29. Cambiamenti positivi

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Stiamo giungendo alla fine, spero la storia vi piaccia fino alla fine. Nel mentre, sto preparando qualcosa per voi per le vacanze natalizie!♥️

☁️⋅♡

«Cosa penseresti se ti dicessi che da domani non avrai più me come tuo vicino di casa?»

Jimin quel pomeriggio era uscito per andare al supermercato: non amava del tutto preparare né il pranzo né la cena, ma di certo non poteva stare fermo a mangiare giorno dopo giorno cibo in scatola, noodles e ramen. Doveva sopravvivere e in qualche modo ci sarebbe riuscito; cosa sarebbe successo di così sbagliato se avesse comprato qualcosa di più salutare al mercato? Nulla, no?

Infatti, contrariamente a quanto pensò all'inizio, il giro al supermercato non fu poi così tanto terribile; anzi, era stato abbastanza "interessante", anche perché gli accadde qualcosa di assai divertente. Non appena entrò nell'edificio seppe esattamente dove andare e pertanto non dovette neanche perdere tempo a chiedere ai dipendenti dove fossero le cose che cercasse.

Credeva che fosse più noioso, più lungo, il cercare tra i vari reparti del supermercato le cose di cui necessitava; credeva che fosse molto più complesso: non che non ci fosse mai andato, questo mai, ma non aveva mai effettuato una spesa così lunga come quella. Solitamente comprava lo stretto necessario per qualche giorno, ma in quel momento, davanti al reparto di dolciumi e caramelle, non poté far altro che acquistare, acquistare, acquistare. Amava, amava veramente tanto quelle delizie.

Sapeva che non le dovesse prendere, ma il suo desiderio di potersi godere quelle caramelle davanti ad un film o dopo una cena, lo fece deviare dalla sua spesa ideale. E così, finì per comprare due pacchetti di caramelle, le sue caramelle preferite. Doveva mangiarle con parsimonia, altrimenti in poco tempo esse sarebbero terminate. E non sarebbe stato proprio un atteggiamento corretto.

Quando andò via da quel reparto ritornò a far fronte alla sua amata spesa, continuando a comprare quello che necessitava. Per quanto precedentemente pensò che quella spesa sarebbe stata veloce, si ricredette quando si trovò nel reparto della cura degli animali: aveva addocchiato un bel gioco per gatti e pensò che a Gang-yang sarebbe stato utile.

Era una semplice bacchetta nera con, all'estremità di essa, delle piume: sapeva che gli sarebbe piaciuto, anzi, forze è più corretto dire che sperava. In quella settimana lo aveva visto giocare molto con il finto-topo elettrico che aveva acquistato; credeva fosse stupido come giocattolo, ma poi dovette ricredersi quando, anche nel mezzo della notte, Gang-yang lo svegliò per chiedergli indirettamente di giocare con esso.

Quella bacchetta, però, era posizionata troppo in alto; aveva fatto parecchie prove per prenderla, ma niente: menomale che Jungkook non fosse stato lì, altrimenti, prima di aiutarlo, lo avrebbe preso in giro. Tolse l'attenzione dal giochino quando udì una leggera risata; non capì da dove provenisse e quindi, non vedendo nessuno, continuò a provare a raggiungere la bacchetta.

Si alzò sulle punte e allungò il braccio per prendere quel gioco posto decisamente troppo in alto, ma poi dovette lasciare perdere nel momento in cui udì nuovamente quella risata. Girò la testa, abbassò lo sguardo e lo vide: un bambino stava ridendo. Se subito non capì perché, quando comprese che il suo non riuscire a prendere la bacchetta fosse la ragione di quella risata, si unì a quel bambino.

«Anche tu sei basso.» gli venne detto da quel tenero piccolino, altrettanto di bassa statura.

Jimin, allora, si abbassò alla sua altezza e lo guardò, sorridendo e annuendo allo stesso tempo. «Hai proprio ragione, anche io sono basso per la mia età. Ma mi piace esserlo.»

«Perché ti piace?» domandò il piccolo confuso, abbassando poi lo sguardo. «A me prendono in giro e mi rendono molto triste quando mi dicono che sono basso..»

love will remember | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora