21. Sognami, mi raccomando!

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L'incontro vis a vis tra Jungkook e Taehyung aveva iniziato a dare un riscontro positivo. Innanzitutto il maggiore si scusò più e più volte con l'opposto non solo per il danno che gli recò, ma anche per come si fosse comportato in quei mesi e per le parole utilizzate; inoltre i due avevano iniziato ad uscire per riprendere i rapporti, il tutto organizzato ovviamente dall'azzurro. Taehyung non credeva fosse possibile, ma sembrava quasi non aver mai perso l'amicizia del castano.

Jungkook, però, era rimasto restio nei suoi confronti: beh, certamente non avrebbe potuto cancellare il dolore in uno schiocco di dita. Avrebbe voluto farlo davvero con tutto sé stesso, ma sapeva che la strada del perdono fosse lunga e frastagliata: gli voleva bene, ma non poteva dimenticare sette anni di lontananza, di dolore, di bugie. Accettò volentieri gli sforzi dell'azzurro e ne era anche stupito, ma non poteva mettere già da parte i loro problemi.

Sapere che un tempo Taehyung fosse il suo migliore amico e ricordarsi perché ormai non lo fosse più non portava a galla immagini pittoriche; anzi, tutt'altro. A quel pensiero erano collegati moltissime altre ramificazioni e non tutte erano rose e fiori; la maggior parte era buia, vuota, triste.

Doveva però ammettere che il suo hyung gli mancava: le giornate passate insieme, le loro risate, le loro follie, le infinite partite con i videogiochi ⎯ era tutto davvero troppo bello, ma purtroppo quella bellezza era stata rovinata. Taehyung non aveva mai avuto il coraggio di parlare apertamente e faccia a faccia, altrimenti sarebbe venuto a sapere da lui stesso il suo desiderio di troncare la loro amicizia.

Il suo hyung doveva attendere, doveva capire che non fosse stata sua la colpa se avesse raccolto quell'accendino da terra; doveva sapere per certo che non fosse stato lui a far del male a Jimin. Ma a quanto pare si lasciò sopraffare sia dalla rabbia sia dal dolore, non pensando che mai avrebbe potuto far del male alla persona che amava di più.

Da quella famosa serata passarono due settimane, dove, oltre al lavoro, era stato trovato del tempo anche per il divertimento. Taehyung si era ritrovato più volte a fare il terzo incomodo nelle uscite con Jungkook e Jimin e tutto per merito suo ⎯ alla fine, era lui che chiedeva ad entrambi di trascorrere delle giornate insieme come i vecchi tempi.

Con il passare dei giorni, però, arrivò anche il tanto aspettato incontro con il dottore. Dopo aver terminato la sua giornata lavorativa all'orario di pranzo, Jimin, poté recuperare il necessario e tornare a casa; pranzò, si fece una doccia e lavò i piatti. Nel primo pomeriggio il campanello di casa suonò e, senza aspettare altro tempo, corse subito ad aprire la porta: vedere il sorriso di Jungkook migliorava di gran lunga la sua giornata.

Dopo un veloce bacio [e un lunghissimo abbraccio dovuto al fatto che non si volesse separare dal suo ragazzo] Jimin si staccò e insieme al minore si diresse verso le scale. Nel guardarlo comprese che ormai la felicità fosse ritornata e non l'avrebbe lasciata svanire nuovamente; questa volta, avrebbe protetto con tutto sé stesso la loro relazione. Il loro amore.

Il viaggio che fecero da casa loro fino allo studio medico fu abbastanza tranquillo, se non fosse stato per i pensieri che frullarono per la mente del maggiore: e se Jungkook non avesse accettato il suo aiuto? E se il dottore lo avesse obbligato a prendere ancora quel farmaco? E se le conseguenze fossero state troppo gravi da sopportare?

Purtroppo però non riuscì ad arrivare ad una quarta domanda a causa del minore stesso, il quale, vedendo il suo ragazzo pensieroso, una volta fermato il veicolo a causa del semaforo rosso, portò velocemente le labbra sulle opposte per tranquillizzarlo ⎯ inutile dire che Jimin dimenticò tutti i pensieri fatti fino a quell'istante.

Una volta giunti a destinazione, si diressero verso l'entrata dello studio e una volta dentro andarono al piano del loro dottore. Erano passati anni da quando Jimin fece un incontro serio [tralasciando quando andò lì per "chiedere" di eliminare quella medicina] con egli; mai ha voluto vederlo e sempre sarebbe stato così, non dopo quello che il farmaco da lui assegnato aveva fatto ad entrambi.

love will remember | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora