Capitolo 23. Rose

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23.

"Ma cosa cazzo hai?" Scorpius entra in infermeria incazzato. Lo ignoro e continuo a tamponarmi la ferita al sopracciglio con una pezza, in piedi di fronte ad uno specchio. "Rose!" Mi afferra un braccio e mi fa voltare. Aggrotta le sopracciglia, confuso, quando mi guarda. "Hai pianto?" Chiede, il tono debole e sorpreso. Fissa i miei occhi gonfi.

"Mi fa male la testa" dico, la mia voce flebile. La cosa è vera, mi pulsa e dole da questa mattina, ma non è per quello che ho pianto.

Voglio abbracciarlo e piangere fino alla morte, ma non posso. Non posso.

"Rose... cosa succede?" Chiede confuso. Mi stringe le braccia con delicatezza e mi guarda dolcemente.

Non può. Non può innamorarsi di me, non può essere gentile con me, non me lo merito. Non può guardarmi così.

"Merda. Sono cazzi miei Scorpius" sibilo spingendolo. Lui mi lascia e fa due passi indietro. Mi guarda sorpreso, confuso, e mi sento una merda per questo ma... non mi merito la sua gentilezza, non mi merito la bontà o la preoccupazione. "Sono cazzi miei. Stiamo scopando, non sei il mio ragazzo, non sei un mio amico. È chiaro?"

Odio la sua espressione confusa, odio come fa in fretta a diventare di ghiaccio, a smettere di mostrarmi le sue emozioni. "Chiaro" sibila, gelido. "Bene" mormora. "Perché cazzo sei stata così insensibile con il ministro? Ah, no, giusto, sei una stronza senza cuore" dice. Non c'è cattiveria nel suo tono, anche se le sue parole lo sono, è semplicemente freddo.

Mi ferisce terribilmente, sento il mio cuore spezzarsi alle sue parole. Insensibile? Se solo sapessi Scorpius, se solo sapessi chi è quell'uomo che ti ha raccontato della sua tragedia, della mia.

Porta il suo anello come un trofeo. Lo ha messo per me. Lo ha indossato per umiliarmi, spezzarmi come solo lui sa fare.

Lo ha messo per me, per me, per me. "Esatto, hai capito finalmente" dico crudele, eppure voglio solo rannicchiarmi da qualche parte e piangere.

Ha messo il suo anello come un fottuto trofeo di caccia. Per me. Come punizione. Per distruggermi sempre di più.

Se solo sapessi Scorpius Malfoy. Se solo sapessi che quel babbano che è dentro la tua scuola è il loro capo. Il capo dei ribelli. Che è venuto per me. Ha messo il suo anello per me. Ha finto dispiacere. Ha abbassato la testa. Eppure... sul riquadro di allenamento...

"Lo sa che la sua puttana se lo scopa solo per distruggerlo?" Mi chiede divertito. Ha i pugni di fronte al viso e una posizione giusta, ma potrei batterlo velocemente lo stesso. "Mi piace, però, sembra buono"

"Lo è" sibilo, fredda.

"Fai in modo che la sua bontà non venga distrutta eh, tesoro? Perché se scopre qualcosa che non dovrebbe scoprire verrà ucciso, e il colpo partirà da te" con uno scatto mi colpisce una spalla, potevo evitarlo ma lo lascio fare.

Indietreggio barcollando. "Non scoprirà nulla" affermo.

"Lo spero per te tesoro, sarebbe un problema, per entrambi" ride, come se la nostra morte non gli importasse piu di tanto. "Almeno provaci, a colpirmi, o non sembrerà reale" Sgancio un pugno ma lui me lo intercetta, lo lascio fare, non posso colpirlo come vorrei, non posso torcergli un capello. "Pende già dalle tue labbra" dice dolcemente mentre usa tutta la sua forza per colpirmi nello stomaco. Boccheggio ma lui non mi lascia mentre con il gomito mi colpisce la testa. Il dolore è accecante, lui mi lascia andare ed io cado a terra, sdraiata. "Bhe, non quelle della bocca" ride alla sua battuta.

Stringo i denti e sopporto il dolore mentre lui si abbassa verso di me. "Farò quello che devo, signore" mormoro guardandolo. Lui ride e mi tende una mano, gliela afferro e mi faccio tirare su.

Chaos//ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora