Capitolo 25. Rose

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25.

Erik mi lancia un'occhiataccia quando gli do una spallata nel corridoio. Si toglie come scottato e assottiglia gli occhi. "Buon pomeriggio dolcezza" dico allegra. "Come andiamo?"

Mal, al mio fianco, si irrigidisce e ferma. Sorrido a pensare che abbia smesso di camminare solo per non lasciarmi da sola con il ragazzone.

Ormai è poco piu di un mese che sono con loro. Erik è fuori gioco, gli unici che gli parlano sono Aster e Sam - il primo perché è un piccolo tasso leale, il secondo perché è un leccaculo. E verrà odiato da Aster proprio ora.

"Non mi parlare troia" sibila il moro stringendo i pugni e facendo un passo verso di me.

"Non parlarle così" Mal alza una mano per afferrarmi un braccio.

Oddio. Grazie tesorino per aver appena avvantaggiato il mio piano.

"Andiamo, dai Erik" Il tasso avanza di qualche passo e sorride dolcemente al moro. "Scusalo Rose" è così gentile da non vedere il pezzo di merda che gli sta accanto.

"Hai detto qualcosa frocetto?" Erik ignora Aster e fa un passo verso Mal, divertito e arrogante.

Mi guardo attorno, i corridoi sono vuoti oltre a noi, sono sicuramente tutti andati all'allenamento pomeridiano. Io e Mal siamo in ritardo perché mi ha aspettato mentre prendevo qualcosa - in realtà controllavo che non ci fossero messaggi da parte di William, non mi contatta da giorni - dalla mia stanza.

Mal sbianca e tentenna. "Lo sai che se un uomo si attacca troppo ad una cosa è perché in fondo gli piace?" Chiedo dolcemente.
Avanzo e copro Mal con il mio corpo, sembra troppo spaventato. "Ce l'hai troppo con i gay Erik, sai? È un problema"

Il cadetto di fronte a me diventa rosso di rabbia. "Non sono uno di quei cosi" sibila, un nervo gli pulsa sulla tempia.

Coraggio Erik, coraggio, colpiscimi, provaci.

"Te la prendi troppo dolcezza" dico stucchevole. "Sei sicuro che non ti piaccia il cazzo? Sai, è veramente bellissimo" sussurro sensuale, provocatoria, e lui si incazza ancora di più.

"Sei solo una puttana" sibila con rabbia. Fa un passo avanti e ora è a pochi centimetri da me, incombe sul mio corpo e mi fa sorridere dolcemente. Alzo leggermente il capo per guardarlo, più alto di me di parecchi centimetri.

"Originale" affermo divertita. "Io suggerisco di provare, non si sa mai che ti piaccia" Sono dolce, civettuola e accomodante. Erik lo odia.

"Fai schifo" dice con rabbia, i suoi pugni diventano bianchi da quanto li stringe e so che manca poco per farmi colpire.

"Andiamo" Mal mi afferra un braccio con gentilezza. Giro il viso per guardarlo e rido.

"Come vuoi tesoro. So che è una conversazione che il povero piccolo Erik non è in grado di fare" e faccio un passo indietro. "Chissà se ha altro di piccolo" mormoro in modo che solo Mal e Erik mi sentano, Aster a un metro da noi.

"Troia" E, prevedibilmente, alza un pugno verso il mio viso. Non indietreggio ma alzo le mani per coprirmelo, anche se so che al settanta per cento non riuscirà a farlo.

"Erik!" Aster urla e cerca di fermarlo.

Mal mi tira dietro di sé, la sua mano è salda mentre usa la sua forza per coprirmi con il suo corpo e salvarmi. Vedo solo il pugno della serpe colpirlo in viso e il moro fare diversi passi indietro spingendomi con il suo corpo. "Merda!" Sibilo - non sono sorpresa, è solo una recita, sapevo che Mal mi avrebbe protetto, è piuttosto prevedibile.

Il corvonero si appoggia al muro di fianco a me e si tiene una mano premuta sulla mandibola, vedo del sangue uscire da un labbro spaccato. "Erik!" Aster rimprovera il moro e lo supera per avvicinarsi a Mal. "Fammi vedere" gli chiede gentilmente scostandogli la mano. "Mi dispiace" gli sussurra dolce.

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