Se qualcuno avesse mai detto a Jungkook che all'età di 19 anni si sarebbe dovuto trasferire in America, in un appartamento pagato con i suoi stessi soldi, senza un minimo di aiuto da parte dei suoi genitori e costretto a prendere un farmaco sotto prescrizione medica per dimenticare il passato, mai ci avrebbe creduto. Eppure fu proprio ciò che successe.
Quando quel giorno venne dimesso dall'ospedale sapeva che presto sarebbe arrivato Namjoon a prenderlo, ma sapeva anche che non avrebbe voluto essere ancora un peso per lui; aveva fatto così tanto per sé in quegli anni e non voleva più pesargli.
Pertanto, dopo un lungo discorso sia il giorno precedente sia il giorno stesso con il dottore che lo curava, decise che sarebbe uscito da quel posto solo. Qualche giorno prima, infatti, aveva acquistato su internet un biglietto di sola andata per l'America, precisamente per Chicago, e non avrebbe più messo piede a Seoul.
Inoltre aveva ricevuto parecchie raccomandazione dai dottori. Innanzitutto doveva assumere un farmaco specifico: avrebbe avuto gravi conseguenze sul suo stato fisico e psicologico, ma era l'unico modo per far diminuire quel dolore. Doveva assumerlo tutti i giorni, per sempre, ovviamente a differenti dosaggi in base al suo stato mentale.
Sapeva che quello avrebbe portato alla scomparsa di alcuni ricordi, ma forse sarebbe stato meglio così. Gli dispiaceva, ma non poteva e non voleva più procurare danni ai suoi hyung. Aveva già causato tanto dolore in quel periodo. Namjoon non sarebbe stato d'accordo con quella decisione, lo sapeva, e proprio per questo la sera prima scrisse una lettera con spiegazioni e scuse.
Gli sarebbe mancato tutto di Seoul, ma ormai non era più casa sua. Non dopo aver saputo di non avere più neanche un migliore amico, una spalla su cui poter contare nei momenti bui. Esattamente. Lo aveva scoperto poco tempo prima, quando lo udì parlare con Namjoon nel corridoio ospedaliero.
Ciò che disse lo ferì profondamente, ma non tanto quanto una frase: «lui non è più il migliore amico, non è nessuno per me. Non lo sarà mai più, non dopo ciò che ha fatto. Tantomeno per Jimin-ah».
Fu quello il momento in cui capì che avesse perso la sua amicizia per un malinteso. La cosa peggiore, però, fu rendersi conto del non-coraggio di Taehyung nel dirglielo di persona, alzando così un muro che li separasse. Aveva già captato questo suo atteggiamento restio quando lo separò dal biondo, ma non credeva che potesse fare così male.
L'amicizia con Taehyung era terminata, presto avrebbe dovuto dimenticare Jimin, non aveva mai incontrato Hoseok e Yoongi, Seokjin era triste per l'accaduto, Namjoon era troppo protettivo per addossargli la colpa e i suoi genitori lo avevano abbandonato. Ma forse, di quest'ultimo fattore, ne fu proprio felice. Non aveva più niente ormai, cosa c'era da perdere ancora? Tutto e niente.
Sapeva che se fosse rimasto avrebbe potuto far sentire la sua voce e far capire che ci fosse qualcun altro dietro quell'accaduto, ma altrettanto sapeva che nessuno lo avrebbe ascoltato e nessuno avrebbe fatto dimenticare a Jimin quel dolore che ha dovuto provare in quella casa.
Aveva appena sistemato il borsone sulle spalle quando, passando per il corridoio, vide la porta di una stanza leggermente aperta; doveva allontanarsi per cercare un dottore e dargli la lettere scritta la sera precedente per il suo hyung, ma non ci riuscì. Ma com'è che si dice? La curiosità uccise il gatto. Non appena si avvicinò a quella porta il suo cuore perse un battito, delle lacrime uscirono dai suoi occhi e un dolore acuto giunse in tutta la sua testa.
Chiuse subito la porta, indietreggiò e diede la schiena al muro: vedere quel ragazzo immobile in letto, con fasciature sul corpo e un piccolo tubo in bocca per respirare gli ruppe il cuore ⎯ vedere Park Jimin in quel modo gli fece capire che mai lo avrebbe dovuto cercare quel giorno scolastico.
STAI LEGGENDO
love will remember | kookmin
Fanfiction"Ai miei occhi brilli di una luce che neanche puoi immaginare, brilli così tanto che a distanza di anni il mio cuore si riconosce sempre e solo tuo." ‧₊˚ ☁️⋅♡🪐༘⋆ Park Jimin, project manager per un'importante impresa coreana, decide, dopo mesi di...