19. Apprezzare l'ignoto

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« Omne ignotum pro magnifico »
tutto ciò che è sconosciuto è sublime

L'ignoto è sempre stato quel qualcosa che non ha mai spaventato l'animo di Jimin; anzi, gli piaceva proprio fare nuove scoperte e nuove esperienze. Solitamente l'ignoto corrisponde al buttarsi di capofitto in qualcosa di nuovo, in qualcosa di incerto; abbandonare una strada conosciuta, ma vecchia per inseguirne una sconosciuta, ma nuova e colma di speranze.

Non tutte le persone si sentono pronte a lasciare indietro tutto il loro trascorso per intraprendere un nuovo percorso, sconosciuto però ai loro occhi. Verso l'ignoto, un enigma che porta con sé incertezze, dubbi, misteri e paure. Ma non è la paura una costante della vita umana? In effetti, è proprio così, ma essa è così tanto sentita che irresistibile è il desiderio di provare quel qualcosa di nuovo, di eccessivo.

La volubilità dell'essere umano è alquanto complessa che impossibile è la sua probabile comprensione: in un momento la paura sembra passata e la voglia di scoprire nuove cose si fa sempre più vicina; poi il timore di qualcosa di nuovo raggiunge le persone in un batter d'occhio, facendole così scappare dal nuovo, dall'ignoto. Perché è volte è meglio così, no? Scappare per non affrontare una strada sconosciuta è l'unica via di fuga per non affrontare qualcosa di nuovo, qualcosa che potrebbe cambiare le persone. In bene, in male.

Scappare dalla paura è normale, tutti lo fanno; è un sentimento che è sempre esistito e mai smetterà di esistere e tre sono i modi per superare questo ostacolo: scappare, affrontarlo o ignorarlo finché è possibile. Park Jimin ha preferito sin da bambino affrontare le cose, qualche volta le ignorava finché poteva, ma mai è scappato. Mai una volta.

I suoi genitori erano fantastici e mai gli avevano fatto mancare qualcosa; suo fratello anche, lo infastidiva spesso, ma mai si sarebbe stancato della sua presenza. L'affetto che riceveva da tutta la sua famiglia non aveva paragone e lui, d'altro canto, non poteva chiedere di meglio. Il sorriso non ha mai abbandonato il suo volto, lacrime apparivano solo quando era triste o si faceva male e non faceva arrabbiare i suoi genitori [o perlomeno non molto].

Un giorno, quando ormai le elementari erano già iniziate, Jimin si trovò davanti a sé un bambino: era davvero carino e dolce allo stesso tempo. Kim Taehyung, è così che quel bambino si chiamava. Da quel giorno i due divennero inseparabili, anche perché avevano scoperto di abitare nello stesso quartiere: andavano a scuola insieme e ritornavano con i rispettivi genitori. A volte erano i genitori di Taehyung che li riportavano a casa, altre invece quelli di Jimin: loro erano felici però, perché potevano passare più tempo insieme.

Con il susseguirsi dei mesi la loro amicizia aumentò e gli inviti a passare del tempo l'uno in casa dell'altro aumentarono: disegnavano, imparavano, coloravano, scrivevano e ridevano. Molte volte passavano anche la notte insieme, svegliandosi al mattino successivo felici nel poter andare a scuola mano per mano: nulla più bello al mondo. Il tempo passò, gli anni avanzarono e l'inizio della scuola media arrivò: Jimin e Taehyung erano nella stessa classe per fortuna, rendendo così meno tortuoso quel sentiero.

In quel periodo Jimin aveva compreso sempre di più il suo desiderio di non voler scappare dalle cose nuove, dall'ignoto: tutto nacque quando un giorno lui e Taehyung decisero di fare un'uscita nei boschi. Era tutto tranquillo all'inizio: si erano divertiti, avevano pranzato, avevano riso e avevano parlato; procedeva tutto tranquillamente, ma tutto cambiò quando una pioggia improvvisa li prese alla sprovvista, facendo perdere loro la direzione verso casa.

Taehyung era abbastanza preoccupato perché intorno a loro vi era solo il verde dei boschi, circondato da una fitta nebbia; aveva paura di rimanere lì tutto il giorno e non voleva. Guardando il suo amico, Jimin, optò per una stradina poco praticabile: gli sembrava quella la via giusta, ma non era completamente certo. Dopo aver pensato assai e dopo aver visto lacrime sul volto del suo amico prese una decisione: fece salire Taehyung sulla schiena e senza perdere altro tempo si incamminò verso quella stradina.

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