Capitolo 27. Rose

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27.

Ho fatto una cazzata colossale. Ovvio che Scorpius lo avrebbe saputo, ovvio che mi avrebbe odiato. Merda, ho fatto una cazzata e ora non so come rimediare. Natale è tra un mese e mezzo ed io ho rovinato il mio rapporto con Scorpius, perchè ero troppo terrorizzata da quello che sto cominciando a sentire per lui e non ho ragionato bene sulle conseguenze del spezzare il cuore a Zelda.

So cosa fare con tutti. So come distruggere definitivamente Erik, poi Sam e Aster. So come farmi prendere a pugni da Lina e disintegrare anche Lewa. So come recuperare la fiducia di Nat e poi usarla per far cadere Zelda, che è già sulla buona strada.

Ma non ho idea di come fare con Scorpius.
Ho agito troppo in fretta, ho distrutto solo la poca fiducia che mi aveva dato.
Non so perché non ci ho pensato, non so come io abbia fatto a dimenticarmi di quel dettaglio.

Sguscio via dalla palestra mentre i cadetti si allenano e Scorpius usa la rabbia che ha per me per bucherellare un bersaglio con la pistola camuffandolo con il aiutare Lewa.

Devo chiamare William e chiedere più tempo. Devo riposizionare le mie pedine dopo questa cavolata che ho fatto.

William mi risponde dopo i primi squilli. "Ciao tesoro" dice dolcemente. "Ho una riunione eh, ti chiamo dopo" Capisco che è con delle persone solo per il modo in cui mi parla, è troppo gentile. Mi mette giù senza permettermi di dire nulla. Mi sdraio sul letto e appoggio il telefono sullo stomaco, aspetto la chiamata che non tarda ad arrivare, dieci minuti dopo rispondo. "Allora? Che cazzo hai fatto? Ti sei fatta scoprire?"

"No" dico piano. "Però ho un problema"

"Merda tesoro, non pensi che io abbia già abbastanza problemi? Non ho bisogno dei tuoi, se non ti hanno scoperto risolvi da sola" dice annoiato, almeno non è incazzato, non ancora almeno.

"Ho bisogno di più tempo" affermo velocemente, prima che mi metta giù.

"Cosa c'è? La tua puttana è più difficile di quello che pensavi?" Si riferisce a Scorpius e la cosa non dovrebbe infastidirmi come mi infastidisce. Stringo i denti e i pugni.

"Ho fatto un calcolo sbagliato e ho perso la sua fiducia" dico quasi sussurrando. "Ora mi odiano tutti, il che era previsto, ma non che lo facesse pure lui"

"Senti, non me ne frega un cazzo tesoro, distruggi quei coglioni entro Natale e recupera quel fascicolo o... beh, sai quale è l'alternativa"

"Ti prego, ti prego William, dammi altre due settimane. Avrai quello che vuoi ma ho bisogno di più tempo" Odio pregarlo, odio supplicare e usare un tono disperato con lui, ma è l'unico modo per scioglierlo. Adora vedermi pregare.

Lui sbuffa. "Se quel coglione scopre qualcosa dovrai ucciderlo, lo sai tesoro?" Chiede dolcemente, accomodante come se non mi avesse chiesto quello che mi ha chiesto.

"Lo so" affermo seria. "E tu sai che lo farò"

"Lo so tesoro, lo so bene, per questo non ti ho ancora denunciato o ucciso, anche se credo che la prima opzione sia migliore, per lo sguardo che ti lancerà la tua famiglia... quello di disgusto sai" Ride ed io mi sento morire.

Lui lo sa che potrebbe denunciarmi ed io non li tradirò, non posso farlo, e questo mi fa salire un magone che faccio in fretta a far sparire.

"Mi darai più tempo?" Chiedo piano.

Lui ridacchia al telefono. "Certo tesoro, non potrei mai negarti nulla no?" Chiede ironico. "A Natale mi aspetto che tu venga qui, ho una cosina per te"

Il mio cuore smette di battere per tornare più forte. "Si, signore" sussurro. "Grazie"

"Bella chiacchierata. Portami il fascicolo e non deludermi eh tesoro, non mi piace quando mi deludi, e tu sai che succede quando lo fai" e mette giù senza farmi dire nulla.

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