Capitolo 53. Rose

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53.

Le bombe che porto attorno alla vita mi fanno male - William ha stretto troppo forte la cinta e ora sento dolore a ogni movimento, premono contro il costato e ogni tanto mi spezzano il respiro.
Comunque non è importante, morirò entro due ore e il dolore che provo mi aiuta a rimanere concentrata.

Ho rotto una gamba a zio Harry.
Non è stato il mio momento migliore, ho singhiozzato mentre lo colpivo con una mazza e credo anche di essermi morsa troppo forte l'interno di una guancia, perchè sento la pelle rovinata. Ho odiato tutto, ho odiato me stessa, ho odiato la mia esistenza e ho pensato di uccidermi, di ingoiare il veleno che avevo tentato di dare a Scorpius, ma non l'ho fatto, perchè è per lui che mi sto distruggendo in questo modo, per lui e per Aditi, per gli amori più grandi della mia vita.

Nessuno della mia famiglia è venuto a questa specie di festa, me ne sono assicurata personalmente.

Mi guardo in giro. Vedo alcuni auror che conosco, un paio di politici babbani e magici che ho incontrato qualche volta. Conto a mente il numero di persone che sono presenti, all'incirca un centinaio. Fortunatamente non è una festa molto grande, solo gli esponenti più importanti di entrambi i mondi.

Prendo un grosso respiro che preme sulle bombe che mi tagliano lo stomaco, ne prendo un altro e un altro ancora fino a quando sono abbastanza calma da riuscire a focalizzarmi sull'obbiettivo.

Non riesco a sorridere, quando arriva Richard, seguito da Thomas Lee. Ministro babbano e magico, precisamente.
Sento solo un peso al petto, la voglia di piangere e la mancanza di qualcosa, un pezzo del mio cuore.

Scorpius mi manca come l'aria, e sono passati solo pochi giorni da quando se n'è andato, da quando ho distrutto ogni singola memoria che aveva sulla sua vita passata, compresa la magia. È stato cancellato dalla vita di chiunque conoscesse, è stato eliminato dai ricordi di tutto il mondo, tranne i miei. Voglio ricordarmi di lui, voglio che sia l'ultima cosa a cui penserò prima di uccidermi e portare con me cento persone.

Mi avvicino ai due ministri con un bel sorriso sul viso, non mi importa neanche che questi stronzi mi stiano guardando le tette, non mi importa niente. Sono pronta a ucciderli, sono pronta a uccidere un centinaio di persone, tra cui me stessa, per salvarne due.

La mia mano cerca il bottoncino sul fianco, coperto dal mio vestito. Guardo i due ministri, poi il lusso di questa sala. Oggi ho assaporato il sole, ho pianto nella stanza di Deva e ho scritto una lettera alla mia famiglia che ho lasciato sul suo letto. Ho ripetuto loro che gli voglio bene, che li amo più della mia stessa vita, che quello che farò non dipende da me e che so che non capiranno. Gli ho chiesto di vendere la casa, di prendersi tutti i soldi che ho sul conto alla Gringott e nella carta babbana, so che sanno gestire queste cose, che possono dividere equamente il mio patrimonio.

"Rose!" Una voce allegra mi richiama.

Sgrano lo sguardo e stacco la mano dal mio fianco cosi rapidamente che Richard alza le sopracciglia. Mi giro per incontrare due occhi scuri e un taglio sul sopracciglio sinistro.

"Nat" Esce flebile. "Cosa... cosa ci fai qui?" Chiedo terrorizzata.

"Oh, ci siamo tutti, ci ha invitato William, sai, il ministro babbano che ci ha fatto lezione all'accademia" Nat è allegro, indossa uno smoking nero e ha le guance fresche di rasatura, si sente dall'odore del dopo barba che mi circonda quando mi abbraccia.

"Tutti?" Esalo.

Will, stronzo sociopatico, mi ha mandato il lavoro che dovevo finire.

Non posso, non posso ucciderli, non loro. Mi hanno accolto come una famiglia, mi hanno trattato da amica ed io... mi ci sono affezionata. Non Nat, non Mal, non Catlin e neanche Zelda, gli altri possono morire ma... io non ce la faccio.

"Dovete andarvene" Dico seria. Gli afferro un braccio e lo tiro con me in un angolo.  "Racatta chi vuoi bene, prendi i ragazzi e sparite da qui più velocemente che potete"

Nat aggrotta le sopracciglia e mi guarda confuso. "Cosa?"

"Fidati di me" Dico piano. "Puoi fidarti di me?" Annuisce leggermente, i suoi occhi passano da un lato all'altro del mio viso, in cerca di qualcosa. "Allora va. Recupera gli altri. Avete portato qualche genitore? Alcuni parenti?"

"No, l'invito era solo per noi" mormora confuso. "Ma cosa succede?"

"Fidati di me, non fare domande"

Will mi ucciderebbe per questo, ma io sarò morta comunque e Scorpius è troppo lontano perchè lui lo cerchi per una piccola disobbedienza.

Nat mi fissa attento. "Stai bene?" Chiede. Non rispondo, ricambio lo sguardo determinato. "Rose... cosa c'è che non va?"

"Prendi i ragazzi e sparisci di qui piu in fretta che puoi" gli ripeto, poi lo spingo via.

"Rose" Mormora con confusione. Mette le mani sui miei fianchi per bloccare i miei tentativi di allontanarlo... e si blocca. "Cosa..." Tasta la bomba piano. Gli afferro una mano quando si avvicina troppo al bottone di esplosione. "Cosa cazzo.... Rose!" Rialza gli occhi nei miei, sono confusi e terrorizzati. Poi li riabbassa sul mio stomaco. "Rose..." Sibila. "Cosa hai addosso?" Lo sa, e i miei occhi si riempiono di lacrime.

"Prendi i ragazzi e vai" Lo supplico. "Hai capito? Devi andartene"

"Perchè hai... stai con i ribelli" Mormora aggrottando le sopracciglia. "Rose, dimmi che non è vero"

Mi afferra il viso con le mani quando tento di divincolarmi e spingerlo verso l'uscita. "Nat" Sussurro supplicante. "Ti prego, vattene"

"Hai una bomba addosso" Sibila a bassa voce, a me sembra come se stesse urlando. "Hai intenzione di ucciderli tutti? Chi sei tu?"

"Mi dispiace" Sussurro. Gli afferro una mano e lo guardo dritto negli occhi. "Imperio" mormoro così piano che quasi non l'ho detto. Però Nat mi lascia andare, le sue braccia ricadono lungo il corpo e sui suoi occhi si forma una patina leggera. "Prendi i ragazzi e vattene. Quando arrivi sano e salvo a casa, l'incantesimo si spezzerà e tu dimenticherai di avermi visto, oggi"

Nat mi lascia andare e obbedisce. Mi accerto che abbia recuperato tutti i cadetti prima di andare in bagno.

Devo calmarmi. Devo respirare e respirare e respirare. Devo tornare al mio controllo, devo essere coraggiosa, devo, per Scorpius, per Deva e per Aditi, devo respirare.

Torno nella sala e guardo gli invitati. Sono novantacinque, ho controllato e la maggior parte sono maghi, non c'è nessun bambino, per fortuna, nessuno sotto i venticinque è a questa festa del cazzo e ho fatto in modo che non ci fossero neanche Anastasia e Gustavj Petrov, due esponenti magici russi - lei è incinta e non ucciderò una donna incinta.

Afferro dello champagne dal vassoio di uno dei camerieri, quando mi passa accanto e lo porto alla bocca. Non riesco neanche a sorseggiarlo quando incontro due occhi grigi come il cielo in tempesta. Due occhi che credevo che non avrei più rivisto.

Il calice mi scivola dalle mani e si infrange contro il pavimento di marmo nero ma io non riesco a smettere di guardare Scorpius Malfoy, in piedi ad una decina di metri da me. Neanche lui riesce a smettere di guardarmi, mi fissa come se fossi un sogno e non una persona reale, come se...

Non capisco. Non capisco come sia finito qui, dove è Aditi, non capisco chi l'abbia recuperato da Mosca e ora non è importante - devo farlo uscire da qui prima che il timer scatti, prima che la bomba esploda.

Uhh, che succede?

Non ho altro da dire.

Spero vi sia piaciuto,

Baci,
H

Chaos//ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora