorriso è il principale soggetto, divertimento per una foto in cui un gruppo di amici si diverte insieme, amore quando la foto rappresenta il più puro dei sentimenti.
È nel momento in cui la foto tocca il cuore che la rende speciale, unica. Una fotografia può essere dimenticata per vari motivi di cui uno può essere per pura casualità e l'altro per propria decisione; allo stesso modo può essere riscoperta, magari all'interno di un vecchio libro o in una scatola con foto vecchie o ancora in un album.
D'altronde il suo vero scopo è quello di mantenere invariata una realtà della quale non si ricorda più o della quale non si vuole più avere a che fare. Fotografare vuol dire fissare in eterno un preciso istante, rendendo tale anche il sentimento che ne produce.
Allo stesso tempo fotografare implica la cattura di un determinato ricordo e la sua fissazione per sempre nella memoria, rendendo così infinito quel determinato minuto. La fotografia è un segreto che tutto il mondo conosce. Ecco perché in certi casi è meglio non ricordare determinati momenti: troppe emozioni in un solo secondo.
Il sentimento o l'emozione che si prova nel ritrovare una vecchia foto varia da persona a persona: c'è chi è felice, chi sorride nel vedere un vecchio ricordo, a chi non importa nulla, c'è chi prova indifferenza e poi c'è chi non è affatto stupito di trovare quel vecchio «cimelio» se così si può chiamare. E Jimin faceva parte proprio di quest'ultima categoria.
Era ormai mattina a Seoul e il cielo splendeva in tutta la città; il sole quel giorno era splendente in cielo, nonostante le previsioni per i giorni successivi non fossero molto speranzose. Si alzò presto, si fece una doccia veloce, fece colazione e uscì, dirigendosi poi verso l'azienda.
Lavorò quasi tutto il giorno finché in primo pomeriggio poté ritornare a riposarsi sul suo comodissimo letto; aveva appena finito di pulire il mobile in camera quando aprendo un cassetto, anzi, il cassetto, vide quella foto. Non era stupito, non era triste e non era felice: provava solo indifferenza.
Doveva provarla, doveva sentirsi così, altrimenti presto sarebbe arrivato e lui non voleva; non voleva avere attacchi di panico anche di giorno. Guardò quella foto con un senso di amarezza, pensando a come essa si fosse spezzata proprio a metà, occultando così la seconda persona presente in quella bellissima istantanea.
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love will remember | kookmin
फैनफिक्शन"Ai miei occhi brilli di una luce che neanche puoi immaginare, brilli così tanto che a distanza di anni il mio cuore si riconosce sempre e solo tuo." ‧₊˚ ☁️⋅♡🪐༘⋆ Park Jimin, project manager per un'importante impresa coreana, decide, dopo mesi di...