16. Non dovresti essere qua

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「✾」

Jimin aveva passato anni a cercare di dimenticare l'unica persona che lo facesse star bene; assumere quella medicina quotidianamente lo avrebbe aiutato a non star male, rendendo così più facile dimenticare senza soffrire. Aveva provato così tanto dolore in passato a causa di ciò che successe che non sarebbe riuscito a sopportarne altro.

Prima il dottore in ospedale, poi Taehyung, i suoi genitori e infine il suo medico: tutti loro gli avevano detto che sarebbe stato meglio dimenticare per star meglio. Infatti poco tempo dopo, ancora nel lettino d'ospedale, avevano iniziato a fargli assumere quella medicina accettata solamente per far smettere di preoccupare Taehyung e i suoi genitori.

Purtroppo non ebbe libero arbitrio di scegliere se accettare o meno quella prescrizione e da quel giorno venne obbligato a seguire i consigli quotidianamente. Alla fine di quel lungo procedimento sarebbe stato meglio, avrebbe smesso di avere attacchi di panico, sarebbe ritornato il Jimin di inizio superiori e avrebbe dimenticato per sempre il suo passato.

Seguì i loro consigli per molti anni e li ringraziò perché riuscì a migliorare, ma nessuno di loro gli chiese cosa volesse fare e se veramente volesse dimenticare il suo stesso ragazzo. Dimenticare sarebbe stata la scelta più corretta da prendere, ma sarebbe stata anche quella che Jimin avrebbe preso? Acconsentì solo per non far preoccupare i suoi cari, ma chi avrebbe tranquillizzato sé stesso?

E specialmente, chi avrebbe parlato a Jungkook? Il problema non giunse mai perché anch'egli subì la sua stessa sorte, anch'egli non poté prendere una decisione in autonomia, ma con un'unica differenza: Jimin prendeva la medicina e stava meglio, Jungkook invece no. Lui ricordava sempre, mai nessuno gli aveva fatto dimenticare cosa veramente fosse successo.

Jimin venne riportato alla realtà quando sentì abbaiare davanti sé: si alzò, guardò ancora quel foglio con scritto le date di ogni giorno affiancate dal proprio nome e si asciugò le lacrime. Bam stava abbaiando, ma non per difesa perché ormai conosceva bene Jimin, bensì per chiedere aiuto. Il biondo lo fissò e quando lo vide sparire lo seguì preoccupato fino alla porta socchiusa del bagno.

Accarezzò Bam, portò la mano sulla porta e la aprì del tutto; quello che però vide non lo tranquillizzò affatto: lo specchio davanti al lavandino era rotto, tra le crepe si poteva notare anche del sangue e per terra vi erano alcuni piccoli pezzi di specchio.

Poco più avanti c'era Jungkook con la schiena al muro, con uno sguardo perso e la mano sanguinante. Non poteva essere successo, non di nuovo. Stando attento a non farsi male, raggiunse subito il castano e si inginocchiò davanti a lui; portò entrambe le mani ai lati del suo viso, lo alzò e poi prese parola.

«Jungkook-ah che cosa hai fatto?!» urlò in preda al panico, guardando l'opposto.

Il suo sguardo era triste, non era più acceso come il mese prima.. o come in quella foto. Sembrava perso nell'oblio, uno spazio buio come la pece dal quale non sarebbe uscito presto e nemmeno così tanto facilmente. Vide l'opposto girare la testa di scatto, facendo sì che le proprie mani si allontanassero dal suo volto: poteva aspettarsi tutto da Jungkook, tutto tranne quello.

Lo guardò, stupito da quel gesto mai fatto prima d'ora; neanche le mille porte in faccia lo avevano reso così tanto triste come quel gesto. Rifiutato, è così che si sentì in quel momento; non si sentiva all'altezza, non credeva fosse più necessaria la sua presenza.. eppure c'era qualcosa che lo riuscì a far resistere e quel qualcosa era il modo in cui amava quel ragazzo con tutto sé stesso.

«Rispondimi!» urlò prendendo il braccio con la sua mano ferita. «Cosa è successo?! Perché sei ferito? Perché lo hai fatto di nuovo?!»

Sembrava arrabbiato dal tono che aveva usato, ma era semplicemente preoccupato. Molto probabilmente anche il minore pensò che fosse alterato perché in quel momento Jimin intravide nei suoi occhi pura paura, vide le sue braccia tremare e lo vide respirare velocemente: tutto quello che per anni ha dovuto vedere su sé stesso e sul minore.

love will remember | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora