31. Un ragazzo così speciale

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Quella casa era veramente, ma veramente, bella. Diciamo che Jimin aveva capito già dall'esterno come sarebbe potuta essere all'interno e una volta messo piede lì dentro le sue aspettative ne furono all'altezza.

Quando si diressero verso il portone non smise un secondo di osservare l'intero immobile: quello, era veramente fantastico. Non credeva veramente possibile che presto avrebbe vissuto lì dentro, eppure quella era la realtà. Se qualcuno dieci mesi prima gli avesse detto che avrebbe incontrato di nuovo Jungkook e che avrebbe vissuto con lui, gli avrebbe di certo riso in faccia.

Entrò nel palazzo dopo il suo ragazzo e insieme si diressero verso il secondo piano, ossia l'ultimo. Arrivati, un corridoio separava le uniche due porte presenti in quel piano; il castano allora, dopo aver recuperato la chiave, si diresse verso una delle due porte e attese che anche Jimin lo raggiungesse.

Entrati in casa, un piccolo corridoio indirizzava verso le diverse stanze dell'appartamento. A sinistra l'ampia cucina in stile moderno ravvivava l'ambiente e, nonostante ci fosse solo una finestra, era molto luminosa; inoltre, essendo un open space, davanti a essa vi era una piccola stanza con un tavolo e delle sedie per ospitare amici e familiari.

A destra, invece, l'ampia zona soggiorno regalava calore e colore a quella zona, migliorata e illuminata anche dalle due grandi finestre: la televisione, la libreria, un divano e un piccolo tavolino rendevano quell'ambiente molto più amichevole.

Quel piano era davvero favoloso e, altrettanto bello, era l'angolino creato appositamente per le cuccette di Bam e Gang-yang: cavolo, non vedeva proprio l'ora di trasferirsi lì e sperava che anche il suo gattino la pensasse così. Ma di certo, perché mai non si sarebbe dovuto trovare bene lì? Era letteralmente il paradiso quello.

Alla fine del corridoio, invece, c'era un rialzamento del pavimento, creato appunto da tre gradini; lì, oltrepassato il corridoio, vi erano tre porte: la porta a sinistra conduceva alla grande camera da letto padronale ⎯ bellissima, ma ancora incompleta; a destra c'erano lo studio ⎯ con due grandi computer, delle console, due comode sedie nere e un divanetto di pelle ⎯ e la stanza da bagno.

Nella parte centrale, una grande porta-finestra con doppi vetri conduceva in una terrazza esterna: ai lati di quest'ultima vi erano dei fiori, al centro un tavolino di legno con una piccola lastra di vetro nel mezzo e, intorno ad esso, due divanetti e una sedia. Era bellissimo quel posto e sapeva che alla sera sarebbe stato ancora più suggestivo.

Che dire, quella casa era fantastica in tutto e per tutto. Jungkook non poteva fargli una sorpresa più bella di quella.

E si da il caso che pochi giorni dopo anche Bam e Gang-yang si ritrovarono in quel nuovo rifugio. Già, perché Jimin, dopo aver impacchettato il necessario per accudire e far giocare il suo gattino, portò il tutto nella nuova casa. Il micio, all'inizio, non prese bene quel nuovo cambiamento, ma una volta fatto uscire dalla sua gabbietta ed entrato in contatto con quell'ambiente, iniziò piano piano a sentirsi a suo agio.

Bam, invece, si sentì subito a casa e questo perché lì c'era il suo padrone: non aveva bisogno di altro. Quello stesso giorno il maggiore iniziò una nuova vita e cominciò innanzitutto con il fare il trasloco, di nuovo. Non fu pronto tutto subito, ma con i giorni in quella casa si iniziò a notare anche la presenza di Jimin ⎯ e delle sue cose, ovviamente.

Ormai erano passate due settimane dal trasloco vero e proprio, due settimane colme sia di felicità sia di pesantezza per lo spostamento di scatole da una casa all'altra. E, quando tutte le sue cose furono al loro posto, quasi non si mise ad urlare dalla gioia: vestiti negli armadi, oggetti sparsi in giro, vecchie foto e libri posizionati negli appositi sostegni.

love will remember | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora