Quando si metteva in testa una cosa, non c'era modo di far cambiare idea a Taehyung; nessuno mai era riuscito in questa missione e nessuno mai ci sarebbe riuscito. Il suo stesso migliore amico trovava difficile il cercare di convincerlo a fare o non fare una determinata cosa: o tutto o niente, non c'erano vie di mezzo.
In quelle settimane si era arreso all'idea di non poter più riavere indietro l'amicizia che lo legava al suo ex migliore amico. Non aveva di certo smesso di cercare di farsi perdonare, questo mai, ma la speranza diminuiva sempre di più. La paura di averlo perso prevalse dentro sé e la rabbia verso sé stesso aumentò. Solo uno stupido avrebbe perso il suo migliore amico per un malinteso.
Eppure, in quel preciso istante, seduto a gambe incrociate sul pavimento del bagno di casa Jeon insieme a Bam a guardare davanti a sé la porta appena chiusa, Jungkook stesso era riuscito a fargli cambiare idea.
L'incontro di quasi otto anni prima con Jungkook non avvenne in un bel momento: il minore aveva ancora un comportamento distaccato e Taehyung aveva scoperto di "provare qualcosa" per il suo hyung, Yoongi. Questo lo rese per qualche giorno da una parte sensibile e dall'altra irascibile; se avesse dovuto discutere con qualcuno, di certo non si sarebbe tirato indietro. E non voleva che accadesse con un amico di Jimin.
Taehyung è stato sin da piccolo un bambino deciso su quello che voleva e con il passare degli anni mai è cambiato. Anzi, era sempre più sicuro. Quando voleva fare qualcosa scovava sempre il modo giusto per riuscirci, cercando ovviamente di stare entro i suoi stessi limiti.
Aveva parecchie insicurezze, ma non molte per un ragazzo della sua età: una di esse, però, era proprio la paura di essere abbandonato. Temeva che da un momento all'altro sarebbe potuto rimanere solo, senza nessuno accanto e senza provare emozioni. Aveva paura che, tutto quello che costituiva la sua vita, sarebbe potuto crollare, senza avere la possibilità di impedirlo.
Questa paura ebbe sviluppo quando da piccolo si perse nel bosco insieme a Jimin durante una giornata uggiosa. Pensava che non sarebbe ritornato a casa dai suoi genitori, dalla sua famiglia, ma per fortuna il suo amico la pensò diversamente. Il ritorno fu bello, ma quella paura provata quando pensò di rimanere solo sotto il diluvio per giorni non lo lasciò dormire per molte notti a venire.
Una notte piovosa venne svegliato da un forte tuono; chiamò più volte i suoi genitori per qualche minuto, vedendoli poi poco dopo entrare in stanza. Lo calmarono in poco tempo perché Taehyung ormai si era già rilassato e fu proprio nel momento in cui rimase solo che capì di potercela fare anche senza l'aiuto degli altri. Si era ripromesso che sarebbe riuscito a oltrepassare quella sua paura. E nessuno glielo avrebbe impedito.
La paura di rimanere solo ritornò a fargli visita quando, in quel primo anno di superiori, incontrò un ragazzo. Non era affatto male, ma non poteva, non doveva, buttarsi a capofitto in una situazione della quale non sapeva nulla. Certo, non doveva di certo sposarsi il giorno successivo, ma quella paura faceva parte di sé e per quanto cercò di allontanarla essa ritornava costantemente.
Yoongi era una bravissima persona e nonostante sembrasse impassibile e indifferente, Taehyung capì non essere affatto così. Con lui era diverso, era più interessato, preoccupato. Non voleva provare sentimenti, ma quando accadde capì di non poterci farci nulla: ormai il danno era fatto e presto avrebbe affrontato le sue stesse emozioni.
Avendo "scoperto" questi suoi sentimenti, in quel periodo Taehyung non fu molto propenso nel conoscere nuove persone; eppure, nonostante lo disse varie volte anche al suo amico, Jimin gli fece conoscere una persona.
Non ne voleva sapere per due motivi: uno, aveva già troppi problemi di per sé e non voleva averne altri; due, quella persona non era una persona qualsiasi, bensì Jeon Jungkook. Le voci che giravano tra le mura di quell'edificio su quel ragazzo non erano belle: molti dicevano che fosse disinteressato a tutto, altri dicevano che se la tirasse perché sapeva fosse bello e poi c'erano quelli che commentavano il suo atteggiamento.
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love will remember | kookmin
Fanfic"Ai miei occhi brilli di una luce che neanche puoi immaginare, brilli così tanto che a distanza di anni il mio cuore si riconosce sempre e solo tuo." ‧₊˚ ☁️⋅♡🪐༘⋆ Park Jimin, project manager per un'importante impresa coreana, decide, dopo mesi di...