Capitolo 34. Scorpius

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34.

Indago su di lei da settimane ormai, tra due giorni ci saranno le vacanze e ho così bisogno di informazioni che sono quasi patetico. Non trovo molto, non riesco a farla fidare abbastanza perchè lei mi dica di Deva, e allora c'è un modo perchè mi confidi qualcosa. Sono disposto a farlo. Sono disposto a mostrarle chi sono io perchè lei possa fidarsi di me, raccontarmi chi è lei.

"Deva..." comincio. Rose si agita, mi fissa confusa. "Puoi raccontarmi di lei, se ti va. Ti logora" La logora tanto, non dorme e se dorme lo fa poco, e si allena come una pazza la notte. L'altro giorno l'ho trovata stesa sul tappetino della palestra, accanto al sacco da boxe, addormentata, e ha riconfermato il fatto che recita, quando combatte male, mi ha immobilizzato in meno di tre secondi e senza sforzo, da appena sveglia.

"Non sono affari tuoi" dice calma, ma il suo corpo è rigido, attento.

"Okay" sussurro tranquillo. Rimaniamo in silenzio per minuti, poi sospiro. "Mia madre..." Comincio a parlare. I suoi occhi si distolgono dal soffitto e mi guardano, sono azzurri come il cielo, limpidi, ma mi sembra sempre come se nascondesse qualcosa, lo fa, e sono deciso a scoprire cosa. "Sai che è morta al secondo anno di scuola" Annuisce. "E sai anche che è stata in parte colpa mia"

Aggrotta le sopracciglia e scuote la testa. "Non lo è stata"

Sorrido amaramente. "Lo è stata, li ho provocati con Albus e tutta la questione Weasley, volevano darmi una lezione e darla anche a mio padre" È così, so che è cosi - ho passato il secondo anno a ricevere lettere minatorie a causa del fatto che sono amico dei Weasley, mi hanno minacciato di morte e quando non li ho ascoltati hanno fatto irruzione a casa e si sono vendicati sia di me che di mio padre, l'hanno stuprata e uccisa, in quattro. "Comunque, li hanno catturati alla fine del quinto anno. L'anno scorso mi sono deciso ad affrontarli, sono ancora ad Azkaban e ci resteranno fino alla morte"

Mi fermo un attimo. Rose mi guarda, sdraiata di schiena sul mio letto, i capelli si aprono a ventaglio sul cuscino e le sue avambraccia sono appoggiate sulla sua fronte, giocherella con le sue ciocche ma mi guarda con serietà, non sta recitando, almeno credo, è sincera, la pelle arrossata e sudata per gli amplessi di cinque minuti fa.

È la prima volta che rimane così a lungo dopo il sesso, di solito si riveste e scompare, e non posso chiederle di rimanere, non voglio che rimanga, non posso volerlo, non riuscirei ad impedirmi di tirarla a me e godere semplicemente del suo calore e questo non posso farlo. Ma ora non posso cacciarla, non mentre si calma e si rilassa, non mentre è così bella.

"Cosa hai fatto?" Mi chiede dolcemente.

Chiudo gli occhi e mi passo le mani sul viso, sento il legno della testiera contro la schiena, mi concentro un attimo su quello, per calmarmi. "Ne ho ucciso uno" mormoro aprendo gli occhi, ma ancora non la guardo, fisso dritto di fronte a me.

Rose rimane in silenzio per secondi che mi sembrano ore, poi sento il fruscio di lenzuola e il suo corpo muoversi. Non la guardo ancora, lei sospira e appoggia una mano sulla mia spalla. "Scorp" dice dolcemente.

Cedo e la guardo. Mi sorride e mi accarezza la spalla, in ginocchio accanto a me. Si china e mi da un bacio sul collo. La guardo rapito, il calore del suo corpo e il bacio tenero che mi ha dato sulla gola mi fanno sentire in un modo strano, è bellissima ed io amo che stia cercando di rassicurarmi.

Mi sorride e mi accarezza una spalla mentre si mette a cavalcioni su una mia gamba. "Spero che tu non ti senta in colpa" mi sorride divertita e mi stringe il collo con le mani, per tenersi ferma sulla mia gamba. "Perchè, fossi stata in te, li avrei uccisi tutti"

Mi sento in colpa per averlo ucciso? No, assolutamente no, ma è quello, è la mancanza di senso di colpa che mi fa sentire male. "Non mi sento in colpa" mormoro guardandola.

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