09. Tu sei il mio problema!

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Ho cambiato copertina. Mi piace. Kisses🥀

☁️⋅♡

Un mese, era passato un mese dall'ultima volta in cui Jimin puntò gli occhi in quelli del minore. E di certo la colpa non era la propria: non era stato lui ad auto-offendersi, non era stato lui a rovinare quella serata.

Quando quella nottata andò via, impiegò del tempo prima di giungere a casa; la pioggia sicuramente non aveva aiutato, ma per fortuna a quell'ora c'erano ancora i mezzi pubblici in funzione. Era bagnato dalla testa ai piedi e nonostante sperasse che il cielo sopra a sé smettesse di piangere, sulla città la pioggia continuò a cadere ancora per molte ore.

Uscito dell'autobus fece ancora qualche metro prima di potersi definire al sicuro; prese le chiavi, aprì il portone, vi entrò e ciamò l'ascensore. Non appena mise piede in casa altre lacrime scesero incontrollate sul volto: come ha potuto solo pensare quelle cose? Come è possibile che gli abbia parlato in quel modo così distaccato?

Non avevano fatto piacere quelle parole, ma quello che fece ancor più male fu vedere con i suoi stessi occhi Jungkook parlargli in quel modo così indifferente, così freddo. Si sarebbe arrabbiato se qualsiasi persona gli avesse detto quelle frasi, ma con Jungkook non era rabbia che aveva provato, no. Tristezza, amarezza e malinconia fu tutto ciò che stava provando da un mese.

Jungkook gli aveva parlato come se
non fosse nessuno se non uno sconosciuto.
E forse, dopotutto, quello era divenuto.

Non aveva mai provato così tanto dolore come in quel momento: erano mesi, forse anni, che non sentiva più quel male provenire dal proprio petto. Faceva così tanto male che non sapeva se sarebbe passato, così tanto male che pensava di aver bisogno delle sue medicine. Ormai erano moltissimi anni che doveva assumerle quotidianamente, tutto per star bene con sé stesso.

Quella serata la sua permanenza in doccia fu veramente lunga e una volta terminata andò subito a letto; si coprì interamente con le coperte e pianse, liberando tutte quelle lacrime e tutto quel dolore che da tempo stava trattenendo ⎯ quella nottata la paura di perdere di nuovo qualcuno era ritornata e non sapeva se si sarebbe mai allontanata.

Il giorno successivo si svegliò con raffreddore e febbre, tutto a causa del suo stupido vicino di casa. Rimase in letto per quasi una settimana, allontanandosi così per qualche giorno dal lavoro. Con il passare dei giorni e delle settimane sembrò non pensare più a quella brutta nottata; non incontrò Jungkook neanche per caso nei corridoi del palazzo e tantomeno lo andò a cercare.

Avrebbe veramente tanto voluto bussare alla sua porta per vederlo e per vedere il suo volto privo di sorriso; avrebbe voluto anche abbracciarlo. Mai, mai si era spinto così tanto oltre con lui, nonostante avesse voluto stringerlo a sé parecchie volte. Avrebbe sentito il suo profumo, avrebbe voluto essere stretto dalle sue forti braccia muscolose, avrebbe potuto guardarlo negli occhi ⎯ cose che però, purtroppo, non sarebbero successe.

Era pomeriggio inoltrato quando sul telefono di Jimin arrivò una chiamata: era Taehyung che gli chiedeva se avesse voglia di andare in un locale, ovviamente accompagnati anche dal loro hyung, Yoongi. Non aveva molta voglia di uscire, ma sapeva che il suo migliore amico lo avrebbe costretto; per questo accettò senza battere ciglio.

La sera arrivò presto e in poco tempo si trovò in macchina insieme al suo amico e al suo hyung. Quel locale gli piacque assai e nonostante non ci fosse mai stato, pensò che presto ci sarebbe potuto ritornare. Magari anche insieme a Namjoon e a Seokjin, i quali non poterono uscire quella sera perché impegnati.

Era l'una passata quando Taehyung, dopo aver ballato con il suo ragazzo e dopo aver bevuto tanto, si addormentò sulla spalla di Yoongi. Quest'ultimo parlò con Jimin dei loro lavori, delle loro uscite, dell'incontro con Namjoon e Seokjin, del nuovo appartamento e anche dell'argomento vicino di casa.

love will remember | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora