08. Hai già detto abbastanza

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Oggi ho scritto un capitolo commovente
che sarà verso la fine, ma a causa di questa
mia brillante idea devo cambiare il finale.
Buona lettura a tutti/tutte✌❤

「✾」

Dire che fosse meravigliato da quel gesto sarebbe un eufemismo. Il suo stupore andava oltre i suoi limiti, oltre l'immaginario. Non credeva neanche un pò a quelle parole; non potevano essere vere, specialmente se fuoriuscite dalle sue labbra. Era da ammetterlo, perché mai il suo vicino di casa lo avrebbe invitato a cena?

Per ignorarlo? Per fingere? Per divertirsi? Per trovare un amico? Per scusarsi? Per vederlo felice e poi ridergli in faccia? Ancora non aveva una risposta e non sapeva se mai l'avrebbe avuta. Ma poi perché gli aveva detto che lo avrebbe passato a prendere? Non potevano vedersi direttamente là?

Quando Jungkook disse quella frase la confusione sul volto di Jimin fu assai grande e questo lo poté altrettanto notare il minore. Sbattè più volte le ciglia, cercando di capire se quello fosse uno scherzo, perché a dirla tutta.. come poteva invitarlo fuori quando due minuti prima erano in ascensore a litigare?

Tutto ciò che fece Jimin fu rimanere in silenzio e arrossire, sperando che quello non fosse un sogno. D'altra parte al castano quasi non venne voglia di ridere, ma si fermò nel momento in cui fece solo quel pensiero. Vedendo il suo hyung fermò sancì una seconda volta di non fare tardi ed entrò nel suo appartamento seguito da Bam.

Molto probabilmente quella era una realtà che il cervello aveva scelto di fargli vivere, perché non poteva avere una cena fuori con Jeon Jungkook. Non era affatto possibile. Ma nel momento in cui sentì il cane del minore abbagliare, capì che quella fosse la realtà in cui viveva tutti i giorni e che quella stessa serata avrebbe cenato con il suo vicino.

Sorrise, prese poi le chiavi di casa, entrò, prese i documenti necessari e uscì il più veloce possibile, ma con un ampio sorriso sul volto. Ormai passarono ore dal suo arrivo in ufficio e in quel momento si trovava davanti al suo computer a fissare quella lunga lista di documenti da revisionare: 45 progetti mandati dai fornitori dell'azienda per una nuova possibile strategia di marketing.

Non riuscì neanche a capire come, ma in qualche modo riuscì a sopravvivere a tutta quella tecnologia, giungendo così dopo interminabili ore al numero 43: mancavano solo due progetti da revisionare e non vedeva l'ora di terminare. Erano ormai le 19:50 quando finì di esaminare l'ultimo progetto: sorrise soddisfatto e portò tutto il suo resoconto al capo del suo dipartimento.

Quella lista era formata da una decina di progetti di fornitori, perlomeno quelli più adeguati secondo Jimin alla loro azienda. Salutò il suo superiore, spense il suo computer e uscì dall'ufficio; si diresse nei bagni e quando notò il suo riflesso allo specchio capì del bisogno che il proprio corpo avesse di dormire.

Scosse la testa, entrò in uno dei bagni e si cambiò; non era di certo un appuntamento quello con Jungkook, ma non poteva presentarsi così. Uscì, si sciacquò il volto e si diresse verso l'uscita di quel grande edificio. Erano già le otto passate, era in ritardo e questo aumentò quando incontrò Yoongi e Taehyung. Che cosa ci facevano lì?

Gli chiesero se avesse voglia di andare con loro da Namjoon e Seokjin, ma dovette declinare l'offerta perché quella sera sarebbe dovuto rientrare a lavoro. Mentì, non poté far altro che dire loro una bugia. Di certo Taehyung gli avrebbe fatto una scenata e non voleva rovinarsi la serata. Non appena li vide andar via si incamminò, ma si dovette fermare quando sentì una notifica proveniente dal telefono.

Messaggio da: Jungkookie
Se non ti muovi, giuro che ti lascio
solo e me ne vado via senza te. Non
sopporto aspettare e lo sto facendo
da minuti. Muoviti e vieni al parcheggio.
[20:11]

love will remember | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora